Ordine dei Minimi
Ordine dei Minimi
Storia e informazioni
L’Ordine dei Minimi (in latino Ordo Minimorum) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i frati di questo ordine mendicante, detti anche paolotti, pospongono al loro nome la sigla O.M.
L’ordine, sorto nel XV secolo a opera di Francesco di Paola, si caratterizza per la spiritualità penitenziale vissuta attraverso l’osservanza di un quarto voto di vita quaresimale; i frati minimi si dedicano particolarmente alla predicazione e al ministero della riconciliazione.
A Paolo, Francesco visse per qualche tempo come eremita in un possedimento del padre poi si ritirò in un bosco. Attorno a lui si formò presto una piccola comunità di eremiti, ai quali Francesco impose uno stile di vita rigidissimo, fatto di digiuni e penitenza. Nel 1435 iniziò a costruire delle celle. Con il sostegno dell’arcivescovo di Cosenza Pirro Caracciolo, Francesco iniziò a costruire un grande convento a Paola.
A seguito di una visita di un prelato fu costretto a dare una struttura canonica a quello che, fino ad allora, era stato uno spontaneo movimento eremitico.
Il vescovo, con la costituzione del 30 novembre 1470, approvò la comunità ed estese ai suoi membri i privilegi degli ordini mendicanti, inoltre inviò una supplica al pontefice perché confermasse l’approvazione e concedesse ai frati il privilegio dell’esenzione dalla giurisdizione vescovile e papa Sisto IV, con la bolla del 17 aprile 1474, accolse le istanze del vescovo.
Guadagnatosi la fama di grande taumaturgo, Francesco fu chiamato alla corte del re di Francia Luigi XI, che era stato colto da un colpo apoplettico, e su ordine di papa Sisto dovette accettare l’invito ad Amboise.
Nell’eremo di Plessis-les-Tours, eretto presso la residenza del sovrano, fu progressivamente abbandonata la vita eremitica e si adottò una forma di vita cenobitica. Quello di Francesco di Paola si evolse così da ordine squisitamente eremitico a ordine penitenziale e di riforma.
Francesco elaborò una nuova regola in tredici capitoli, basata su quella francescana, ma con forti elementi benedettini e agostiniani, che fu approvata da papa Alessandro VI con la bolla del 26 febbraio 1493.
Ai tre voti comuni a tutti i religiosi (povertà, obbedienza, castità), Francesco aggiunse quello solenne di vita quaresimale perfetta e perpetua, che imponeva la totale astinenza dalla carne e dai suoi derivati (latte, uova, formaggio) salvo che in caso di malattia.
Una seconda redazione della regolafu approvata il 1º maggio 1501; la terza e ultima redazione fu approvata da Alessandro VI con la bolla del 20 maggio 1502, con la quale la regola fu affiancata a quelle già approvate all’epoca del concilio Lateranense IV. La regola fu definitivamente e solennemente sancita da papa Giulio II con il 28 luglio 1506.
Alla morte del fondatore i suoi frati erano presenti in Italia (specialmente in Calabria e Sicilia), in Francia (dove erano chiamati “buoni uomini” o Bons-hommes, appellativo dato da Luigi ), in Spagna e in Germania dove erano detti “paolani” o paulaner, nome che passò alla birra da loro prodotta.
Il fondatore, però, volle che i suoi frati fossero detti “minimi”, in riferimento a Francesco d’Assisi che aveva chiamato “minori” i suoi frati e con questo nome furono approvati da papa Giulio II.
L’ordine fu fortemente danneggiato dalle soppressioni che colpirono le istituzioni religiose in Francia, Spagna e Italia tra il XVIII e il XIX secolo. Nel XX secolo, l’ordine riprese il suo impegno vocazionale specialmente nelle Americhe.
L’abito dei minimi, voluto dal fondatore, è costituito da una tunica con cappuccio, denominata pazienza, e un cingolo in panno grosso di lana nera di pecora: va però sottolineato che il nero naturale della lana, all’epoca, era molto simile al marrone scuro. La tunica scende fino ai talloni, mentre il cappuccio, lungo un metro davanti e uno dietro, scende fino a metà dei femori. Il cingolo, portato intorno alla vita, cinge il cappuccio sull’abito su ambo i lati: vi sono praticati cinque nodi, quattro dei quali pendenti, che simboleggiano i voti dei religiosi. Sull’abito portano un mantello lungo sino al polpaccio al quale è cucita una cocolla usata per coprire il capo.
Dopo il concilio Vaticano II è stato elaborato un aggiornamento delle costituzioni il cui testo è stato approvato l’8 ottobre 1973 e poi nuovamente nel 1986.
Stemma dell’ordine è, in campo azzurro, il motto “Charitas”, che si vuole che il fondatore abbia avuto in visione dall’arcangelo San Michele, costituito perciò protettore dell’ordine.
Note di Bruno Fracasso