Marna


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Marna

Département de la Marne

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Storia del Dipartimento e dello Stemma

Il dipartimento della Marna (Marne) è parte della regione della Champagne-Ardenne. Il dipartimento prende il nome dal fiume che lo attraversa, la Marna. Il nome latino del fiume, Matrona (madre nutrice), suggerisce l’importanza di questo fiume per il territorio che attraversa. Il suo capoluogo è Chalôns-en-Champagne.

 

Il 22 dicembre 1789, la Francia divisa fino al quel momento in 40 province, viene divisa in 83 dipartimenti amministrati da un Consiglio generale eletto. I nuovi confini tengono conto del fatto che si possa raggiungere il capoluogo e tornare indietro a cavallo in un massimo di 48 ore.

Viene creato allora il dipartimento della Marna in una maniera un po’ artificiale ritagliando la generalità-intendenza della Champagne, che esisteva dal 1542, in quattro dipartimenti: le Ardenne, la Marna, l’Aube e l’Alta-Marna. La data ufficiale di creazione è quella del 4 marzo 1790.

 

Il dipartimento sorge su di un territorio abitato fin dal neolitico. Nel periodo romano fece parte della provincia “Belgica”e non ci furono ribellioni o persecuzioni nella zona. Sempre pacificamente l’impero romano fu soppiantato dalla dinasta di Clodoveo ed la Marna entrò a fare parte dell’Austrasia.

 

Il potere di Carlo Magno fu teorico, praticamente fu esercitato dai vescovi di Chalôns e Reims.

Tibaldo fu il fondatore della dinastia dei conti di Champagne. Attraverso il matrimonio di Giovanna, figlia di Enrico III conte di Champagne, con Filippo il Bello fece sì che la Champagne venisse riattaccata alla corona di Francia.

 

La guerra dei Cent’anni vide frequenti e distruttivi passaggi sul territorio marnese. Anche le guerre di religione contribuirono ad alimentare divisioni e distruzioni: Reims faceva parte del partito del Guisa e Chalôns di quello del re.

 

La Campagna napoleonica di Francia del 1814 si svolse in territorio marnese. Dopo la sconfitta di quest’ultimo furono gli austriaci ad occupare il territorio.

 

Buona parte della guerra del 1870 fu combattuta sul suolo della Champagne, come lo fu la guerra del 1914-18 che vide l’inizio e la fine giocata sul suo territorio durante le due battaglie della Marna.

Il suo territorio fu dichiarato incoltivabile per 1/7 e ripiantato a bosco. Sette villaggi del dipartimento sparirono completamente e furono aggregati nel 1950 a comuni vicini: Hurlus, attaccato a Wargemoulin-Hurlus; Le Mesnil-lès-Hurlus a Minaucourt-le-Mesnil-lès-Hurlus; Perthes-lès-Hurlus a Souain-Perthes-lès-Hurlus; Ripont a Rouvroy-Ripont, Tahure a Sommepy-Tahure; Moronvilliers a Pontfaverger-Moronvilliers; Nauroy a Beine-Nauroy.

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Lo stemma della Marne si blasona: « D’azur à la fasce d’argent côtoyée de deux doubles burelles potencées et contre-potencées d’or. »

In italiano: “D’azzurro alla fascia d’argento accostata da due doppie burelle potenziate e contro-potenziate d’oro”

 

Le armi sono quelle dell’antica provincia della Champagne (« D’azur à la bande d’argent cotoyée de deux doubles cotisses potencées et contre-potencées d’or») brisate:1 la banda d’argento è stata trasformata in fascia e le cotisse in due burelle2. La disposizione in fascia sta ad indicare la direzione della Marna nel dipartimento (est-ovest).

Si tratta di armi ufficialmente adottate nel 1982, dopo che, nel 1950, erano state ideate dall’araldista Robert Louis.

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Il primo logo del Consiglio generale della Marna era basato sullo stemma dipartimentale. Le due burelle, tuttavia, da oro diventano d’azzurro e, di conseguenza, lo spazio tra il potenziato e il contro-potenziato passava da azzurro a oro. I piccoli dischi gialli rappresentavano le bolle dello champagne, prodotto tipico del dipartimento.

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Il rifacimento del 2005 di questo logo vede sparire il riferimento alla Champagne trasformato in una fascia ondata argento a ricordare la Marna, fiume del dipartimento. Le bollicine di Champagne prendono una forma tridimensionale.

 

La bandiera dipartimentale, bianca, ospita al centro il logo del Consiglio. Prima di quella attuale ospitava il precedente logo.

 

 

 

1 La brisura è una forma di riconoscimento di appartenenza. Uno stemma brisato, infatti, deve distinguersi da quello originale, ma ne deve conservare alcuni tratti distintivi per marcarne la derivazione.

 

2La cotissa è una banda ridotta ad un terzo, mentre la burella, analogamente, è un palo ridotto di un terzo.

 

 

Nota di Bruno Fracasso, Massimo Ghirardi e Daniel Juric

BLASONATURA

“D’azzurro alla fascia d’argento accostata da due doppie burelle potenziate e contro-potenziate d’oro”.

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