Parrocchia di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano Martire in Roma


Parrocchia di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano Martire in Roma

Storia e informazioni

L’attuale edificio, nel Quartiere Salario, fu costruito su disegno dell’architetto Marco Piloni nel 1958 per l’Ordine di Santa Maria della Mercede in Italia, vi sono state trasferite alcune opere che adornavano l’ex chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano, (le acquasantiere a forma di angeli di scuola berniniana, una Sacra Famiglia di scuola raffaellesca e il Sacro Cuore di Carlo Maratta) che fu la chiesa di riferimento dei Mercedari in Italia.

L’abbandonata Chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano e l’attiguo convento furono concessi all’Ordine Mercedario nel 1589, che li restaurò e, nel 1654, la chiesa fu di nuovo ammodernata dall’architetto Martino Longhi il Giovane. Nel 1825 papa Leone XII la eresse a parrocchia.

Nel 1922 venne ceduta dal Collegio di Spagna al Demanio italiano e successivamente sconsacrata e spogliata di tutte le strutture posteriori per riportare alla luce l’antica Curia Julia: scomparvero le tre navate, la cripta, l’abside, e buona parte degli arredi interni furono trasferiti nella nuova chiesa di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano.

La chiesa è sede parrocchiale, istituita inizialmente da Pio XI il 2 febbraio 1932 con la costituzione apostolica In Salaria huius almae Urbis nella sede presso la chiesa di Santa Maria Addolorata a piazza Buenos Aires. Dopo due anni, la sede parrocchiale fu trasferita presso la piccola chiesa di Santa Bonosa in Via Tirso, prendendo il titolo di Santa Maria Addolorata in Santa Bonosa. Soltanto nel 1958, avendo costruito il nuovo tempio con ingresso su Viale Regina Margherita 68, fu concesso il nuovo titolo alla parrocchia: Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano Martire a Villa Albani. Dal 1967 è sede cardinalizia.

La Parrocchia non ha uno stemma suo particolare ma usa quello dell’Ordine Mercedario (vedi).

 

Nota di Massimo Ghirardi