Abbazia di Mirasole di Opera


Abbazia di Mirasole di Opera

L’Abbazia di Mirasole di Opera (Milano) è sorta come grangia (tenuta agricola dipendente da un’abbazia madre, attorno alla quale si componeva un insieme di edifici con cappella, adibiti a utilizzi agricoli e abitativi) fortificata dell’Ordine degli Umiliati, che si dedicavano alla coltivazione dei campi e alla fabbricazione di panni di lana con sistemi innovativi per l’epoca (Mirasole possedeva le uniche macchine del circondario che rendevano possibile la trasformazione della lana in feltro).Intorno si sviluppò il centro abitato di Opera.

 

La chiesa di Santa Maria Assunta, cuore religioso dell’Abbazia, fu costruita tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo sul luogo di una costruzione preesistente della quale rimane il campanile (del XIII secolo).

 

L’ordine fu soppresso nel 1571 da papa Pio V, dopo il fallito attentato da parte del priore degli Umiliati a San Carlo Borromeo, che lo aveva deposto, e l’abbazia venne affidata inizialmente agli Olivetani (come la vicina Viboldone, che apparteneva anch’essa agli Umiliati) per poi essere affidato d un abate commendatario con i beni trasferiti al Collegio Elvetico di Milano nel 1582 (istituito da papa Gregorio XIII per l’istruzione del clero svizzero).

Nel 1797 l’amministrazione napoleonica soppresse anche il Collegio Elvetico e assegnò l’intera struttura all’Ospedale Maggiore “Ca’ Granda” di Milano, per ricompensarlo dell’assistenza prestata ai suoi soldati malati e feriti, confluita in tempi recenti nella “Fondazione Sviluppo Ca’ Granda – Policlinico” che, anche sotto l’impulso dell’Associazione per l’Abbazia di Mirasole, costituitasi nel 1981, ne ha curato i restauri per farne una sede di incontri e concerti. Dal 1903 si era dichiarata chiusa la chiesa alle funzioni di culto, il che diede avvio a un lungo periodo nel quale Mirasole fu abitata esclusivamente dalle famiglie contadine le ultime delle quali lasciarono l’abbazia alla metà del XX secolo.

 

Il 22 febbraio 2013, cinquecento anni dopo la partenza degli ultimi religiosi, la Fondazione Policlinico di Milano affidò il complesso monastico in comodato gratuito per 99 anni all’ordine dei Canonici regolari premostratensi che ne fecero un priorato, ma nel mese di luglio 2015 i canonici comunicarono alla Fondazione il recesso dal contratto di comodato a seguito della riduzione del loro numero da 12 a 2 e la mancanza di vocazioni e pur avendo investito ingenti somme nel restauro dell’abbazia.

 

A seguito della partenza dei canonici, dal 25 luglio 2016, la gestione dell’Abbazia passò a due fondazioni attive nel supporto di famiglie in difficoltà: la ‘Fondazione Progetto Arca’ e la ‘Fondazione Progetto Mirasole Impresa Sociale’, vincitori del bando di concordo apposito.

 

Lo stemma proprio dell’Abbazia si può annoverare tra quelli del genere “parlante”, richiamante il toponimo “mira sole” (guarda il sole) mostra infatti un sole coi tratti umani, circoscritto da un crescente di luna e, simbolicamente, suggerisce lo sguardo rivolto a Cristo, come sole della vita, e la ciclicità dei lavori agricoli (da questo emblema deriva lo stemma della Provincia/Città Metropolitana di Milano). Si può blasonare: “d’azzurro, al sole d’oro, caricato a destra dal crescente di luna, d’argento, posto in sbarra”.

 

È rappresentato sui capitelli del chiostro, mentre lo stemma dell’Ordine degli Umiliati è presente sulla facciata della chiesa su due bassorilievi in terracotta della fine del XIV secolo raffiguranti l’”Agnus Dei”, insegna degli Umiliati, e la celebrazione di una Messa.

 

© 2024. Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, al sole d’oro, caricato a destra dal crescente di luna, d’argento, posto in sbarra”.

Oggetti dello stemma:
crescente di luna, sole
Attributi araldici:
a destra, caricato, posto in sbarra

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune