Fratelli della Sacra Famiglia di Belley
Fratelli della Sacra Famiglia di Belley
Storia e informazioni
L’Institut des Frères de la Sainte-Famille de Belley, in latino Institutum Fratrum a Sancta Familia del Bellicio: F.S.F. è una congregazione laicale maschile francese fondata nel 1835 a Belmont-Luthézieu (dipartimento dell’Ain) dal religioso francese fratel Gabriel Taborin Poncet (1799-1864) con l’assistenza di Alexandre-Raymond Devie, vescovo di Belley: già attivo nel servizio presso la cattedrale, Taborin volle organizzare una fraternità di insegnanti per l’educazione cristiana della gioventù nelle zone rurali della Francia, dove la pratica religiosa si era affievolita a causa della Rivoluzione.
L’opera godette sin dalle origini del sostegno di (san) Jean-Marie Vianney, il noto “curato d’Ars-sur-Formans”, che affidò ai Fratelli la scuola della sua parrocchia e indirizzò loro molti giovani con la vocazione religiosa.
L’istituto ricevette il breve di approvazione pontificio di Gregorio XVI il 28 agosto 1841 e le sue Constitutions vennero approvate in modo definitivo dalla Santa Sede nel 1936.
I Fratelli della Sacra Famiglia si dedicano principalmente all’educazione cristiana ed all’istruzione primaria e secondaria della gioventù: sono attivi anche nel servizio nelle chiese locali.
L’abito tradizionale dei religiosi è costituito da una veste talare nera, con una fascia alla vita annodata sul fianco sinistro, e le caratteristiche facciole blu orlate di nero che scendono dal colletto sul davanti della veste, al collo portano un crocifisso.
Particolarmente vocati all’attività missionaria sono presenti, oltre che in Europa (soprattutto in Francia, Italia e Spagna: in Italia il primo Collegio fu aperto a Torino nel 1946), in Africa (Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio), nell’ America Latina (Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Messico, Uruguay) e in Asia (Filippine, India), oggi la sede generalizia è a Roma in Via Saffi, 24.
Al 31 gennaio 2005, l’istituto contava 64 case e 315 membri, solo 5 dei quali sacerdoti.
A fianco e insieme alla scuola, nei Collegi della Sacra Famiglia si sono sviluppate molte iniziative, che costituiscono per insegnanti, allievi e loro genitori un’opportunità di “fare famiglia” insieme con i Fratelli.
L’istituto ha uno stemma che fu scelto da un’apposita commissione incaricata dal Capitolo Generale nel 1947. Si blasona: “Inquartato, al primo d’azzurro alla stella d’oro, con tre raggi divergenti e diretti verso il centro dello scudo, al secondo e al terzo di rosso; al quarto pure di rosso ad un’arnia d’oro accompagnata in capo da due api dello stesso; alla croce d’argento broccante sul tutto”.
Lo scudo è timbrato dal monogramma JMJ (per Jesus, Maria, Joseph) e accompagnato da due nastri svolazzanti, uno sopra il capo e uno sotto la punta con le legende: SANCTA FAMILIA, nel primo e IN ORATIONE, LABORE ET CHARITATE: PAX, nel secondo.
Il significato generale dello stemma è spiegato in una pubblicazione edita dalla stessa Congregazione, dove si legge: “Nella nostra Comunità, sotto la protezione della Sacra Famiglia, Gesù, Maria e Giuseppe, la preghiera sale verso il cielo e si irradia nella grazia della pace sul lavoro degli uomini, nella carità fraterna. La croce di Savoia-Bugey evoca la terra di origine della nostra Famiglia spirituale”.
La stella, qui simbolo della pace che il Salvatore ha promesso ai suoi discepoli, sembra quindi dirigere i suoi tre raggi su ciascuno degli altri quarti dello scudo, esercitando la sua influenza sul “lavoro degli uomini”, rappresentato dall’arnia e dalle api operaie.
L’ape è spesso scelta come simbolo del lavoro svolto per la comunità che vive concordemente e organizzata per il bene comune, paragone che viene da Sant’Ambrogio il quale paragona in un suo sermone il cristiano ad un’ape che lavora con zelo e fedeltà (anche per questo è attributo iconografico del santo arcivescovo milanese).
Massimo Ghirardi, 2024 ©
Bibliografia:
Zamagni, Giulio. IL VALORE DEL SIMBOLO. Stemmi, simboli, insegne e imprese degli Ordini religiosi, delle Congregazioni e degli altri Istituti di Perfezione. Soc. Ed. Il Ponte Vecchio, Cesena 2003, pp. 106, 152.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Inquartato, al primo d’azzurro alla stella d’oro, con tre raggi divergenti e diretti verso il centro dello scudo, al secondo e al terzo di rosso; al quarto pure di rosso ad un’arnia d’oro accompagnata in capo da due api dello stesso; alla croce d’argento broccante sul tutto”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
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- motto
- istituzione nuovo comune