Monsignor Beniamino Pizziol
Monsignor Beniamino Pizziol
Storia e informazioni
Monsignor Beniamino Pizziol nasce a Ca’ Vio, una frazione del comune di Venezia, oggi è frazione del comune di Cavallino-Treporti, il 15 giugno 1947 da Vittorio Pizziol e Olinda Trevisan. Entrato in seminario all’età di nove anni, compie gli studi nel seminario minore e maggiore di Venezia frequentando le medie inferiori, il ginnasio, il liceo classico e i cinque anni di teologia.
Il 3 dicembre 1972 è ordinato presbitero, nella chiesa di San Lorenzo Giustiniani a Mestre, dall’allora patriarca di Venezia Albino Luciani. Frequenta i corsi di liturgia pastorale presso l’Istituto Santa Giustina di Padova.
Dal 1972 al 1981 è vicario parrocchiale della parrocchia di San Lorenzo Giustiniani di Mestre. Nel 1981 viene trasferito nella parrocchia di Santo Stefano a Venezia. In seguito, riceve la nomina di direttore dell’ufficio liturgico e collabora al settimanale diocesano Gente Veneta.
Dal 1987 al 2002 è parroco della parrocchia di San Trovaso in Venezia.
Dal 1996 al 2002 è assistente dell’AIMC e della FUCI.
Dal 1997 al 2002 svolge l’incarico di provicario foraneo.
Dal 1999 al 2002 è membro del collegio dei consultori.
Nel 2002 riceve la nomina a vicario generale del patriarcato e canonico onorario di San Marco.
Dal 2003 è presidente del consiglio di amministrazione del Fondo di Solidarietà “San Marco” e dal 2005 svolge l’incarico di convisitatore nella visita pastorale.
Dal 2007 assume anche l’incarico di moderator curiæ.
Il 5 gennaio 2008 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Venezia e vescovo titolare di Cittanova.
Il 24 febbraio successivo riceve l’ordinazione episcopale, nella basilica di San Marco a Venezia. Il cardinale Scola lo conferma nei compiti di vicario generale e moderator curiae.
Il 16 aprile 2011 papa Benedetto XVI lo nomina 79º vescovo di Vicenza; succede all’arcivescovo Cesare Nosiglia, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Torino.
Dopo aver portato a termine l’incarico di coordinatore della visita del Santo Padre ad Aquileia e Venezia, si congeda dal patriarcato di Venezia il 1º giugno.
Il 19 giugno giunge a Vicenza dove, dopo la visita alla basilica di Monte Berico, prende ufficialmente possesso della diocesi, facendo il suo ingresso nella cattedrale di Santa Maria Annunciata.
Dal 9 settembre 2011 al 25 marzo 2012 è chiamato a ricoprire temporaneamente anche l’ufficio di amministratore apostolico di Venezia, sede vacante a seguito della nomina del patriarca Angelo Scola ad arcivescovo metropolita di Milano.
Il 24 marzo 2020, in pieno tempo di pandemia di COVID-19 e alla vigilia della solennità dell’Annunciazione del Signore, compie un solenne atto di affidamento della diocesi e del mondo intero alla Madonna di Monte Berico.
Nel 2022, qualche mese prima del compimento del suo 75º compleanno presenta la lettera di dimissioni per raggiunti limiti di età dal governo pastorale della diocesi di Vicenza a papa Francesco, il quale le accoglie il 23 settembre 2022.
Il 3 dicembre 2022 presiede una solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale di Vicenza nel 50º anniversario della sua ordinazione presbiterale e saluta la diocesi berica.
Da vescovo emerito risiede a Brendola presso Villa Giuriolo-Veronese.
Il suo stemma si blasona: «D’argento alla stella di otto raggi, di rosso, accompagnata in punta da tre ancore (poste 2,1), la prima d’azzurro, la seconda di verde, la terza di rosso; al capo di San Marco: di rosso al leone passante, alato e nimbato, movente dalla partizione, tenente con la zampa anteriore destra il libro aperto recante le parole nella prima facciata, in quattro righe, Pax tibi Marce, nella seconda facciata, similmente in quattro righe, Evangelista meus, il tutto d’oro, con la scritta in lettere maiuscole romane di nero».
Sotto lo scudo, nella lista bifida e svolazzante d’argento, il motto in lettere maiuscole di nero “Deus Caritas est”, “Dio è amore” tratto dalla Prima Lettera di S. Giovanni Apostolo (1Gv 4,8).
I vescovi originari di Venezia caricano nei loro stemmi il capo di San Marco: “di rosso al leone marciano passante col libro, il tutto d’oro”.
Le tre ancore caricate nello scudo episcopale simboleggiano la Fede, (l’ancora d’azzurro) la Speranza (l’ancora di verde) e la Carità, (l’ancora di rosso), le tre virtù teologali, oltre a ricordare la località natia del presule, Treporti (Venezia).
La stella è generalmente considerata un segno mariano (Stella matutina): quella a otto punte è un riferimento diretto alla “Madonna della Salute” particolarmente cara a Venezia.
Lo stemma araldico è stato ideato da Giorgio Aldrighetti; il disegno è di Enzo Parrino.
Note di Bruno Fracasso
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Enzo Parrino
L'ideatore è: Giorgio Aldrighetti
Disegnato da: Bruno Fracasso
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
«D’argento alla stella di otto raggi, di rosso, accompagnata in punta da tre ancore (poste 2,1), la prima d’azzurro, la seconda di verde, la terza di rosso; al capo di San Marco: di rosso al leone passante, alato e nimbato, movente dalla partizione, tenente con la zampa anteriore destra il libro aperto recante le parole nella prima facciata, in quattro righe, Pax tibi Marce, nella seconda facciata, similmente in quattro righe, Evangelista meus, il tutto d’oro, con la scritta in lettere maiuscole romane di nero».
ATTRIBUTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA