Ordine Basiliano


Ordine Basiliano

I monaci basiliani sono monaci che si ispirano alla regola di San Basilio, nato nel 330 e morto nel 379.

Possono essere sia di rito greco che latino. Dal XVI secolo fino ad epoca recente, infatti, si è creduto, in occidente, che tutti i monaci cosiddetti “greci”, cioè di disciplina bizantina fossero basiliani e che quest’ordine fosse l’unico riconosciuto dalla chiesa, impropriamente detta, “greca”, mentre i monaci orientali sono monaci di un determinato monastero e non membri di congregazioni.

La regola basiliana fu dettata da san Basilio in due tempi successivi: la prima (Regulae fusius tractatae) comprende 55 articoli sui doveri generali del monaco, mentre la seconda (Regulae brevius tractatae) è una specie di casistica sulla vita monastica. In esse San Basilio presenta la vita monastica come lo stato ideale per raggiungere la perfezione cristiana, o meglio invita tutti a condurre uno specifico stile di vita.

All’eremo, Basilio preferisce il cenobio che presuppone celle o romitori individuali, ma con luoghi di preghiera e di lavoro in comune. Volle, inoltre, che i monaci fossero integrati nella vita della Chiesa e vivessero inseriti nella comunità civile, dedicandosi anche, sotto l’autorità del Vescovo, all’esercizio del ministero pastorale.

Per questo motivo san Basilio fondò i suoi monasteri non in luoghi deserti o impervi, ma nelle città o nelle loro vicinanze, in modo che la scelta del silenzio e del raccoglimento fosse legata alla dimensione caritativa soprattutto verso i poveri. Fondò delle vere e proprie cittadelle dove i monaci davano lavoro ai bisognosi, assistevano i malati, i poveri e gli orfani denominate, in seguito, “città basiliade”.

Fondamentali, nella regola basiliana, come si è detto, sono tanto il lavoro manuale, che rafforza il corpo, quanto la preghiera, che rinfranca lo spirito, come lo studio della Sacra Scrittura, che illumina la mente.

Le celle erano piccole grotte scavate nella roccia più friabile nelle quali si entrava dall’alto attraverso una cavità; all’interno c’era il “giacitoio”, dove riposavano i monaci, e la cripta con parete affrescata destinata alla celebrazione della messa, oppure delle cappelle con nicchie che ricordano le absidi.

I paesi intorno a Leuca, facenti parte dell’impero bizantino, furono i primi ad ospitare i monaci basiliani perché erano i primi ad essere avvistati dalle navi che li portavano verso la penisola. Terminata la persecuzione iconoclasta nell’843, i monaci abbandonarono a mano a mano i loro rifugi e innalzarono, nei paesi più importanti, chiese e monasteri che divennero ben presto importanti centri culturali e sociali. Grazie all’opera costante dei monaci l’agricoltura risorse.

In base alla regola dettata da San Basilio, la giornata dei basiliani, indipendentemente dallo specifico ordine di appartenenza, dovrebbe essere scandita dalla preghiera in comune detta sette volte al giorno. L’altra occupazione rilevante del monaco basiliano è, come già detto, il lavoro manuale artigianale spesso consistente in tessitura, calzoleria, muratura, falegnameria e agricoltura.

Quello dei basiliani è uno stile frugale con una sostanziale semplicità nell’abbigliamento, costituito spesso da una semplice tunica.

La Chiesa cattolica ha riconosciuto:

  • l’Ordine basiliano italiano di Grottaferrata;
  • l’Ordine basiliano di San Giosafat;
  • l’Ordine basiliano del Santissimo Salvatore dei melchiti;
  • l’Ordine basiliano di San Giovanni Battista della Chiesa cattolica greco-melchita;
  • l’Ordine basiliano aleppino dei melchiti.

I basiliani in Italia furono fondati il giorno di Pentecoste del 1579 con la convocazione del capitolo generale dei monaci di rito greco-bizantino a San Filarete di Seminara, in provincia di Reggio Calabria. Nel novembre dello stesso anno, papa Gregorio XIII, con la bolla pontificia Benedictus Dominus, costituì ufficialmente l’ordine.

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratte da wikipedia

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