Cardinale Ermenegildo Florit


Cardinale Ermenegildo Florit

Storia e informazioni

Ermenegildo Florit è nato a Fagagna il 5 luglio 1901 da Angelo e Regina Sello.

Fu ordinato sacerdote l’11 aprile 1925 a Udine e continuò i suoi studi teologici tra Roma e Udine. Dal 1929 al 1954 fu attivo come insegnante presso l’Università Lateranense a Roma, nella quale fu dal 1935 al 1939 e dal 1950 al 1954 decano della facoltà teologica e dal 1951 al 1954 anche pro rettore dell’ateneo lateranense. Nel 1951 divenne prelato domestico di papa Pio XII.

Nel 1954 venne nominato arcivescovo coadiutore di Firenze con il titolo di Gerapoli di Siria: venne consacrato il 12 settembre 1954 dal cardinale Clemente Micara.

Il 9 marzo 1962 succedette per coadiutoria alla medesima sede. Tra il 1962 e il 1965 partecipò al Concilio Vaticano II scegliendo padre Umberto Betti quale suo teologo personale, schierandosi con l’ala conservatrice del Coetus Internationalis Patrum. Diede un importante contributo ai lavori e, in particolare, alla stesura della costituzione dogmatica Dei Verbum sulla Parola di Dio.

Creato Cardinale presbitero da Paolo VI nel Concistoro del 22 febbraio 1965, ha ricevuto la Berretta rossa e il Titolo cardinalizio di Regina Apostolorum il 25 febbraio 1965.

Legato papale al XVII Congresso Eucaristico Nazionale di Pisa, il 30 marzo 1965. Ha rassegnato le dimissioni dal governo pastorale dell’arcidiocesi di Firenze il 3 giugno 1977. Ha partecipato al conclave dell’agosto 1978 che ha eletto Papa Giovanni Paolo I e a quello dell’ottobre 1978 che ha eletto Papa Giovanni Paolo II.

Ha preso parte alla Prima Assemblea Plenaria del Sacro Collegio dei Cardinali, in Vaticano, dal 5 al 9 novembre 1979 e ha perduto il diritto di partecipare al conclave al raggiungimento degli ottant’anni di età, il 5 luglio 1981.

È morto l’8 dicembre 1985 a Firenze a causa di un’ostruzione renale; la messa funebre presieduta dal cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo di Firenze, è stata celebrata nella Basilica di Santa Maria del Fiore di Firenze il 10 dicembre 1985. È stato poi seppellito nella cripta, sotto la Cappella del Santissimo Sacramento nella stessa basilica.

In occasione delle celebrazioni del 50º anniversario dell’alluvione subita da Firenze il 4 novembre del 1966, il suo operato e quello della Chiesa fiorentina è stato messo più volte in risalto, soprattutto in due libri, avendo, all’epoca, attivato la stessa mattina del 4 novembre, in assoluto, il primo piano di intervento di protezione civile nella città di Firenze portando per diversi mesi assistenza di varia natura a tutte le zone alluvionate in città e negli altri comuni dell’arcidiocesi.

Nelle sue mani giunsero da tutto il mondo oltre 2 miliardi di lire dell’epoca per aiutare gli alluvionati.

 

Nonostante abbia dato impulso all’organizzazione dell’arcidiocesi fiorentina, Florit è stato al centro di alcune polemiche, in particolare entrò in conflitto con don Lorenzo Milani (soprattutto per la vicenda legata alla polemica intorno all’obiezione di coscienza documentata nel testo L’obbedienza non è più una virtù) e don Enzo Mazzi, preti della sua arcidiocesi.[1] Dopo la morte di Florit, don Mazzi si è rappacificato con il cardinale Silvano Piovanelli.

 

Note di Bruno Fracasso