Beato Stefano Maconi


Beato Stefano Maconi

Storia e informazioni

Stefano nacque a Siena nel 1347, ed è noto soprattutto per essere stato uno dei segretari personali di santa Caterina da Siena, era figlio di un ricco borghese ed è descritto dalle cronache del tempo come “bello nella persona”, amante della vita spensierata e gaudente.

Conobbe Caterina grazie ad un amico che voleva far cessare la faida in corso in quegli anni fra le famiglie Rinaldini e Tolomei da una parte e quella dei Maconi. Caterina fece da mediatrice e si giunse ad alla pace; per riconoscenza Stefano si impegnò a farle da scrivano, mettendo per iscritto ciò che ella dettava. A forza di sentire le parole di Caterina avvenne dentro di lui un cambiamento. Molti dei suoi amici senesi lo deridevano per essere il segretario della figlia di un tintore, e si facevano beffe di lui per la sua improvvisa conversione chiamandolo “caterinato”. 

Stefano seguì Caterina anche nel suo viaggio dal pontefice ad Avignone per perorare la causa di riportare la Sede Apostolica a Roma (cosa che Gregorio XI effettivamente fece il 17 gennaio 1377).

Le fu accanto anche in punto di morte, il 29 aprile del 1380 quando Caterina si spense a 33 anni. Poco prima ella gli aveva raccomandato di entrare nell’Ordine dei Certosini, cosa che Stefano fece il 19 maggio 1381, entrando come novizio nella certosa di Pontignano a pochi chilometri da Siena, luogo che era già stato meta di ritiro spirituale per Caterina.

Stefano ne sarà priore dal 1383 al 1389.

Tradusse in latino il Dialogo della divina Provvidenza dettatogli nel 1378 (traduzione erroneamente attribuita a Raimondo da Lipsia) e volgarizzò la Leggenda minore della santa senese.

Dopo aver assistito Caterina nel momento del trapasso, fece conservare la reliquia del dito anulare in una cappella fatta appositamente costruire nella certosa di Pontignano e affrescata dal Nasini (il frammento sarà fu poi trasferito altrove nel 1810, al momento della soppressione della certosa).

Nel 1390 divenne priore della Certosa di Garegnano di Milano, Priore Generale dell’Ordine Certosino dal 1398 al 1410, periodo durante il quale si impegnò fortemente per eliminare le divisioni derivanti dal Grande Scisma d’Occidente.

Dopo aver dato le dimissioni da Priore Generale, nel 1410, ritornò a Pontignano e quindi a Pavia dove gli verrà richiesto di ricoprire ancora l’incarico di priore fino al 1421.

Morirà il 7 agosto 1424, nella certosa di Pavia, come semplice monaco. È venerato come beato dall’ordine certosino, che lo commemora l’8 dicembre.

 

© 2025, Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di oro, alla croce ancorata di nero caricata da sei crescenti montanti d’argento”

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