Beato Giovanni Colombini
Beato Giovanni Colombini
Storia e informazioni
Giovanni Colombini nacque a Siena nel 1304, in una ricca famiglia di mercanti; avviato anch’egli alla professione della mercatura si occupò anche di politica nella sua città natale, dove ricoprì gli incarichi di gonfaloniere e di priore nel governo della città. Convertitosi insieme alla moglie dopo aver letto la «Vita di santa Maria Egiziaca» scritta da Jacopo da Varagine, Colombini assieme ai suoi seguaci e a sua moglie Biagia iniziò a percorrere i villaggi predicando una spiritualità semplice e dedicandosi particolarmente all’assistenza degli infermi. Il resto della famiglia prese malissimo la cosa perché buona parte del cospicuo patrimonio di famiglia era stato dato in beneficienza; furono costretti ad impegnarsi per recuperare beni e fortune fino alla metà del XVI secolo quando decisero di allearsi con i fiorentini, scelta fortunata perché quando Cosimo dei Medici conquistò Siena concesse loro beni e cariche.
Non indossavano un abito religioso né vivevano in case comuni e, sull’esempio di Francesco d’Assisi, non accedevano al sacerdozio. A causa del loro uso di ripetere frequentemente il nome di Gesù, il popolo iniziò a chiamarli Gesuati.
Temendo che alla sua morte la fraternità potesse disperdersi, nel 1367 Colombini si recò a Viterbo da papa Urbano V per chiedergli l’approvazione dell’Ordine: il papa acconsentì, ma impose loro di vestire un saio bianco e di condurre vita comune in convento. Subito dopo, una sua cugina, Caterina Colombini (che sarà proclamata anch’essa beata), costituì l’Ordine delle monache Gesuate, che si estinse nel 1952.
La congregazione dei Gesuati venne soppressa da papa Clemente IX, con bolla del 6 dicembre 1668. I Gesuati venivano chiamati Padri dell’acquavite, perché negli Spedali, distillavano il vino e la somministravano ai malati per far loro sopportare il dolore.
Scrisse numerose Lettere, dedicate alle monache di Santa Bonda, appartenenti al genere apostolico con finalità mistiche e speranze di un rinnovamento sociale.
Nel loro girovagare nelle città toscane i Gesuati, alla guida di Giovanni Colombini, fecero sosta a Pistoia e due figli di nobili casate pistoiesi, Pietro e Paolino divennero loro seguaci ed entrarono nell’ordine, iniziando a servire i malati nello spedale cittadino del Ceppo.
Morì ad Abbadia San Salvatore, il 31 luglio 136. Verrà beatificato da papa Gregorio XIII.
Le reliquie del Beato Giovanni Colombini sono oggi conservate a Siena nella chiesa di San Francesco all’Alberino.
Lo stemma dei Colombini di Siena (altri rami si stanziarono a Pisa, a Massa, a Lucca e ad Ancona con un proprio stemma) e si blasona: “D’azzurro, al filetto in croce d’oro, accantonato da quattro colombe affrontate dello stesso.”
La famiglia si divise in vari rami, ora tutti estinti salvo il principale che nel XVIII secolo si stabilì a Lucca dove, nel 1748 assunse il titolo di conte per concessione di Maria Teresa Cybo d’Este, Duchessa di Massa e Principessa ereditaria di Modena.
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“D’azzurro, al filetto in croce d’oro, accantonato da quattro colombe affrontate dello stesso.”
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