Beato Bonifacio di Valperga
Beato Bonifacio di Valperga
Storia e informazioni
Bonifacio nacque nella seconda metà del XII secolo da Matteo di Valperga, sesto conte del Canavese, e Anna Levi di Villars. Educato inizialmente in famiglia venne inviato adolescente dallo zio Arduino di Valperga, vescovo di Torino, per perfezionarsi.
Ad un certo punto prese la decisione di entrare tra i benedettini dell’abbazia di Fruttuaria (presso San Benigno Canavese), e successivamente fu accolto presso la collegiata dei canonici agostiniani regolari di Sant’Orso di Aosta, dove emerse per i meriti culturali e religiosi; intorno al 1210 ne venne nominato priore.
Diffusasi sempre più la sua fama nell’intera Valle d’Aosta, allorché il vescovo Giacomo da Porzia fu trasferito ad Asti, il 17 luglio 1219, Bonifacio venne eletto alla cattedra episcopale di Aosta, ventesimo successore di Sant’Eustasio.
Morì il 25 aprile 1243 e fu sepolto inizialmente nella collegiata di Sant’Orso, ma il corpo venne poi traslato nella cattedrale di Aosta, nel sepolcro della cappella di Sant’Antonio.
La popolazione già lo venerava come “beato”: fu creata una prebenda a lui intitolata e il 1° aprile 1291 gli fu dedicato un altare dal vescovo mons. Nicola Versatori. Intorno al 1302 gli fu eretta una statua di marmo.
I resti mortali ebbero diverse ricognizioni canoniche: nel 1551, nel 1783 e nel 1817, in quest’ultima occasione l’urna delle reliquie fu deposta in una nicchia ricavata tra il presbiterio e la navata di destra della cattedrale aostana, ove ancora oggi sono esposte alla pubblica venerazione, accanto a quelle del Beato Emerico di Quart.
Il tribunale ecclesiastico appositamente istituito ad Aosta decretò nel 1885 il culto attribuito “ab immemorabili” al vescovo Bonifacio, e tale sentenza fu confermata dalla Congregazione dei Sacri Riti e ratificata il 28 aprile 1890 dal pontefice Leone XIII.
I Valperga furono un gruppo di famiglie nobili riunite in un “consorzio” formatosi nei primi decenni dell’XI secolo nel Canavese occidentale. Nei due secoli successivi si divisero in numerosi rami, spesso in contrasto tra loro.
Si fanno risalire a prima dell’anno mille, con il consortile dei Dro, famiglia di probabile origine burgunda, che possedeva la signoria delle terre più occidentali del Canavese tra le valli dell’Orco e del Malone. Un gruppo di appartenenti a una di essi, spesso denominati de Canavise, dopo la morte del re d’Italia Arduino d’Ivrea, assunse il titolo di conti di Valperga e si professò diretto discendente dello stesso Arduino e di suo figlio Reghino; anche se tale parentela non è certificata da documentazione, presero dimora nel castello di Valperga, probabilmente costruito dai Dro, che divenne il loro agnome. Le famiglie in cui erano divisi per anni furono in lotta per il dominio soprattutto sul vicino e importante borgo commerciale di Corgnate (l’attuale Cuorgnè). Le famiglie si appacificarono solo nel 1327, per opera del vescovo di Asti, Guido II Valperga.
Nel 1339 si acuì in Canavese la guerra tra i feudatari, soprattutto fra i conti di Valperga e quelli di San Martino (un altro ramo della famiglia), gli uni di fede ghibellina e gli altri guelfi: la lotta durò fino al 1362 quando entrambe le casate vennero sottomesse dai Savoia.
Secondo alcune genealogie, i conti di Valperga, di Masino e di San Martino avrebbero rappresentato nel XII secolo il ramo canavesano dei conti di Pombia, discendenti dai figli di Ardizzone, secondogenito di Guido II di Pombia che per primo compare in Canavese.
Un documento del 1222 attesta la già avvenuta divisione dei San Martino dal comune asse patrimoniale; invece tra i Valperga e i Masino la divisione avvenne solo alla fine del XII secolo, dopo gravi lotte e controversie.
Lo stemma Valperga si blasona: “Fasciato d’oro e di rosso, alla pianta di canapa, d’argento, sradicata, attraversante”. La canapa (Cannabis L., 1753) è elemento “parlante” perché assonante con Canavese: secondo una diffusa tradizione il nome indicherebbe che nel territorio era estesamente coltivata la canapa. Sono state formulate diverse ipotesi sull’origine del nome di questo coronimo: una di esse è che la zona prenda il nome da una curtis denominata Canava, situata su uno sperone roccioso alla confluenza tra l’Orco e il torrente Gallenca, citata in un diploma di Berengario II del 951 e menzionata per l’ultima volta in un diploma del 1054. Tale località diede il nome dapprima alla valle dell’Orco e poi alla pianura circostante.
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

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BLASONATURA
“Fasciato d’oro e di rosso, alla pianta di canapa, d’argento, sradicata, attraversante”.
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