Monsignor Giovanni Intini


Monsignor Giovanni Intini

Monsignor Giovanni Intini è nato a Gioia del Colle, in provincia di Bari, il 28 dicembre 1965 ed è arcivescovo, dal 9 dicembre 2022, arcivescovo di Brindisi-Ostuni.

È cresciuto a Noci, nella diocesi di Conversano-Monopoli.

Dopo aver frequentato il liceo scientifico, si è iscritto al Pontificio Seminario Regionale Pugliese «Pio XI» di Molfetta, dove ha ottenuto il baccalaureato in teologia.

Il 29 giugno 1990 è stato ordinato presbitero.

Dopo l’ordinazione è stato nominato vicario parrocchiale della cattedrale e padre spirituale presso il seminario minore a Conversano.

Ha mantenuto gli incarichi fino al 1995, quando è diventato animatore al seminario regionale di Molfetta.

Tornato nella diocesi natale nel 1998, ha assunto il ruolo di rettore del seminario minore; è stato poi arciprete-parroco della chiesa matrice di Santa Maria della Natività a Noci dal 2007 al 2008.

In quell’anno è stato trasferito nuovamente a Molfetta come padre spirituale del seminario regionale.

Nel 2014 è stato nominato arciprete della basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia a Monopoli, vicario zonale del centro storico e delegato vescovile per la formazione permanente del clero, dei sacerdoti giovani e dei diaconi permanenti. È stato membro del consiglio presbiterale e del collegio dei consultori della diocesi di Conversano-Monopoli.

Il 7 dicembre 2016 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Tricarico.

Il 22 febbraio 2017 ha ricevuto l’ordinazione episcopale.

Il 18 marzo seguente ha preso possesso della diocesi, nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Tricarico.

È membro della commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Conferenza Episcopale Italiana.

Il 9 dicembre 2022 papa Francesco lo ha trasferito all’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.

Il 10 febbraio 2023 ha preso possesso dell’arcidiocesi.

Il 6 giugno 2023 è stato eletto vicepresidente della Conferenza episcopale pugliese.

Lo stemma vescovile si blasona: «D’azzurro, allo scaglione alzato d’argento; nel primo alla croce gigliata attraversante l’agnello rivoltato; nel secondo la stella a otto punte al cantone destro, la conchiglia del pellegrino al cantone sinistro, il tutto dello stesso».

Lo smalto azzurro è il colore per eccellenza del cielo e dell’infinito: è anche un omaggio a Sua Santità papa Francesco che lo ha eletto e che lo usa nel suo blasone.

Nella posizione più nobile, è collocata la figura dell’agnello attraversato dalla croce gigliata e richiama al legame con la chiesa locale. A destra è collocata la «stella del mattino» argentea ad otto punte simbolo per eccellenza della devozione alla Beata Vergine Maria. A sinistra la conchiglia simbolo dei santi pellegrini a ricordo di san Rocco di Montpellier compatrono di Noci.

 

 

Note a cura di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


«D’azzurro, allo scaglione alzato d’argento; nel primo alla croce gigliata attraversante l’agnello rivoltato; nel secondo la stella a otto punte al cantone destro, la conchiglia del pellegrino al cantone sinistro, il tutto dello stesso»
Oggetti dello stemma:
agnello, conchiglia del pellegrino, croce gigliata, punta, stella
Pezze onorevoli dello scudo:
scaglione
Attributi araldici:
alzato, attraversante, nel cantone destro, nel cantone sinistro, rivoltato

LEGENDA

  • stemma
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