Chiesa Luterana


Chiesa Luterana

È lo stesso Martin Lutero (italianizzato da Martin Luther, monaco agostiniano, nato e morto a Ersleben, in Sassonia Anhalt, 1493 –1546, a definire l’emblema della Chiesa Riformata che da lui prenderà il nome e nota, perciò, come “rosa di Lutero” simbolo riconosciuto del Luteranesimo.

Il una lettera dell’8 luglio 1530 ne spiega il significato:

 

Prima dev’esserci una croce: nera nel cuore, che ha il suo colore naturale, affinché io mi ricordi che la fede nel Crocifisso ci rende beati. Poiché il giusto vivrà per fede, per la fede nel Crocifisso. Ma il cuore deve trovarsi al centro di una rosa bianca, per indicare che la fede dà gioia, consolazione e pace; perciò la rosa dev’essere bianca e non rossa, perché il bianco è il colore degli spiriti e di tutti gli angeli. La rosa è in campo celeste, che sta per la gioia futura. E il campo è circondato da un anello d’oro, per indicare che tale beatitudine in cielo è eterna e che non ha fine e che è anche più eccellente di tutte le gioie e i beni, così come l’oro è il minerale più pregiato, nobile ed eccellente.”

 

Viene abitualmente rappresentato entro una “rotella” (scudetto circolare) azzurra, bordata d’oro. In questa versione o in una delle numerose varianti è presente anche in molti stemmi civici, soprattutto nelle aree legate alla tradizione luterana della Germania, Austria e nell’Ungheria orientale.

 

Lutero, nel 1530, con l’amico Filippo Melantone (Philipp Schwarzerdt,1497-1560) e altri compagni partirono da Wittenberg per recarsi ad Augusta, dove era in corso la Dieta Imperiale presieduta da Carlo V d’Asburgo. Sconsigliato di presentarsi dal Principe Elettore Giovanni di Sassonia (1468-1532), per la sua sicurezza dato che era ancora soggetto al bando imperiale. Lutero, quindi, venne ospitato nel castello di Wurtburg da dove intrattenne una fitta corrispondenza, fu in quel periodo il Principe Elettore chiese a Latzarus Spengler di progettare un sigillo per autenticare le lettere di Lutero il quale scrisse la lettera citata [WA, Luthers Briefwechsel, 5. Band, S. 444f (Nr. 1628)].

 

Con il termine luteranesimo si indica la prima confessione religiosa cristiana protestante nata in ordine di tempo dalla riforma iniziata da Martin Lutero, che si ispira a lui e ai teologi che ne raccolsero l’eredità, primo fra tutti il suo assistente Filippo Melantone, redattore degli articoli della fede luterana nella Confessio Augustana(o Confessione di Augusta), che fu la prima esposizione ufficiale dei princìpi del protestantesimo che sarà poi detto luterano, redatta nel 1530 da Filippo Melantone per essere presentata alla dieta di Augusta. A tutt’oggi è considerata uno dei testi base delle Chiese protestanti di tutto il mondo e fa parte del Liber Concordiae luterano.

 

La teologia luterana si sostiene su alcuni principi cardine e afferma la non necessarietà dell’intercessione della Chiesa ai fini della salvezza dell’anima, considerata «un libero dono di Dio» (teoria della Giustificazione) accordata all’uomo per sola fede nell’unico mediatore e redentore Gesù Cristo, senza l’ausilio delle opere della legge, in una particolare interpretazione del pensiero dell’apostolo Paolo e di Agostino, in quanto l’essere umano è assolutamente incapace di non peccare (teoria della Depravazione Totale) e non può sentirsi in colpa di ciò, ma può essere salvato solo da Dio se ha fede nella Rivelazione di Cristo. Questa posizione è riassunta nel versetto latino:  “Justus ex Fide vivit”, fondamento di base dell’intero protestantesimo.

 

La confessione luterana sostiene inoltre che la fede cristiana si fonda sulla sola Bibbia, letta da ogni credente sotto l’ausilio dello Spirito Santo (Sola Scriptura), predicata anche da Ministri scelti dalla comunità, ma senza alcun ausilio di sacerdoti custodi della tradizione e soli interpreti autorizzati (Sacerdozio Universale dei credenti).

 

Dei sacramenti ne vengono conservati solo due: il Battesimo e la Santa Cena.

 

Si stima che nel mondo vi siano circa 75 milioni di fedeli luterani, perlopiù in Germania e nella regione scandinava. Molti luterani si riuniscono dal 1947 nella Federazione Luterana Mondiale. Altri, per divergenze a livello dottrinale, hanno scelto di riunirsi in altre associazioni, come il Concilio Luterano Internazionale e la Conferenza Evangelica Luterana Confessionale. Sono diffusi soprattutto in Germania e Scandinavia, ma anche in Finlandia, Estonia, Lettonia, Stati Uniti d’America e infine Etiopia (Chiesa Mekane Yesus).

 

In Italia sono presenti in diverse città. Le comunità luterane in Italia sono riunite nella CELI (Chiesa Evangelica Luterana in Italia), con comunità principalmente in lingua tedesca (in alcuni casi bilingue italo-tedesca) e una comunità di sola lingua italiana (a Torre Annunziata) e nella Chiesa Protestante Unita, fortemente liberale e che si concepisce come la Chiesa Luterana di lingua italiana (con talvolta Servizi Divini in inglese e francese per gli stranieri non germanofoni). Esistono inoltre una sezione italiana della Chiesa di Svezia e altre chiese luterane minori (come la Chiesa Luterana Confessionale Italiana, fondata da luterani cechi) e a diffusione limitata. Ci sono circa 7000 luterani ufficiali in Italia, un numero molto minore rispetto ad altre chiese protestanti.

 

La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) nasce subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la costituzione della CELI, che intende sostenere l’esistenza delle comunità luterane, in prevalenza tedesche, che devono fronteggiare la carenza di aiuti materiali dalla Germania alle prese con le drammatiche difficoltà del Dopoguerra. I pastori delle comunità si rivolgono così al Consiglio Ecumenico di Ginevra, con cui sono in contatto per il lavoro comune a favore di profughi e prigionieri di guerra e da cui apprendono che la FLM, con le sue ricche chiese americane, avrebbe potuto aiutarli qualora fossero divenuti una Chiesa e non singole comunità. Nell’ottobre del 1949 viene così istituita la CELI, chiesa autonoma dalla Germania ed ancorata al diritto italiano: una vera e propria anomalia nel quadro europeo, visto che ancora oggi le comunità tedesche luterane nel mondo sono considerate comunità all’estero, dipendenti dalla Chiesa Evangelica di Germania (EKD).

 

Nel 1961, un decreto del Presidente della Repubblica riconosce alla CELI lo status di ente. Nel 1967, la CELI co-fonda la FCEI, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che riunisce le chiese protestanti storiche presenti in Italia. Nel 1995, il Parlamento ratifica il testo dell’Intesa con la Repubblica Italiana che regola i rapporti della CELI con lo Stato.

 

Oggi, la CELI è una chiesa bilingue in cui, accanto alla componente religiosa e culturale tedesca delle origini, convive e cresce quella italiana.

 

Il termine “Protestante” nacque in seguito alla lettera di protesta dei principi elettori luterani presentata alla Dieta di Spira del 1529, nella quale l’imperatore Carlo V intendeva imporre a tutti i principi tedeschi l’abbandono delle idee sostenute da Martin Lutero e il ritorno all’obbedienza alla Chiesa di Roma. I Principi favorevoli a Lutero non accettarono l’imposizione ed espressero la loro rimostranza con un documento dove si legge: “Noi protestiamo davanti a Dio […] il quale è l’unico a scrutare i cuori di tutti noi, li conosce e un giorno li giudicherà […] e altresì dinanzi a tutti gli uomini e le creature che noi non consentiamo né accettiamo in alcun modo…” il decreto imperiale. La parola “protestante” rimanda così a un fatto storico ed è stata inizialmente usata in modo spregiativo per definire i seguaci delle idee della Riforma.

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

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