Parrocchia di Nostra Signora del Carmine e Sant’Agnese di Genova


Parrocchia di Nostra Signora del Carmine e Sant’Agnese di Genova

Storia e informazioni

Lo stemma di questa parrocchia genovese è stato realizzato dal noto araldista bresciano Marco Foppoli nel 2022 e unisce i simboli delle due comunità fuse insieme. Si può blasonare: “cappato di rosso, all’agnello fermo col capo rivolto d’argento, nimbato e unghiato d’oro, trafitto dal puntale dello stesso; e d’azzurro: a destra alla stella di otto punte, a sinistra da tre api volanti poste in arco convesso verso il centro, in capo la crocetta latina patente pomettata, il tutto d’oro”.

Lo stemma è accollato a un serto di palme e accompagnato da un breve con la legenda “Stabant Justa Crucem” ripreso dal passo evangelico “stabat iuxta crucem mater eius” e traducibile con “stava presso la croce di Gesù sua madre” e richiamante la sequenza dello “Stabat Mater” (dal latino “Stava la madre”) preghiera del XIII secolo tradizionalmente attribuita al beato francescano Jacopone da Todi.

La stella è il simbolo della Vergine Maria del Monte Carmelo, guida dei credenti come la stella dei naviganti (“Stella Maris” nelle Litanie Lauretane), l’agnello è il tradizionale attributo iconografico di Santa Agnese vergine (il cui nome ha la radice “agnus”: agnello) martirizzata a Roma con un colpo di spada alla gola all’età di 12 anni nel 305, durante la persecuzione di Diocleziano.

Le api sono un simbolo della comunità cristiana, che lavora per il bene comune, mentre la croce, che richiama quelle rosse che adornavano le navi della Repubblica di Genova (e del Banco di San Giorgio), indica l’appartenenza alla Chiesa della Arcidiocesi genovese.

La chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant’Agnese è una delle chiese del centro storico di Genova, situata nel quartiere detto del Carmine in via Brignole De Ferrari. Il priore di N.S. del Carmine ha il titolo di abate.

La primitiva chiesa di Sant’Agnese di Pré, che precedette la chiesa del Carmine fondata, nel 1262, era esistente nel 1192 e sorgeva nell’area adiacente all’attuale via omonima dove resta una parte delle sue mura e una colonna in mattoni all’interno di un moderno palazzo in via Polleri. Venne definitivamente chiusa nel 1798 e fu demolita nel 1820 in esecuzione del piano comunale di risanamento urbanistico della zona di Vallechiara avviato nel 1856 in seguito all’epidemia di colera scoppiata nel quartiere due anni prima.

Ma già dal 26 novembre 1797, il titolo e la sede della Parrocchia erano passate alla chiesa del Carmine, che acquisì l’attuale denominazione.

Quanto all’originaria chiesa di Nostra Signora del Carmine fu istituita da alcuni membri profughi dell’Ordine del Carmelo giunti a Genova nel 1254 al seguito del re di Francia Luigi IX, rifugiatosi a Genova dopo la guerra persa contro i tartari, che presero in affitto una cappella, intitolata all’Annunziata, costruita nel 1182, nella quale poter officiare le messe; il 26 maggio 1262 venne accordato ai frati il diritto di costruire un loro edificio di culto su un terreno pianeggiante in località Terriccio, ai piedi delle alture dell’Olivella e di Carbonara. Tuttavia, il fatto che la chiesa dovesse sorgere in un’area di giurisdizione dell’abbazia di San Siro, in cui officiavano i monaci benedettini, diede luogo a una lunga controversia. Ciononostante, nel 1262, monsignor Filippo da Passano, vescovo di Brugnato, fu in grado di posare la prima pietra della nuova chiesa, la cui edificazione si protrasse fino ai primi decenni del XIV secolo.

All’inizio del XIV secolo risale l’edificazione del convento, mentre la chiesa, originariamente a una sola navata, fu ampliata nel corso del XV e XVI secolo. All’inizio del XV secolo, il complesso risultò assumere il suo aspetto caratteristico, articolato tra l’edificio di culto, il chiostro e il convento.

Durante il XVI secolo, la chiesa subì profonde trasformazioni, con l’erezione di numerosi altari sotto il patronato di ricche famiglie della zona, tra cui i Pallavicino, i Di Persio, i Bracelli, i Lomellini, oppure per iniziativa di corporazioni come quella dei “caravana”, dei formaggiai (“caseariorum”) e degli insegnanti di grammatica.

Nel 1478, i Carmelitani fondatori dovettero lasciare chiesa e convento, ma altri li sostituirono dopo soli otto mesi.

La chiesa venne riconsacrata due volte: una il 7 luglio 1637 da mons. Angelo Mascardi, vescovo di Noli e un’altra il 29 giugno 1833 da mons. Agostino De Mari, vescovo di Savona. In mezzo si ebbe la soppressione napoleonica del 1797; ma appena due anni dopo, nel 1799, venne riaperta e aggregata alla Parrocchia di Sant’Agnese con la dignità di priorato.

Il 27 marzo 1893 nella chiesa vi fu battezzato Palmiro Togliatti; il futuro leader comunista era nato infatti il giorno prima, in via all’Albergo dei Poveri (oggi via Dino Bellucci), nel rione del Carmine.

Il 25 maggio 2013 nella chiesa del Carmine si sono tenuti con una grande partecipazione di folla i funerali di don Andrea Gallo, il popolare sacerdote fondatore della “Comunità di San Benedetto al Porto”, celebrati dal cardinale Angelo Bagnasco e da don Luigi Ciotti. Proprio dalla chiesa del Carmine nel 1970 don Gallo, allora giovane assistente del parroco, era stato allontanato per le sue idee ritenute ideologicamente troppo a sinistra dalla curia genovese dell’epoca.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Cappato di rosso, all’agnello fermo col capo rivolto d’argento, nimbato e unghiato d’oro, trafitto dal puntale dello stesso; e d’azzurro: a destra alla stella di otto punte, a sinistra da tre api volanti poste in arco convesso verso il centro, in capo la crocetta latina patente pomettata, il tutto d’oro”.

NOTE

Lo stemma ufficiale è stato ideato e disegnato da Marco Foppoli

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LEGENDA

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