Beata Giovanna Andreasi


Beata Giovanna Andreasi

La Beata Osanna Andreasi, nota anche come la Beata Osanna di Mantova nacque secondogenita nel villaggio di Carbonarola (frazione di Carbonara Po), nella Bassa Mantovana, il 17 gennaio 1449. Il padre era il nobile Nicolò degli Andreasi, mentre la madre era Agnese Gonzaga Mazzoni. Fin da piccina desiderò entrare nell’Ordine Domenicano, nel 1477 le sue mani, il costato, i piedi e la fronte vennero segnati dalle stigmate. Nel 1480 si trasferì a Mantova, nel palazzo di Contrada del Cervo, di fronte alla chiesa di Sant’Egidio. Contro il parere paterno rifiutò di sposarsi e, all’età di quindici anni, prese l’abito di terziaria domenicana. Nel 1500 prese i voti.

Divenuta popolarissima per le sue doti di veggenza, di spiritualità e misticismo e anche per la sua concreta carità ebbe molti biografi, tra i quali due suoi contemporanei: il domenicano Francesco da Ferrara (Francesco Silvestri) e il benedettino olivetano Girolamo da Genova (Girolamo Scolari) ed era considerata “santa” ancora in vita.

Per le sue doti intellettuali i consanguinei Gonzaga, signori di Mantova, il marchese Federico I la teneva in grande considerazione e prima di allontanarsi da Mantova per combattere contro gli Svizzeri, affidò sua moglie, la marchesa Margherita di Baviera, e i suoi sei figli, ad Osanna, affinché si prendesse cura di loro. Cosa che fece con grande premura, specialmente dopo il 1479, quando morì la marchesa.

I rapporti con i Gonzaga divennero ancora più stretti con Francesco II e con la moglie, Isabella d’Este di Ferrara, che la ebbero come guida spirituale, ma anche come ascoltata consigliera di Stato. Alle sue preghiere si attribuì la nascita, insperata, dell’erede, Federico II, nel 1500, che fu detto perciò il “figlio d’orazione”. Presso Osanna trovò conforto e sostegno anche la sorella di Francesco, Elisabetta, quando suo marito, il duca Guidobaldo d’Urbino, dovette più volte fuggire dal suo Stato attaccato da Cesare Borgia. Per questo e altri motivi Osanna visse sempre circondata dall’affetto dei famigliari e dei concittadini.

Morta a Mantova nella sua casa, il 18 giugno 1505, alla presenza del marchese Francesco II Gonzaga e di Isabella d’Este, le venne tributato un funerale solenne, ed inizialmente fu sepolta nella chiesa di San Domenico, dove la marchesa Isabella ordinò la costruzione di un monumento funebre allo scultore milanese Giancristoforo Romano.  Quando chiesa e convento vennero abbattuti per la realizzazione di un quartiere residenziale nel 1935 il sepolcro venne trasferito nella cattedrale cittadina, nel transetto sinistro, secondo altare a sinistra.

Anche dopo la sua morte si ebbero numerosi eventi prodigiosi a lei attribuiti e, anche per le pressioni di Isabella d’Este, il papa Leone X de’Medici, con breve dell’8 gennaio 1515, concesse alla città di Mantova la facoltà di celebrare messa e ufficio in onore della beata Osanna. Innocenzo XII, con bolla del 26 novembre 1694, ne confermò il culto, esteso il 18 gennaio 1695 a tutto l’ordine Domenicano.

Lo stemma di famiglia degli Andreasi si blasona: “di verde al cigno d’argento, accompagnato nel cantone sinistro del capo da una stella di oro” Osanna però adottò un’impresa personale, con un cuore trafitto da una freccia, che divenne il suo attributo iconografico. Già in vita le vennero attribuiti numerosi eventi, e prodigi.

Lo stemma di famiglia, entro un elegante scudo a testa di cavallo, è oggi l’emblema della Fondazione “Casa Andreasi” che gestisce la casa-museo a Mantova (di proprietà della Provincia Domenicana) dove visse la beata e pubblica opere sulla sua vita, il pensiero e le sue opere.

La festa liturgica della beata Osanna ricorre il 18 giugno, anniversario della sua morte.

© Massimo Ghirardi, 2023

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

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Profilo araldico


“Di verde al cigno d’argento, accompagnato nel cantone sinistro del capo da una stella d’oro”

Oggetti dello stemma:
cigno, stella
Attributi araldici:
accompagnato, nel cantone sinistro del capo

LEGENDA

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