Città di Zola Predosa – (BO)
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Info
- Codice Catastale: M185
- Codice Istat: 37060
- CAP: 40069
- Numero abitanti: 18314
- Nome abitanti: zolesi
- Altitudine: 74
- Superficie: 37.76
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 12.0
- Comuni confinanti:
Bologna, Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Monte San Pietro, Crespellano e Anzola Emilia.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Un documento dell’anno 1300 riporta il nome di un sacerdote, tale don (“dominus”) Marcello, rettore della chiesa di San Nicola “De Ceolla”; tenendo presente la pronuncia dell’epoca si deduce facilmente che all’origine c’era il toponimo CELLA, che nella terminologia legale ecclesiastica aveva il significato di “cappella” o “piccola chiesa campestre”, dal quale si originerà ZOLA.
Quanto a PREDOSA è una variante di “pietrosa” in riferimento alla qualità del terreno (forse in riferimento alle numerose cave gessose del territorio).
Nello stemma sono rappresentate delle torri poste su un terreno che rassomiglia a “zolle” che assumono funzione “parlante”; ad esse si associa il consueto “Capo d’Angiò” tipico riferimento allo stemma di Bologna a contrassegno dei territori un tempo soggetta quella comunità e, in baso, la figura della contessa Matilde di Canossa che fu feudataria del territorio di Zola nel XII secolo.
Lo stemma è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 aprile 1999 e si blasona: “Campo di cielo, alle due torri, di rosso, mattonate di nero, la prima posta a destra, con la sommità diruta, la seconda centrale, di minore mole, merlata alla guelfa di quattro, la torre a destra finestrata e chiusa di nero, la torre centrale finestrata di due, una finestra tonda, l’altra rettangolare, poste in palo, di nero, chiusa dello stesso, la torre diruta fondata sulla collina di verde uscente dal fianco destro e digradante in banda abbassata, la torre centrale fondata su un’altra collina, unita alla prima, dello stesso, posta in secondo piano ed ugualmente digradante; esse colline fondate sulla campagna di argento, caricata del mezzo busto della contessa Matilde di Canossa, di profilo, il viso e la parte anteriore del collo di carnagione, il capo cinto dalla corona di tre fioroni, d’oro, racchiudente il copricapo foggiato a cono, dello stesso, essa corona unita al velo di azzurro ricadente sulla nuca e sulla parte posteriore del collo, la Contessa vestita della tunica di azzurro e col manto di rosso, con la bordatura d’oro gemmata di rosso e di azzurro; il tutto sotto il capo d’Angiò”
.
Lo stemma è insignito della corona del rango di città.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Mercati A., Nasalli-Rocca E., Sella P. (a cura di). RATIONES DECIMARUM ITALIAE NEI SECOLI XIII E XIV. Aemilia. Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano 1933.
Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Michele Grossi
Fonte: Giovanni Giovinazzo
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Campo di cielo, alle due torri, di rosso, mattonate di nero, la prima posta a destra, con la sommità diruta, la seconda centrale, di minore mole, merlata alla guelfa di quattro, la torre a destra finestrata e chiusa di nero, la torre centrale finestrata di due, una finestra tonda, l’altra rettangolare, poste in palo, di nero, chiusa dello stesso, la torre diruta fondata sulla collina di verde uscente dal fianco destro e digradante in banda abbassata, la torre centrale fondata su un’altra collina, unita alla prima, dello stesso, posta in secondo piano ed ugualmente digradante; esse colline fondate sulla campagna di argento, caricata del mezzo busto della contessa Matilde di Canossa, di profilo, il viso e la parte anteriore del collo di carnagione, il capo cinto dalla corona di tre fioroni, d’oro, racchiudente il copricapo foggiato a cono, dello stesso, essa corona unita al velo di azzurro ricadente sulla nuca e sulla parte posteriore del collo, la Contessa vestita della tunica di azzurro e col manto di rosso, con la bordatura d’oro gemmata di rosso e di azzurro; il tutto sotto il capo d’Angiò”.
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma ufficiale

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di bianco…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune