Ospizio di Sant’Antonio Abate di Cavriago


Ospizio di Sant’Antonio Abate di Cavriago

Storia e informazioni

Lungo la stretta via che dalla Via Emilia conduce a Cavriago attraversando Villa Aiola e la località dei Quercioli, si trova una piccola chiesetta edificata in ciottoli di fiume completa di sagrestia, rustico e una piccola costruzione di servizio, le cui forme attuali risalgono alla fine del XVI secolo.

Si tratta di un antico ospizio per pellegrini e viandanti che nel 1766 era gestito dai frati ospitalieri di Sant’Antonio di Vienne (Antoniani, detti anche “Cavalieri del Tau” per la croce azzurra a forma di “T” che portavano cucita sul mantello bruno) che occuparono il complesso e lo ristrutturarono per l’assistenza ai pellegrini e agli ammalati: nota era la loro specializzazione nella cura dell’herpes zoster, meglio noto come “fuoco di Sant’Antonio”, le cui eruzioni urticanti venivano lenite con applicazioni di lardo, ricavato dai maiali allevati allo scopo e che potevano girare liberamente per il territorio, protetti dalla benevolenza della popolazione (si riconoscevano per un campanellino attaccato ad un collarino).

Si vede ancora il loggiato ad arcate in laterizio, sorrette da colonne con capitelli in arenaria, che servivano da alloggio, la posizione all’ingresso del paese (molto vicino alla parrocchia di San Nicolò) serviva per intercettare soprattutto i malati che non potevano entrare a Cavriago con rischi di infettare la popolazione.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Lorenzo Marmiroli per la gentile collaborazione

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’oro al tau di azzurro”.

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