Congregazione della Famiglia religiosa del Verbo Incarnato


Congregazione della Famiglia religiosa del Verbo Incarnato

Storia e informazioni

La Congregazione della Famiglia religiosa del Verbo Incarnato (IVE) è stata fondata, in Argentina, nel 1984, dal sacerdote cattolico don Carlos Miguel Buela ed è presente in 27 paesi dei cinque continenti.

La famiglia religiosa è composta da:

  • Primo ordine: l’Istituto del Verbo Incarnato. È il ramo clericale, in quanto composto prevalentemente da sacerdoti. Conta, però, tra i suoi membri anche religiosi non chierici chiamati fratelli coadiutori. L’Istituto a sua volta è composto da due rami: un ramo apostolico e uno di vita monastico-contemplativa.
  • Secondo ordine: l’Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà. È il ramo religioso femminile, è formato da donne consacrate. Anche quest’Istituto ha un ramo apostolico ed uno monastico-contemplativo.
  • Il Terzo Ordine Secolare, associazione di fedeli laici: contempla diversi livelli di appartenenza che includono, nel livello più alto, la consacrazione laicale sotto voto.

L’inizio della Congregazione si è avuta nel 1984, nella diocesi di San Rafael, una piccola diocesi nella Provincia di Mendoza.

L’anno successivo alla fondazione, una donazione permise che potesse, con l’approvazione del vescovo, essere fondata la Villa di Luján, futura casa madre della Congregazione.

Nel 1987, l’Istituto fonda la prima missione in Perù. Nel 1989 la presenza si estese a New York. Poco dopo alcuni sacerdoti andarono a Roma per perfezionare i loro studi.

Nel 1987, venne fondato ufficialmente il Seminario Minore. Nel 1988, furono fondati il noviziato maschile, il ramo femminile e il ramo contemplativo maschile. Quello stesso anno, si svolse il primo Capitolo generale.

Nell’anno 1992, l’Istituto aprì proprie case in Russia ed Israele, nel 1993 a Taiwan, e nel 1994 in Ucraina. Nel 1994 l’Istituto approvò definitivamente i propri Statuti.

Gli anni tra il 1995 ed il 2001, a seguito di alcune indagini canoniche, furono caratterizzati dal succedersi di tre commissari pontifici, che guidarono l’Istituto sospendendo il governo dello stesso. Ciononostante, la Santa Sede affidò una missione nel Tagikistan. Inoltre la Santa Sede decise che la casa generale doveva trasferirsi in Italia nella diocesi di Velletri-Segni e che doveva formarsi un governo provvisorio con lo scopo di convocare un capitolo generale che si svolse nel 2001. Nel 2004 vi fu il riconoscimento dell’Istituto come Istituto religioso di diritto diocesano, cioè riconosciuto dalla Chiesa locale, ma non ancora dalla Santa Sede.

L’Istituto del Verbo incarnato nasce nel 1984. Il ramo maschile clericale è, infatti, il primo, anche se per pochi anni, ad essere fondato.

Compongono il ramo apostolico sacerdoti e religiosi che consacrano la propria vita all’ideale dell’Istituto.

Il fine specifico dell’Istituto è l’evangelizzazione della cultura, cioè l’impegno a trasformare, attraverso l’annuncio del Vangelo:

  • i criteri di giudizio
  • i valori determinanti
  • i punti d’interesse
  • le linee di pensiero
  • le fonti ispiratrici
  • i modelli di vita dell’umanità”.

Il 25 dicembre 1988 ha avuto inizio il ramo monastico-contemplativo. Attualmente esistono cinque monasteri. Il ramo contemplativo è parte integrante dell’Istituto, poiché ha lo stesso Superiore generale. Ogni monastero opera, però, come entità “sui iuris”, cioè con autonomia interna.

Il ramo contemplativo maschile si dedica alla vita di preghiera, soprattutto, all’adorazione eucaristica, allo studio, alla ricerca e al cosiddetto apostolato della presenza, la testimonianza che non si basa sulla predicazione, ma sull’essere semplicemente presenti in comunità non cristiane. I contemplativi prediligono la cura dei fedeli nei santuari.

L’Istituto femminile fu fondato a San Rafael, in Argentina, nel 1988 Carlos Miguel Buela. Compito delle suore è l’evangelizzazione della Cultura, cioè cercare la gloria di Dio e la salvezza delle anime praticando, specialmente, le virtù che più ci avvicinano all’abnegazione di Cristo (Cost. 4) e l’inculturazione del Vangelo, cioè prolungare l’incarnazione del Verbo in ogni uomo, in ogni aspetto dell’uomo ed in tutte le sue manifestazioni, d’accordo agli insegnamenti del Magistero della Chiesa. (Cost. 5).

Le suore si dividono in due rami:

  • le sorelle di vita apostolica. Il centro della vocazione delle suore del Verbo Incarnato è la preghiera. Ogni giorno partecipano alla messa, fanno un’ora di adorazione eucaristica, recitano le lodi, i vespri e la compieta, l’angelus e il rosario. Le suore, però, si dedicano, particolarmente, alla predicazione della Parola di Dio.
  • le sorelle di vita contemplativa. Vivono in clausura, silenzio, preghiera, penitenza e solitudine. La loro giornata si divide tra la partecipazione alla messa, due ore di adorazione al Santissimo Sacramento, la recita di tutte le ore dell’ufficio divino, la preghiera dell’angelus e del rosario.

L’Istituto conta 1012 componenti. Le suore sono presenti in 82 case distribuite in vari paesi: Albania – Argentina – Brasile – Canada – Cile – Ecuador – Egitto – Spagna (Tenerife) – Stati Uniti – Olanda – Islanda – Italia – Giordania – Federazione Russa – Palestina – Papua Nuova Guinea – Perù – Taiwan – Tunisia – Ucraina- Tagikistan.

Il ramo contemplativo ha 8 monasteri presenti in Argentina, USA e Italia. Ogni monastero ha il compito di pregare per un’intenzione particolare: per la pace nel mondo (Argentina); per la conversione di tutti i popoli e la salvezza degli ebrei (USA), per i sacerdoti e l’unità dei cristiani (Italia). Ci sono anche due case, non ancora divenute monasteri, in Perù e in Brasile che pregano per la vita consacrata e per la difesa della vita.

Il Terzo Ordine Secolare dell’Istituto del Verbo Incarnato raccoglie tutti i laici che partecipano alla spiritualità dell’Istituto.

Il Terz’ordine ha diversi livelli di appartenenza, in base ai diversi tipi di “vocazione laicale”:

  • i laici consacrati, laici che si vincolano liberamente all’Istituto con i voti privati, in modo particolare quello di castità; vivono nel mondo impegnati nelle più svariate occupazioni; si impegneranno ad impiegare tutti quei mezzi che, in consonanza alla condizione laicale, permettano loro il pieno compimento delle loro promesse, come il dedicarsi alla preghiera, alla lettura della Bibbia, la partecipazione alla Messa, la pratica degli esercizi spirituali. I laici consacrati possono essere considerati l’Istituto secolare della Famiglia religiosa;
  • associazioni di fedeli e movimenti laicali, sono diversi movimenti laicali e associazioni, ciascuno con la propria organizzazione, per permettere ai laici di associarsi secondo le molteplici possibilità e necessità; l’appartenenza a queste realtà non comporta la professione di alcun voto;
  • la fraternità del Verbo Incarnato, è formato da tutti quei fedeli cristiani laici o sacerdoti che condividono lo spirito della Famiglia Religiosa, aiutandola e sostenendolo, senza però assumere alcun impegno specifico.

Lo stemma dell’Istituto del Verbo Incarnato si blasona: “D’argento, alla croce di rosso, caricata da una corona in cuore d’oro, e da tre fiammelle dello stesso, una sul braccio superiore e una ciascuno sui bracci laterali, e da un giglio d’argento nel piede; accantonata dalle lettere maiuscole V C F E di nero; accollata alla spada d’argento con la punta in basso, guarnita d’oro e circondato da un rosario pure d’oro”. [Blasone di Eugenio Paltrinieri].

Secondo le Costituzioni:

– l’oro rappresenta la fede, la carità, la temperanza e la nobiltà;

– l’argento: la castità, la santità, l’umiltà e l’allegria;

– il rosso: l’amore per Dio e per il prossimo, la forza, la magnanimità, la generosità e la grandezza;

– il nero: la regola delle Costituzioni, la sapienza, la prudenza e l’onestà.

Anche lo scudo, definito “alla francese” rappresenta le idee tratte da due scritti di San Luigi Maria Grignion de Monfort, che è intimamente legato alla spiritualità dell’Istituto: «Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio (16) e porteranno sulle spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta» (Trattato della vera devozione a Maria Santissima, N° 59).

«Liberos! Uomini totalmente dedicati a te per amore e disponibili al tuo volere, uomini secondo il tuo cuore. Non deviati né trattenuti da progetti propri, realizzino tutti i tuoi disegni e abbattano tutti i tuoi nemici, come novelli Davide con in mano il bastone della Croce e la fionda del rosario» (ibidem N° 8)

Il carisma dell’Istituto è “inculturare” il Vangelo, cioè prolungare l’Incarnazione del Verbo in ogni uomo e in tutte le manifestazioni dell’uomo; per questo la croce rossa, che occupa tutto il campo argentato, indica che la verità di Cristo deve riguardare tutti gli uomini e tutte le realtà dell’uomo, che trasforma, santificandole e portando l’allegria della Salvezza, mentre la corona d’oro esprime il Suo regno eterno e universale.

Le tre fiamme rappresentano i tre voti religiosi secondo i consigli evangelici: povertà, castità e obbedienza. Il giglio rappresenta la Santissima Vergine e fa riferimento al quarto voto dei membri dell’Istituto in materna schiavitù d’amore a Gesù in Maria secondo Monfort.

Le quattro lettere sono le iniziali delle parole latine: Verbum caro factum est (Gv 1, 14), con le quali San Giovanni nel prologo del suo Vangelo fa riferimento all’Incarnazione della seconda Persona della Santissima Trinità. Da questo mistero riferito a Nostro Signore Gesù Cristo, l’Istituto prende il suo nome.

L’Istituto è fondamentalmente missionario, pertanto i suoi membri hanno la responsabilità di portare, trasmettere e predicare la Parola di Dio che è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio (Eb 4, 12). Il rosario significa la preghiera e la presenza inseparabile da Maria nel lavoro apostolico.

 

Note di Massimo Ghirardi

Liberamente tratto e integrato da Wikipedia.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

ALTRE IMMAGINI

Stemma nella versione in b/n.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune