Monsignor Gualtiero Federico Isacchi


Monsignor Gualtiero Federico Isacchi

Monsignor Gualtiero Federico Isacchi è nato a Lecco, allora in provincia di Como, il 7 settembre 1970. Cresce a Seregno e riceve il battesimo e la confermazione a Valmadrera, dove era parroco lo zio.

Dopo aver frequentato le scuole medie presso il seminario minore di Merate e il liceo in quello di Seveso, passa al seminario vescovile di Albano Laziale. Dal 1990 è alunno del seminario filosofico-teologico internazionale “Giovanni Paolo II” a Roma e consegue il baccalaureato in sacra teologia presso la Pontificia Università Lateranense.

Il 7 dicembre 1994 è ordinato presbitero, per la sede suburbicaria di Albano.

Dopo l’ordinazione, è nominato vicario parrocchiale della parrocchia di Sant’Eugenio I Papa a Pavona e poi parroco dal 1999 al 2004.

È direttore del centro diocesano oratori e dell’ufficio diocesano di pastorale giovanile, dal 1997 al 2006, e direttore dell’ufficio di pastorale vocazionale, dal 1998 al 2000.

È membro del consiglio presbiterale diocesano, dal 2003, e del consiglio pastorale diocesano, dal 2004.

Dal 2005 ricopre gli incarichi di rettore del seminario vescovile, fino al 2013, e direttore ad interim dell’ufficio comunicazioni sociali, fino al 2006.In quell’anno diventa vicario episcopale per il coordinamento della pastorale.

Nel 2010 il vescovo di Albano, Marcello Semeraro, lo nomina anche economo diocesano.

Il 4 aprile 2009 papa Benedetto XVI gli conferisce il titolo onorifico di cappellano di Sua Santità.

Il 28 aprile 2022 papa Francesco lo nomina arcivescovo di Monreale. Il 31 luglio successivo riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Monreale, dal cardinale Marcello Semeraro. Durante la stessa celebrazione prende possesso canonico dell’arcidiocesi.

 

Lo stemma dell’arcivescovo Gualtiero Isacchi si blasona: “D’oro cappato di rosso, alla cornucopia posta in fascia, ricolma di spighe e grappoli d’uva il tutto al naturale: la cappa destra alla stella (8) del primo, la cappa sinistra alla fiamma dello stesso”

Il suo motto è “GAUDIUM CHRISTUS EST”, tratto dal commento di sant’Ambrogio al Salmo 47.

La cornucopia ha qui duplice significato: è riferimento al cognome dell’Arcivescovo che è una variazione del nome proprio di Isacco, il figlio di Abramo che sarebbe dovuto essere sacrificato affinché fosse provata la piena obbedienza di Abramo al Signore; mentre la cornucopia rappresenta un corno di ariete, simbolo del Cristo, che è colmo di spighe e di grappoli d’uva, simboli eucaristici che rappresentano le specie sotto cui si identifica il sacrificio di Cristo e assume quindi il valore simbolico dell’abbondanza dei doni che la Divina Provvidenza riversa su di noi.

La stella, diffuso simbolo mariano, sta ad evidenziare che Monsignor Isacchi pone sotto la protezione di Maria il suo ministero pastorale e costituisce un omaggio a Monreale in quanto tale astro campeggia nello stemma della città.

Mwentre per il suo ministero si affida alla grazia pentecostale dello Spirito Santo, qui richiamato dalla fiamma illuminante che ne guiderà il cammino.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro cappato di rosso, alla cornucopia posta in fascia, ricolma di spighe e grappoli d’uva il tutto al naturale: la cappa destra alla stella (8) del primo, la cappa sinistra alla fiamma dello stesso”

Colori dello scudo:
argento, rosso
Partizioni:
interzato in cappa
Oggetti dello stemma:
cornucopia, fiamma, grappolo d'uva, spiga, stella
Attributi araldici:
destro, posto in fascia, ricolmo, sinistro

LEGENDA

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  • gonfalone
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