Beato Antonio Le Cocq


Beato Antonio Le Cocq

Storia e informazioni

Antonio Cocq (o Le Coq), nacque ad Avigliana nel 1390, da una nobile famiglia, antenata di Camillo Benso, conte di Cavour.

Entrò a vent’anni nella Grande Chartreuse di Grenoble, dove fece la sua professione religiosa e fu ordinato sacerdote. Divenne presto un modello per l’osservanza della regola e le doti umani. Come per il Beato Angelico amava dipingere immagini di Cristo, della Madonna e dei santi, attività che per lui era come pregare.

Trascorsi sei anni, per non disturbare la quiete del monastero, il Capitolo Generale decise di trasferirlo alla Certosa di Pesio, anche per sottrarlo alla popolarità che si accresceva di giorno in giorno: grazie alle sue doti umane e spirituali.

Nel celebrare la S. Messa si commuoveva e alle volte andava in estasi. Il monaco portinaio testimoniò che amava recarsi su una vicina altura, detto il bricco della Madonnina, dove si immergeva in una profonda contemplazione e più volte lo vide pregare sollevato da terra, con le mani stese a forma di croce e il capo circondato da raggi splendenti. Anche in cella lo videro rapito, con il corpo sollevato da terra. Aveva il dono di leggere nei cuori e di prevedere il futuro ed era un riferimento anche per gli altri monaci.

Nel silenzio dell’alta Valle Pesio trascorre il resto della vita, in preghiera e scrivendo opere ascetiche e storiche (avrebbe composto anche uno studio sulla Certosa, poi andato perso). Anche alla certosa di Pesio, Antonio ebbe fama di santità per la fede, il distacco dal mondo, l’amore al silenzio e alla preghiera contemplativa. Grazie ai suoi nobili natali e per la sua popolarità, ebbe corrispondenza con i duchi di Savoia e con lo stesso re di Francia. Dedicò un trattato sul libro di Giobbe a Jolanda, sorella del re, e madre dei principi di Savoia Filiberto e Carlo.

Ospitò alla certosa Luigi, figlio di Carlo VII; gli predisse la riconciliazione con il padre e la sua ascesa al trono di Francia, cosa che avvenne puntualmente nel 1461, quando salì al trono con il titolo di Luigi XI. Quando Carlo VIII scese in Italia nel 1494 per conquistare Napoli, fermatosi ad Asti per un mese a causa del vaiolo, chiese che gli venisse consegnato il Libro delle profezie di Cocq. Probabilmente il volume autografo andò perso durante la battaglia di Fornovo (o non fu più restituito perché il contenuto non doveva essere divulgato).

Morì il 22 marzo 1458. Presso il suo semplice sepolcro avvennero numerosi prodigi e si raccoglievano piante e fiori da cui si ricavavano unguenti medicamentosi.

Il suo corpo fu poi trasferito sotto la grande croce del cimitero comune dei certosini. Nell’Ordine gli è stato dato il titolo di beato, non confermato perché i certosini per umiltà non lo chiesero a Roma.

 

© 2024, Massimo Ghirardi