Beato Teobaldo Roggeri
Beato Teobaldo Roggeri
Storia e informazioni
Teobaldo Roggeri nacque verso il 1099 a Vico (oggi Vicoforte, in provincia di Cuneo), da genitori benestanti della piccola nobiltà locale che lo avviarono agli studi.
Della sua vita si sa pochissimo, alcune notizie sono riportate in un antico documento del sec. XIV conservato nell’archivio capitolare di Alba (Cuneo), secondo il quale a dodici anni, rimasto orfano, lasciò Vico e si trasferì ad Alba ove venne assunto da un ciabattino.
Alla morte del suo benefattore, che invano aveva sperato di vederlo sposato con la figlia Virida, Teobaldo lasciò Alba per un pellegrinaggio verso Santiago di Compostela in Spagna, mendicando lungo la via.
Ritornato più tardi ad Alba non riprese il mestiere di ciabattino ma scelse di fare il facchino, considerandola un’occupazione più umile e, privandosi del poco guadagno che riceveva, poté aiutare i più miseri.
Dopo esser stato offeso da un tizio reagì in modo indignato e furioso, ma pentendosi volle espiare la sua restante vita e prese a dormire sulla nuda pietra della scalinata della chiesa di San Lorenzo ove prese anche a servire come sacrestano nelle ore libere dal facchinaggio.
Una sera, nel 1150, in cui si era recato a far visita alla vedova del ciabattino che lo aveva ospitato, venne colpito da un malore che lo uccise. Secondo i suoi desideri fu sepolto nello spazio compreso fra le due chiese di S. Lorenzo e S. Silvestro, e la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi e svariati miracoli avvennero, per la sua intercessione.
Nel tempo però l’esatta ubicazione della tomba venne dimenticata. Ino al 31 gennaio 1429 quando, per “divina ispirazione”, venne ritrovata dal vescovo Alerino dei Rembaudi (o Rambaldi) che fece trasferire le spoglie nella cattedrale. Il culto “immemorabile” venne riconosciuto ufficialmente solo nel 1841 dalla Santa Sede, dietro istanza del vescovo di Alba, Costanzo Fea.
La festività liturgica ricorre comunemente il 1° giugno, ma viene anche celebrata il 1° febbraio con la cosiddetta “Festa delle ricordanze” che si apre con il suono notturno delle campane con cui si vuol ricordare il prodigio delle campane che suonarono da sole quando avvenne il ritrovamento della tomba nella tarda sera del 31 gennaio 1429.
Il beato Teobaldo (dal greco “forte capitano”) è patrono dei facchini, calzolai e mendicanti.
Lo stemma della famiglia Roggeri (poi anche Ruggeri) si blasona: “Palato d’oro e di azzurro, i pali d’azzurro caricati ciascuno di una stella d’oro verso il capo”.
© 2025, Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

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BLASONATURA
“Palato d’oro e di azzurro, i pali d’azzurro caricati ciascuno di una stella d’oro verso il capo”.
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