Beato Landuino Bartolomei da Lucca
Beato Landuino Bartolomei da Lucca
Storia e informazioni
Tra i sei compagni di Maestro Bruno da Colonia, che si ritirarono sui monti del massiccio della Grande Chartreuse, presso Grenoble, per fondare quella che sarà la casa madre dell’Ordine certosino, c’era anche Maestro Landuino.
Nativo di Lucca e forse appartenente alla nobile famiglia Bartolomei, era già un teologo rinomato quando incontrò Maestro Bruno. A Sèche-Fontaine, nei pressi dell’abazia di san Roberto di Molesmes, entrambi avevano provato una esperienza eremitica, insieme ad altri cinque compagni. I “sette”, che storia ricorderà come le sette stelle dello stemma dell’Ordine, cercando condizioni migliori alla loro ricerca di spiritualità si recano dal vescovo Ugo di Grenoble, che donò loro il luogo sui monti della città.
Dopo sei anni dalla fondazione della prima “certosa”, Bruno viene chiamato dal pontefice Urbano II a Roma, e Landuino venne incaricato di guidare il monastero, facendo le veci di priore, tra non poche difficoltà egli riuscì a mantenere compatti i suoi confratelli inizialmente smarriti per l’inatteso allontanamento di Bruno. Questi partì probabilmente nel febbraio del 1090, dopo aver assicurato ai compagni che malgrado la lontananza resterà ad essi fedele, aiutandoli e consigliandoli in ogni occasione.
Landuino trascorsi alcuni anni decise di intraprendere un faticoso e lungo viaggio a cavallo per poter incontrare nuovamente Bruno, nel frattempo spostatosi da Roma fino alle Serre in Calabria dove aveva dato vita ad un nuovo insediamento monastico (la certosa di Serra San Bruno).
Nell’ottobre del 1098 Landuino giunse in Italia e riuscì ad incontrare Bruno sul colle di Croce Ferrata, ad 895 metri s.l.m. sulla strada che congiunge Sorianello a Serra, in Calabria (nel luogo vi è ancora oggi una croce di ferro con una stele posta a memoria di tale avvenimento).
Landuino fu invitato da Bruno a trattenersi in Calabria, ma volle tornare dai suoi confratelli, ai quali Bruno destinò una missiva.
Durante il viaggio di ritorno Landuino cadde nelle mani dei partigiani dell’antipapa Clemente III, e fu oggetto di violenze nel tentativo di fargli riconoscere Guiberto da Ravenna, ossia Clemente III, come legittimo capo della Chiesa. Verrà tenuto in carcere fino alla morte dell’antipapa avvenuta l’8 settembre del 1100. Debilitato e non potendosi mettere in viaggio, decise di rifugiarsi presso il monastero di Sant’Andrea alle falde del Monte Soratte dove morì sette giorni dopo la sua liberazione e il 14 settembre, ascese al cielo.
La lettera di Bruno era stata prudentemente affidata ad un suo compagno di viaggio, il quale sfuggendo all’arresto riuscì a farla recapitare ai monaci della Grande Chartreuse.
La figura di Landuino è citata spesso come beato, per il martirio subìto per difendere ad oltranza la sua fede, pur non essendolo mai diventato formalmente. Resta comunque la sua memoria nell’Ordine certosino essendo stato il secondo priore della Grande Chartreuse e colui che si guadagnò la fiducia di Bruno che lo ritenne senza dubbio il suo successore.
© 2025, Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Scaccato di oro e di rosso”.
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune