Monsignor Bruno Bernard Heim


Monsignor Bruno Bernard Heim

Storia e informazioni

Bruno Bernard Heim, arcivescovo titolare di Xanto, è nato a Olten, in Svizzera, il 5 marzo 1911, figlio del capostazione Bernard e di Elisabeth Heim-Studer, dimostrò da subito un grande talento artistico, a 16 anni illustrò un libro edito da un suo professore con stemmi araldici, tema che divenne subito uno dei suoi preferiti.

Nel 1934 ottenne il dottorato in filosofia presso il Pontificio istituto internazionale “Angelicum” di Roma e si recò poi a Freiberg in Brisgau (Friburgo in Brisgovia) e a Solothurn (Soletta) per studiare teologia.

Il 29 giugno 1938 fu ordinato presbitero per la diocesi di Basilea e Lugano nella cattedrale di Soletta. Divenne poi curato in due parrocchie svizzere. Nel 1942 fece ritorno a Roma per proseguire gli studi alla Pontificia accademia ecclesiastica, l’istituto che forma i diplomatici della Santa Sede. In seguito, tornò nuovamente in Svizzera dove assunse la cura pastorale dei rifugiati polacchi e italiani. Nel 1946 ottenne il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana.

La carriera diplomatica di padre Heim iniziò nel gennaio del 1947 quando venne assegnato alla nunziatura apostolica di Parigi, divenendo quindi segretario dell’allora arcivescovo Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Rimase a Parigi per quattro anni, durante i quali si dedicò anche allo studio dell’araldica rinascimentale, dalla quale trasse il suo stile particolare ed essenziale. In quegli anni si affermò come principale riferimento per la creazione dei nuovi stemmi ecclesiastici, dedicandosi a “bonificare” quelli della Curia romana e delle diocesi europee da inutili e antiestetici orpelli. È di quegli anni la pubblicazione della sua prima opera: “Wappenbrauch un Wappenrecht in der Kirche” (Olten, 1947), tradotto successivamente in francese come “Coutumes et droits héraldiques de l’Église” (Parigi, 1949).

Nel 1951 venne trasferito come consigliere alla nunziatura apostolica di Vienna. Nel 1954 a seguito della chiamata a Roma di monsignor Aloysius Joseph Muench, venne nominato incaricato d’affari della nunziatura apostolica nella Repubblica Federale di Germania. Guidò la nunziatura fino al 9 dicembre 1959, quando venne nominato monsignor Corrado Bafile.

Il 9 novembre 1961 papa Giovanni XXIII lo nominò arcivescovo titolare della sede soppressa di Xanto (presso l’attuale Gunik, in Turchia) e delegato apostolico per la Scandinavia.

Partecipò al Concilio Vaticano II.

Il 16 febbraio 1966 venne nominato anche pro-nunzio apostolico in Finlandia. Il 7 maggio 1969 venne trasferito all’incarico di pro-nunzio apostolico in Egitto.

Il 16 luglio 1973 papa Paolo VI lo nominò delegato apostolico in Gran Bretagna. Questa nuova sede aveva per monsignor Heim un significato doppiamente rilevante per la sua importanza diplomatica e perché egli considerava la Gran Bretagna come la culla dell’araldica. Nella sua prima visita al Collegio Araldico, dopo aver mostrato alcune delle sue opere, uno degli araldi gli disse scherzosamente che se il Vaticano avesse chiuso i battenti egli avrebbe sicuramente trovato un lavoro presso di loro. Egli condusse molto scrupolosamente la sua nuova missione, durante la quale ebbe un ruolo decisivo nel 1976, alla morte del cardinale Heenan, nella nomina del nuovo arcivescovo di Westminster, che sarebbe stato anche Primate (cattolico) d’Inghilterra e, quasi di diritto, cardinale. Tra i vari candidati egli perorò la scelta del monaco benedettino Basil Hume, allora abate di Ampleforth, e fu lo stesso monsignor Heim a consacrarlo arcivescovo il 25 marzo 1976. La sua fu la scelta giusta, vista la grande figura carismatica che il cardinale Hume incarnò negli oltre vent’anni del suo apostolato per l’Inghilterra cattolica. Insieme, Heim e Hume, svolsero un ruolo fondamentale nell’avvicinamento della chiesa cattolica a quella anglicana. Il primo vide coronata la sua opera dall’istituzione della nunziatura apostolica nel 1982, dopo la visita in Inghilterra di papa Giovanni Paolo II di quell’anno. Monsignor Heim divenne così storicamente il primo ambasciatore ufficiale del Vaticano alla corte inglese dopo la riforma anglicana.

Nel luglio del 1985 papa Giovanni Paolo II accettò la sua rinuncia all’incarico per raggiunti limiti di età. Si ritirò nel suo paese natale, ma ritornò sovente nelle capitali in cui aveva svolto la sua attività per incontrare gli innumerevoli vecchi amici. Si manteneva attivo negli studi di araldica.

Morì a Olten il 18 marzo 2003. È sepolto nel cimitero di Neuendorf.

 

Quando Roncalli venne eletto papa nel 1958, gli chiese gli chiese di assumere la carica di segretario araldico del Vaticano, carica che egli ad ogni modo rifiutò perché, a suo avviso, l’araldica è una questione di buon gusto e talento artistico e un buon esempio e la persuasione possono più che la coercizione e i regolamenti. Secondo lui inoltre delle regole rigorose migliorerebbero anche l’espressione araldica. Il metodo scelto da Heim e dal Papa era di consigliare i nunzi nei vari paesi nella speranza che l’esempio di uno stemma bello e araldicamente corretto del nunzio inducesse e ispirasse il clero nel modo giusto. Un metodo che si adattava bene allo stile del diplomatico affascinante ma ugualmente persuasivo e persistente. Nel corso degli anni progettò gli stemmi papali da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II, e creò e dipinse quelli di circa tremila tra patriarchi, cardinali, prelati e corporazioni religiose. Era membro di venti società araldiche nazionali e membro del consiglio di amministrazione dell’Académie Internationale d’Héraldique, quando nel 1978 il neoeletto papa Giovanni Paolo II chiese che il suo stemma includesse una grande lettera M (per Maria, a significare la sua devozione a Maria, la madre di Gesù), monsignor Heim gli disse che le singole lettere non erano normalmente consentite nei disegni araldici. Visto che il pontefice insisteva, monsignor Heim fece ulteriori ricerche e trovò una tradizione di araldica polacca che incorporava lettere. La M fu restaurata e il pontefice ne fu felice.

Il primo importante lavoro, dopo quello del 1947, fu “Heraldry in the Catholic Church”, edito nel 1978 e nel 1981, quindi tradotto in italiano nel 2000 a cura della Libreria Editrice Vaticana. Questo libro rimase, almeno fino alla pubblicazione del Manuale di araldica ecclesiastica nella Chiesa Cattolica del cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo nel 2014, l’unico esaustivo manuale dell’araldica ecclesiastica che descrive e cataloga in tutti i suoi aspetti.

 

Fu patrono della Cambridge University Heraldic and Genealogical Society dal 1980 sino alla sua morte e gran priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

 

Note a cura di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’argento al leone d’oro armato e lampassato di rosso, posto su di un monte di tre cime alla tedesca (dreiberg) di verde uscente dalla punta ed accompagnato da una stella di sei raggi d’oro posta nel canton destro del capo”.

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