Comune di Zuccarello – (SV)

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Info
  • Codice Catastale: M197
  • Codice Istat: 9069
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 339
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 10.74
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il nome Zuccarello è un diminutivo di “zucco” o “zuccaro”: collina a groppa, poggio. Lo stemma adottato dal Comune (documentato dal 1636) però si riferisce, con ogni probabilità, ad una curiosa etimologia: vale a dire da “zucchero” (termine arrivato a noi dal sanscrito, dove ha significato di “sabbia”, attraverso gli Arabi), cioè dal nome dato alla nota spezia dolcificante derivata dalla canna saccarifera della quale i mercanti liguri facevano ampio commercio e che, nell’antichità, si importava dall’Oriente raffinato e compattato in forma di coni bianchi detti “pani di zucchero”. Nel medioevo si produceva anche in Andalusia e in Sicilia ed era impiegato come medicinale, come legante per le tinte in miniatura e solo raramente (per via del costo) in cucina, dove si preferiva il miele, il mosto cotto ristretto (“saba”), la polpa di dattero, di prugne e altre frutta seccate.
Si vogliono riconoscere, nelle strane figure dello stemma comunale, le tre valli all’origine del territorio di Zuccarello: Arroscia, Lerrone e Neva.

 

Nel corso del XII secolo l’entroterra di Savona fu dominato soprattutto da tre famiglie: quella dei Clavesana e dei Lengueglia discendenti entrambe dalla dinastia longobarda degli Arduini (che si rifugiarono sui monti per sottrarsi all’espansione del potente Comune di Albenga) si contrapponevano a quella dei Del Carretto che, dall’impervio castello omonimo, conquistò un ampio territorio comprendente anche la zona di Finale (dal quale presero l’agnome Del Carretto-Del Finale).
Il centro fortificato di Zuccarello fu ufficialmente fondato il 4 aprile 1248, allorché gli abitanti della valle del torrente Neva chiesero la protezione dei marchesi di Clavesana (Bonifacio III, Emanuele I e Francesco I), che finanziarono la costruzione delle mura e delle torri del villaggio.
Nel 1281 furono stesi gli Statuti (che, insieme con quelli di Sanremo e di Apricale, sono i più antichi della Liguria). Nell’atto di fondazione, che prevedeva privilegi ed esenzioni fiscali per chi avesse preso dimora nel nuovo paese, i marchesi fecero includere una clausola: chi non fosse riuscito a costruire la sua casa entro un anno sarebbe stato bandito e avrebbe dovuto pagare una sanzione.

Tra il 1326 e il 1335 Caterina di Clavesana sposò Enrico II Del Carretto di Finale, portando in dote Zuccarello.

Nel 1397 si fece un accordo tra i fratelli di Enrico II: Carlo I cede a Lazzarino i diritti su Finale e si ritira a Zuccarello, del quale diviene primo Marchese.
La figlia di Carlo I, Ilaria Del Carretto, sposò il 3 febbraio 1403 Paolo Guinigi, signore di Lucca, col quale generò Ladislao nel 1404 e una figlia l’8 dicembre 1405, chiamata anch’essa Ilaria (detta “minor” per distinguerla dalla genitrice), ma a seguito di complicanze di parto la madre ne morì subito dopo. Per lei il marito fece scolpire nel 1406 da Jacopo della Quercia il celebre sarcofago posto nel transetto del duomo lucchese di San Martino.
Intanto Carlo I espandeva il territorio del suo marchesato di Zuccarello: nel 1410 acquistò il castello di Bergalla e il centro di Balestrino dai nobili Bava; nel 1420 ottenne anche i castelli di Rocca Barbena (o Castelvecchio), con Erli e Nasino. Come vassallo della Repubblica di Genova il marchese si trovò spesso in conflitto con il Comune di Albenga, che costruì il centro fortificato di Cisano.

I due figli (e fratelli di Ilaria) Pirro I ed Enrico (detto “Enrichetto”) ottennero congiuntamente il marchesato. Nel 1545 però esso fu diviso tra Giovanni Bartolomeo (al quale andò Zuccarello e il titolo marchionale Del Carretto di Zuccarello) e Pirro II (che ottenne Balestrino).
Zuccarello arrivò a comprendere anche Castelbianco Alto, Caprauna e Bardineto.
Nel 1561 Scipione Del Carretto cedette il feudo: astutamente parte a Genova e parte ai Savoia, questi ultimi alla ricerca di uno “sbocco al mare” volevano impossessarsi della maggior parte dei territori che lo impedivano. Nel 1625 la questione fece scoppiare una vera e propria guerra, detta appunto “di Zuccarello” (o “del Sale”), che permise a Spagna e Francia di intromettersi nella contesa. Alla fine la potenza economica fece sì che Genova fosse riconosciuta signora del castello e del suo territorio.

Per la sua posizione Zuccarello fu coinvolta in tutte le successive guerre tra Genova e la Savoia, durante la Campagna d’Italia di Napoleone.

Con la dominazione francese il territorio di Zuccarello rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all’interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del III cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona.

L’ultimo aggiustamento dei confini amministrativi avvenne nel 1929 quando cedette al comune di Cisano sul Neva le frazioni di Conscente e Martinetto.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008, ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana Ponente Savonese.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di azzurro, ai tre pani di zucchero, bianchi”

SMALTI
OGGETTI
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Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di rosso…”

COLORI
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Reperito da: Davide Papalini

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

Drappo trinciato di giallo e di rosso…”

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
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  • istituzione nuovo comune
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