Monsignor Alberto Maria Careggio


Monsignor Alberto Maria Careggio

Alberto Maria Careggio è nato a Mazzè, in frazione Tonengo, in provincia di Torino, il 7 novembre 1937 da Giuseppe e Giuseppina Valle Biglia, e, dal 25 gennaio 2014, è vescovo emerito di Ventimiglia-San Remo. I genitori canavesani si traferiscono ad Aosta per motivi di lavoro.

Lavora come operaio nello stabilimento siderurgico della “Cogne” di Aosta dal 1952 al 1956, quindi entra nel seminario vescovile di Aosta.

Il 26 giugno 1966 è ordinato sacerdote da Maturino Blanchet, vescovo di Aosta. Giovane prete presta servizio presso la parrocchia di Sant’Orso interessandosi, in particolare, dei giovani.

Nel 1970, è nominato vicerettore del seminario diocesano e, dopo tre anni, parroco di Challand-Saint-Victor. Proprio in questo periodo riceve la nomina a canonico della collegiata dei Santi Pietro e Orso e dirige il settimanale diocesano “Il Corriere della Valle d’Aosta”. Nel 1988 viene nominato cancelliere vescovile.

Dal 1989 viene incaricato di organizzare le vacanze estive di papa Giovanni Paolo II nella casa di Les Combes di Introd. Inizia così un sodalizio spirituale con il papa che lo nomina, il 4 agosto 1995, vescovo di Chiavari, diocesi con forti legami con la Valle d’Aosta. Il 24 settembre successivo riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Chiavari, dall’arcivescovo Dionigi Tettamanzi e prende possesso della diocesi.

Il 20 marzo 2004, il papa lo nomina vescovo di Ventimiglia-San Remo e, il 9 maggio, prende possesso della diocesi.

Il 25 gennaio 2014, papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età.

Monsignor Alberto Careggio rimane tuttora membro dell’”Académie de Saint Anselme” di Aosta grazie alle numerose opere che illustrano altrettanti aspetti della cultura e dell’arte valdostana. Tra queste “Sui sentieri di Dio” con altri autori, 1980; “Le Clergé valdôtain de 1900 à 1984”, 1985; “Santi della Valle d’Aosta”, 1987; “Souvenir de la Vallée d’Aoste”, 1988; “La religiosità popolare in Valle d’Aosta”, 1995; “Giovanni Paolo II. L’uomo delle alte vette”, 2006. Inoltre, ha collaborato, nel 1992, alla stesura dell’apparato critico del “Grande Messale festivo di Giorgio di Challant”.

Lo stemma vescovile si blasona: “D’azzurro, alla fascia increspata e diminuita d’argento, a guisa di due scaglioni affiancati, sormontata dalla stella, d’oro, ed accompagnata in punta da due colombe, d’argento, affrontate, imbeccate, membrate e illuminate di rosso, tenenti nel becco il ramoscello d’ulivo di verde”. [Blasone di Giancarlo Scarpitta]

Lo stemma si ispira a quello della collegiata di Sant’Orso di cui Monsignor Careggio ha lungamente fatto parte.

Nota di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla fascia increspata e diminuita d’argento, a guisa di due scaglioni affiancati, sormontata dalla stella, d’oro, ed accompagnata in punta da due colombe, d’argento, affrontate, imbeccate, membrate e illuminate di rosso, tenenti nel becco il ramoscello d’ulivo di verde”.

Note stemma


Blasonata di Giancarlo Scarpitta.

LEGENDA

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