Vaucluse
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Storia del Dipartimento e informazioni Emblemi civici
Deve il suo nome alla francesizzazione del provenzale la Vau-cluso, dal latino Vallis Clausa, cioè la “valle chiusa” che inizia da Fontaine-de-Vaucluse.
Per designare questo dipartimento la forma corrente è “Dipartimento di Vaucluse”, ma la forma adottata dalla Commissione nazionale di toponimia è “Dipartimento del Vaucluse”.
Il suo nome deriva da quello del villaggio di Vaucluse, dal 1945 Fontaine-de-Vaucluse, che a sua volta lo deve al nome di una spettacolare risorgiva della Sorgue, talmente pittoresca da ispirare al Petrarca, che fu qui in funzione di governatore, il famoso sonetto “Chiare, fresche e dolci acque”.
La denominazione del dipartimento fa dunque riferimento al territorio storico originale e non ad un elemento naturale, come avviene per la maggior parte degli altri dipartimenti, così come il Territorio di Belfort o il dipartimento mono-comunale di Parigi.
Il nome del dipartimento fu attribuito dopo il ricongiungimento alla Francia del contado Venaissin e del territorio di Avignone (appartenente allo Stato Pontificio) il 14 settembre 1791, ai quali vennero aggiunti la giurisdizione di Apt e la contea di Sault (già del dipartimento delle Bouches-du-Rhône). L’Assemblea nazionale si era opposta a questa riunificazione, ma il voto popolare del 18 agosto 1791 la costrinse ad accettarla: viene considerato il primo atto di autodeterminazione di un popolo.
Due anni dopo viene creato il dipartimento del Vaucluse il 25 giugno 1793. Da allora le modifiche sono state minime: Suze-la-Rousse viene riattaccata alla Drôme creando così l’enclave del cantone vauclusien di Valréas nella Drôme.
La sua storia è legata a quella dei territori che la comporranno la Provenza, il contado Venaissin e la contea di Orange e alle guerre, le epidemie e soprattutto al periodo del papato di Avignone dal 1308 al 1378 (periodo noto in Italia come “Cattività Avignonese”), passando un primo insediamento pontificio nel contado Venaissin. Ad Avignone risiedettero ben sette papi consecutivi: Clemente V, Giovanni XXII, Benedetto XII, Clemente VI, Innocenzo VI, Urbano V e Gregorio XI.
Le armi di Vaucluse uniscono quelle del contado Venaissin (Di rosso alle due chiavi in decusse quella di destra d’argento quella di sinistra d’oro), quelle della Provenza (D’azzurro a un giglio d’oro sormontato da un lambello di rosso), quelle “parlanti” del Principato di Orange (D’azzurro ad un ramo di arancio di verde fruttato di tre pezzi d’oro al capo d’oro ad un corno d’azzurro allacciato di rosso)1 e quelle della città di Avignone (Di rosso alle tre chiavi d’oro ordinate in fascia).
Il blasone è: « Écartelé, au premier de gueules à deux clefs posées en sautoir, celle de dextre d’argent et celle de senestre d’or; au deuxième d’azur à une fleur de lys d’or surmontée d’un lambel de gueules; au troisième d’azur à une branche d’oranger de sinople fruité de trois pièces d’or au chef d’or à un cor d’azur lacé de gueules; au quatrième de gueules à trois clefs d’or rangées en fasces ». (Inquartato, al primo di rosso alle due chiavi in decusse quella di destra d’argento quella di sinistra d’oro; al secondo d’azzurro a un giglio d’oro sormontato da un lambello di rosso; al terzo d’azzurro ad un ramo di arancio di verde fruttato di tre pezzi d’oro al capo d’oro ad un corno d’azzurro allacciato di rosso; al quarto di rosso alle tre chiavi d’oro ordinate in fascia).
Lo stemma è stato ufficialmente adottato il 4 luglio 1971 dal Consiglio Generale.
Lo stemma aulico è timbrato dal Mont Ventoux e ha come tenenti a destra un uomo simbolizzante il Rhône, e a sinistra, la Sorgue dall’aspetto di una donna, l’uno e l’altra versanti dell’acqua fino a formare, alla punta dello scudo, l’iniziale del nome del dipartimento: la V di Vaucluse.
In alcune versioni, il terzo quartiere viene considerato un troncato invece che un quarto con il capo.
Robert Louis aveva proposto nel 1950 uno stemma differente che si blasonava « De gueules à deux clés posées en sautoir, les anneaux liés par un cordon d’azur » (Di rosso alla due chiavi in decusse, gli anelli legati da un cordone azzurro) che riprendeva lo stemma del contado Venaissin.
Il logo in uso dal dipartimento consiste in un quadrato d’azzurro sinistrato da un rettangolo d’oro. Il nome del dipartimento, su tre righe è in azzurro, mente la preposizione “de” è attraversante e, quindi, di uno nell’altro.
Nel quadrato azzurro una “V” stilizzata bianca, sfumata che ricorda nuvole in cieli azzurri.
Il dipartimento ha deciso di connotarsi fortemente con la sua iniziale e la utilizza in tutta la sua comunicazione.
(1): Il Principato d’Orange (dal nome dell’antica Aurasio) aveva come simbolo il solo corno da caccia (come compare ancora oggi nelle armi della famiglia reale olandese d’Orange), venne costituito nel 1163 dall’Imperatore Federico I elevando la precedente Contea d’Orange. Nel 1431 il Principato guadagnò l’indipendenza: il conte di Provenza vendette il titolo e le prerogative principesche a Maria di Baux e a Giovanni di Châlons-Borgogna . Esso continuò ad esistere come stato indipendente sino al 1703, ma compreso nei confini del Contado Venassino papale che a sua volta era totalmente circondato dal Regno di Francia.
Il Principato divenne patrimonio degli Orange-Nassau quando Guglielmo I “il Taciturno” ereditò il titolo di Principe d’Orange nel 1544, fino quando venne ceduto al re di Francia nel 1713, con il Trattato di Utrecht.
Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi