Diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato
Diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato
Storia e informazioni
La Diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato non ha uno stemma ufficiale proprio, ma potrebbe riprendere tranquillamente quello dell’antica Diocesi di Luni–Sarzana, dal quale è derivato anche quello dello stesso Comune della città di Sarzana che lo distingue con l’acronimo OPQL (Ordo PopulusQue Lunensis, traducibile come “l’Ordine con il Popolo di Luni”) la quale ereditò la sede episcopale e amministrativa dell’antica città romana di Lunæ.
Nel 1020, infatti, il vescovo Gualtiero II I trasferì la sede dalla antica città romana di Luni (Lunæ), troppo esposta agli attacchi di vichinghi e saraceni, inizialmente nel castello di Ameglia, che diventerà sede vescovile per più di duecento anni, alternando la residenza tra questa, il castello di Castelnovo (Castelnovo Magra) e il borgo di Sarzana che progressivamente si svilupperà fino a divenire dominante.
Nel XIV secolo i vescovi-conti di Luni persero il potere temporale sul loro territorio, ma la sede venne mantenuta a Sarzana, si pensa che sia stato in questo periodo che venne adottato lo stemma “d’azzurro al crescente montante d’argento sormontato dalla stella d’oro”.
Antonio Maria Parentucelli, primo vescovo di Luni-Sarzana, completò la costruzione del palazzo vescovile, nel 1471, al cui ingresso si vede ancora oggi una lapide marmorea con lo stemma della diocesi con iscrizione: DOMUS EPISCOPATUS LUN.ET SARZANEN. A. 1476.24 IULII.
La città di Lunæ venne rifondata dai romani in una laguna protetta, alla foce del Magra dove costruirono un porto che già in epoca ellenistica era indicato come Golfo della Luna,
Oggi la Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato (Dioecesis Spediensis-Sarzanensis-Brugnatensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell’arcidiocesi di Genova e appartenente alla regione ecclesiastica Liguria.
Il territorio della Diocesi, dopo lunghi rimaneggiamenti nel corso della sua complessa storia, ricalca quello della odierna provincia della Spezia. Sede vescovile è la città della Spezia (per Statuto il toponimo La Spezia è sempre declinabile), dove si trova la cattedrale di Cristo Re. A Sarzana e a Brugnato, già sedi episcopali indipendenti, sorgono le due concattedrali dedicate rispettivamente a Santa Maria Assunta e ai Santi Pietro, Lorenzo e Colombano. A Luni, all’interno del sito archeologico dell’antica città romana, prima sede episcopale (e oggi sede titolare onorifica), si trovano i resti della cattedrale di Santa Maria.
L’origine della Diocesi di Luni è molto antica, risale all’epoca dei primi apostoli evangelizzatori: anche se le prime testimonianze scritte risalgono al 465. In origine il territorio era vastissimo e comprendeva anche parti delle attuali Emilia-Romagna e Toscana.
A partire dall’ XI secolo i vescovi posero sempre più spesso la loro residenza a Sarzana a causa della progressiva decadenza di Luni e delle incursioni dei pirati; il 7 marzo 1202 la sede fu trasferita anche formalmente a Sarzana, a far data dal 15 giugno dello stesso anno, per iniziativa del vescovo Gualtiero II (1193-1213) ma “…cum auctoritate domini Innocentii Pape tercii”. Per diversi motivi, soprattutto a causa dei contrasti con i vari nobili locali, soprattutto i Malaspina e i Fieschi, nei secoli successivi i vescovi spostarono spesso la loro residenza in diversi luoghi della Diocesi, fino a che papa Paolo II con la bolla del 21 luglio 1465 stabilì che la residenza ufficiale fosse nella città di Sarzana e che i presuli portassero il titolo di “vescovo di Luni-Sarzana”.
Nel 1797 la diocesi di Luni-Sarzana cedette la porzione di territorio dell’alta Lunigiana a vantaggio dell’erezione della diocesi di Pontremoli e ancora nel 1822 per l’erezione della diocesi di Massa Carrara.
Le origini della Diocesi di Brugnato risalgono al VII-VIII secolo, quando un gruppo di monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio fondò il monastero di Brugnato, in Val di Vara, il quale assunse, probabilmente al tempo del re dei longobardi Liutprando, il rango di abbazia territoriale. All’interno delle mura della città di Pontremoli e nei dintorni esistevano alcune parrocchie ed enti ecclesiastici, appartenenti fino dal IX secolo all’abbazia benedettina di Brugnato, della quale continuarono a far parte quando questa venne elevata a Diocesi, nel 1133. Si trattava del borgo di Arpiola (oggi in Comune di Mulazzo), del paese di Caprio (in Comune di Filattiera), del priorato di Pontremoli, il paese di Teglia (Comune di Pontremoli) e anche la rettoria della valle di Zeri (comprendente diversi borghi) che passeranno nel complesso alla nuova Diocesi di Pontremoli quando questa verrà eretta nel 1787.
La Diocesi di Brugnato fu eretta il 27 maggio 1133 con la bolla Quemadmodum Sedes Apostolica di papa Innocenzo II, ricavandone il territorio in parte dalla Diocesi di Luni.
L’elevazione di Genova, nello stesso 1133, a sede metropolitana, favorì la formazione di una diocesi dal territorio dell’abbazia di Brugnato, i cui abati si erano sempre rifiutati di accettare la sottomissione gerarchica ai vescovi di Luni. Lo stesso abate Ildebrando venne nominato primo vescovo da papa Innocenzo II e dichiarò la nuova sede vescovile suffraganea di Genova.
L’erezione della diocesi, comportò la perdita di alcuni territori lunensi in Val di Vara. La Diocesi di Brugnato non era formata da un territorio coerente e uniforme, ma dall’insieme dei beni dell’antico monastero benedettino sparsi “a macchia di leopardo” e comprendeva 6 vicariati con 30 parrocchie. I vescovi di Brugnato fissarono la loro residenza a Pontremoli dal 1302 al 1502.
Il 25 novembre 1820, in forza della bolla Sollicita quam di papa Pio VII, la diocesi di Brugnato fu unita aeque principaliter alla diocesi di Luni-Sarzana.
I presuli portarono anche il titolo di “conte” che fu abolito formalmente dopo il Concilio Vaticano II. Nel 1855, poi, anche le parrocchie di Gotra e di Buzzò (oggi in provincia di Parma) furono assegnate alla diocesi di Pontremoli.
Prima della riforma dei confini del 1959, la diocesi di Brugnato si estendeva fino alla città di Sestri Levante, dove il vescovo di Brugnato prese abitualmente residenza dal XVI al XVIII secolo: la chiesa collegiata di Santa Maria di Nazareth era stata elevata al rango di concattedrale (oggi è una Basilica Minore della Diocesi di Chiavari) già posseduto dalla vicina e più antica chiesa di San Nicolò dell’Isola.
Con l’erezione della Diocesi di Pontremoli, vennero aggregate al nuovo vescovato tre parrocchie di Brugnato (San Pietro, nella parte oltre Magra della città di Pontremoli; Santa Maria di Teglia; San Lorenzo di Zeri) tutte e tre già parte del Vicariato brugnatese di Pontremoli. Per compensare le predette perdite, venne staccata, nel 1787, dalla Diocesi di Populonia (oggi Massa Marittima), l’isola di Capraia e assegnata alla Diocesi di Brugnato, la quale perdette il nuovo acquisto già nel 1802, quando Capraia passò alla diocesi di Ajaccio in Corsica.
Nel 1820 la Diocesi di Brugnato venne unita a quella di Luni-Sarzana. Nel 1854 il territorio corrispondente al Vicariato di Brugnato perdette le parrocchie di Rocchetta e Suvero che passarono alla diocesi di Massa. Anche le parrocchie di Gotra e di Buzzò (nel comune parmense di Albareto) furono staccate il 1º agosto 1855 dalla Diocesi di Brugnato ed assegnate alla Diocesi di Pontremoli (oggi Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli).
Nel 1927 papa Pio XI dichiarò la Diocesi di Luni-Sarzana suffraganea dell’arcidiocesi di Genova. Le parrocchie di Rocchetta e Suvero furono restituite, però, alla Diocesi di Brugnato l’11 ottobre 1959.
L’erezione della Diocesi della Spezia si rese necessaria con lo sviluppo della città (l’antico borgo di Spedia) grazie all’istituzione dell’Arsenale Militare del Regno d’Italia; il 12 gennaio 1929 con la bolla Universi dominici, papa Pio XI eresse la diocesi della Spezia, suffraganea di Genova, costituita da 18 parrocchie sottratte dalla diocesi di Luni-Sarzana; inizialmente la cattedrale fu posta nella chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta, che divenne cattedrale pro tempore in attesa che venisse edificata quella nuova nell’area dove sorgeva il convento dei cappuccini. Parzialmente completata secondo il primitivo progetto di Brenno Del Giudice- Guido Cadorin,venne inaugurata la cripta il 22 marzo 1954 che fu intitolata alla Madonna Pellegrina, mentre il 3 maggio 1975 venne inaugurata la nuova cattedrale, completata su progetto di Adalberto Libera, e consacrata a “Cristo Re dei secoli”.
Contestualmente la nuova Diocesi fu unita aeque principaliter alla sede di Luni-Sarzana e Brugnato, la nuova circoscrizione ecclesiastica assunse la denominazione di Diocesi di Luni, Sarzana e Brugnato. Alla Spezia fu costituita l’unica curia diocesana, che divenne la residenza abituale del vescovo; ma furono mantenuti i Capitoli dei canonici delle cattedrali di Sarzana e di Brugnato.
Nel 1959 un decreto di papa Giovanni XXIII fissò gli attuali confini della Diocesi (che vennero a coincidere con i limiti territoriali della provincia della Spezia), che aveva perso nel corso degli anni varie porzioni di territorio a favore di Diocesi di nuova erezione.
L’11 maggio 1974, con la lettera apostolica Mira eademque, papa Paolo VI ha proclamato la Beata Maria Vergine venerata nel santuario di Soviore, nota come Nostra Signora di Soviore, patrona principale della diocesi di Luni.
Il 4 agosto 1975, in forza del decreto Litteris apostolicis della Congregazione per i vescovi, fu soppresso il titolo di Luni, che divenne sede titolare, e la Diocesi mutò nome in Diocesi della Spezia, Sarzana e Brugnato.
Il 30 settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della medesima Congregazione per i vescovi, fu stabilita la plena unione delle tre Diocesi.
Note di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Roberto Mezzani per la gentile collaborazione.
Bibliografia
Hollett, Adriana G. SARZANA. I suoi papi, signori e artisti. s.d.