Capitolo della Insigne Collegiata di Sant’Andrea Apostolo di Empoli


Capitolo della Insigne Collegiata di Sant’Andrea Apostolo di Empoli

Storia e informazioni

La chiesa di Sant’Andrea è stata  l’elemento attorno a cui è sorto il castrum Impoli, a partire dal 1119, per questo motivo compare sullo stemma della città ed era a capo di un Piviere: il territorio della sua giurisdizione, piuttosto vasto, che comprendeva una trentina di chiese e cappelle; gerarchicamente era la seconda chiesa del territorio dopo la Pieve di San Giovanni di Firenze (poi cattedrale); anche il ruolo gerarchico del capitolo veniva subito dopo quello di San Giovanni di Firenze e prima di quello di San Lorenzo della stessa città.

Il capitolo empolese pare esistente fina dal X secolo ed era formato dal Piovano (Pievano) e da quattro canonici, il pievano aveva anche il titolo di Proposto (o Prevosto). Nelle Costituzioni successive arriverà ad avere, oltre al Proposto, dodici canonici tra i quali il Decano, l’Arciprete, e diversi cappellani.

La chiesa principale della città di Empoli venne fondata nel V secolo in Diocesi di Pistoia e dal X secolo fu dipendente della diocesi fiorentina, appartenenza confermata dalla bolla inviata da papa Niccolò II all’allora pievano Martino l’11 novembre 1059, con la quale conferì il potere di ricevere tributi e rendite fondiarie all’allora già esistente capitolo dei canonici per difenderli dalle ingerenze dei conti Guidi, signori della zona.

Nel dicembre 1119, a Pistoia, la contessa Emilia, moglie di Guido Guerra, concesse al pievano Rolando custodem et prepositum Plebis Sancti Andreae de Impori e a tutti gli abitanti del plebato il diritto di edificare intorno alla pieve le loro case e di poterle circondare di mura difensive. Questo è considerato il documento di fondazione di Empoli e si integra con un privilegio vescovile del 12 agosto 1117 col quale si dava al capitolo di Sant’Andrea il potere di inibire l’edificazione di qualsiasi edificio religioso all’interno del Piviere.

Il tempio divenne quindi una ecclesia castrense che alla fine del XII secolo aveva 30 chiese suffraganee.

Nel 1443 venne fondata l’Opera di Sant’Andrea che era l’organismo preposto ai lavori di restauro della fabbrica e all’acquisto e al mantenimento degli arredi sacri (oggi si direbbe Fabbriceria).

Nel 1531 la chiesa venne promossa a Collegiata.

Negli anni trenta del XVIII secolo la chiesa appariva degradata e inadeguata al ruolo che doveva ricoprire, l’Opera di Sant’Andrea decise di fare dei lavori di ammodernamento e l’incarico fu dato all’architetto Ferdinando Ruggeri che il 24 agosto 1735 presentò il suo progetto subito accettato.

Si intervenne anche sulla facciata romanica con il rifacimento della parte superiore su progetto di Carlo del Re accettato dall’Opera il 17 febbraio 1802; i lavori in facciata furono ufficialmente compiuti il 23 gennaio 1803. 

Nel 1912 si fece una campagna di restauri diretti da Giuseppe Castellucci. La chiesa fu pesantemente danneggiata nel luglio 1944 quando la torre campanaria fu minata e fatta saltare; nel crollo rimasero distrutti quasi tutto il soffitto e i locali meridionali del complesso. Nel dopoguerra tutto è stato riportato allo stato prebellico.

Il sigillo del Capitolo dei Canonici di Sant’Andrea di Empoli mostra la colomba dello Spirito Santo saliente dal becco della quale escono alcuni raggi di luce. Non siamo a conoscenza dei colori “ufficiali”: il campo rosso è stato (per la nostra illustrazione) scelto perché tipico della ceralacca con la quale si utilizzava il sigillo per la suggellatura.

 

© 2025, Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

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BLASONATURA

Impronta del sigillo del Capitoo empolese.

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LEGENDA

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