Monsignor Sandro Salvucci


Monsignor Sandro Salvucci

Monsignor Sandro Salvucci nasce a Macerata il 3 aprile 1965. Cresce a San Claudio, frazione di Corridonia.

Nel 1984 consegue la maturità scientifica al liceo scientifico “Galileo Galilei” di Macerata. Dopo aver frequentato per due anni l’università, entra nel seminario arcivescovile di Fermo e frequenta i corsi di filosofia e teologia presso la sede locale dell’Istituto teologico marchigiano: qui ottiene, nel 1990, il baccalaureato in sacra teologia.

Trasferitosi a Roma come alunno dell’Almo collegio Capranica, si specializza alla Pontificia Università Gregoriana, presso cui consegue la licenza in sacra teologia.

Il 6 dicembre 1992 è ordinato diacono e il 25 settembre 1993 presbitero.

Dopo l’ordinazione è vicario parrocchiale della parrocchia della Santissima Annunziata di Porto Sant’Elpidio, dal 1994 al 1998.

Dal 1995 alla nomina episcopale svolge il servizio di insegnamento di vari corsi di teologia morale all’Istituto teologico marchigiano.

Dal 1998 al 2012 è direttore della pastorale vocazionale diocesana, mentre dal 2001 al 2006 è delegato episcopale per il diaconato permanente e, al contempo, direttore della casa diocesana di spiritualità “Villa Nazareth”.

Nel 2006 è nominato rettore del seminario arcivescovile di Fermo; ricopre l’incarico fino al 2014, quando diventa parroco dell’unità pastorale di Montegranaro, formata dalle parrocchie del Santissimo Salvatore, Santa Maria e San Liborio.

Nel 2008 è, per un anno, amministratore parrocchiale della parrocchia di Sant’Alessandro di Fermo.

È membro del collegio dei consultori, dal 2004 al 2012, del consiglio presbiterale e del consiglio pastorale diocesano.

Dal 2018 è anche animatore principale del Movimento diocesano di Fermo, espressione del servizio del Movimento dei focolari alle chiese locali.

Il 12 marzo 2022 papa Francesco lo nomina arcivescovo metropolita di Pesaro.

Il 1º maggio seguente riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Pesaro. Durante la stessa celebrazione prende possesso dell’arcidiocesi.[6]

Il 29 giugno 2022 riceve da papa Francesco, nella basilica di San Pietro in Vaticano, il pallio, che gli viene imposto dal nunzio apostolico Emil Paul Tscherrig il 2 ottobre seguente.

Il 7 gennaio 2023, avendo papa Francesco unito in persona episcopi l’arcidiocesi di Pesaro con l’arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, è nominato arcivescovo anche di quest’ultima sede. Il 5 marzo seguente prende possesso dell’arcidiocesi.

 

Lo stemma di quando reggeva solamente la diocesi di Pesaro si blasonava: “Di rosso, alla banda d’argento, caricata di un ramo di palma di verde, accompagnata da tre spighe d’oro nel cantone sinistro del capo e da tre burelle ondate d’argento sormontate da una stella dello stesso (7), in punta”. Il motto è “MAIOR EST CARITAS” (1 Cor 13,13) “La più grande di tutte è la carità”.

Il campo dello scudo era di rosso, il colore della Carità, dell’amore e del sangue. La banda che attraversa diagonalmente lo scudo è in argento, colore simbolo della Verità e della Giustizia.

Sulla banda è posto un ramo di palma, simbolo del martirio; essa vuole ricordare i Santi Martiri Claudio, a cui è intitolata la storica Abbazia di Corridonia e Terenzio, patrono di Pesaro.

Le onde in punta allo scudo simboleggiano il mare Adriatico e la stella posta sopra di esse è la Stella Maris, uno dei tanti titoli assegnati a Maria. Le tre spighe, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, rimandano alla terra di origine di don Sandro e alla ricca simbologia biblica legata al seme e alla vita che da esso germoglia.

Quando ha assunto anche la diocesi di Urbino il suo stemma è stato cambiato: «Inquartato di rosso e d’argento. Nel primo alla spada con la punta rivolta all’ingiù, attraversata da un libro aperto dello stesso, caricato delle lettere greche Α e Ω di rosso; nel secondo al ramo di palma di verde posto in sbarra; nel terzo a tre spighe di grano al naturale poste rispettivamente in banda, in palo e in sbarra; nel quarto alla stella, accompagnata da tre burelle ondate del secondo in punta».

Agli altri simboli l’Arcivescovo ha aggiunto il libro e la spada, simboli propri dell’Università di Urbino, richiamano la Parola di Dio che trova compimento in Cristo, Alfa e Omega, simbolo della missione del vescovo di annunciare il Vangelo.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


«Inquartato di rosso e d’argento. Nel primo alla spada con la punta rivolta all’ingiù, attraversata da un libro aperto dello stesso, caricato delle lettere greche Α e Ω di rosso; nel secondo al ramo di palma di verde posto in sbarra; nel terzo a tre spighe di grano al naturale poste rispettivamente in banda, in palo e in sbarra; nel quarto alla stella, accompagnata da tre burelle ondate del secondo in punta».
Colori dello scudo:
argento, rosso
Partizioni:
inquartato
Oggetti dello stemma:
lettera, libro, punta, ramo di palma, spada, spiga di grano, stella
Pezze onorevoli dello scudo:
burella
Attributi araldici:
accompagnato, aperto, attraversato, caricato, greco, in punta, ondato, posto in banda, posto in palo, posto in sbarra, rivolto all'ingiù

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune