Comune di Volpiano – (TO)

Informazioni

  • Codice Catastale: M122
  • Codice Istat: 1314
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 15097
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 32.42
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il paese prende il nome da una proprietà fondiaria di epoca tardo imperiale di tale Ulpio (Ulpius), dal quale Fundus Ulpianus, lungo il percorso della Via che collegava Torino con Ivrea e Aosta.

Nel 560 vene edificato il primitivo castello, che divenne possesso di una famiglia baronale longobarda che prenderà l’agnome “da Volpiano”. Roberto da Volpiano sposerà Perinzia, la figlia del re d’Italia Arduino, il cui nipote Guglielmo (962-1031), divenuto abate della locale abbazia di Fruttuaria, sarà musicologo, architetto («ristrutturò, costruì e rinnovo circa 40 monasteri»), e figura di spicco della riforma cluniacense.

L’autonomia comunale, che risale al 1080, venne però meno nel 1339 durante le guerre tra i signori del Canavese, e Volpiano finì tra i territori del marchesato del Monferrato. Il marchese Giovanni del Monferrato, morto senza eredi, lasciò il territorio all’abbazia.
Nel 1435 i territori dell’abbazia divennero possesso di Amedeo III di Savoia.
Il villaggio e il castello vennero assediati e distrutti nel 1555 durate la guerra tra l’imperatore Carlo V, alleato coi Savoia, e Francesco I di Francia. Tornata ai Gonzaga con il trattato di Cateau-Cambresis del 1559 fu col successivo trattato di Cherasco (1631) che Vittorio Amedeo I di Savoia divenne signore definitivamente di Volpiano.

Lo stemma del Comune è stato riconosciuto con Decreto del Capo del Governo n. 2912/6 del 16 maggio 1940, quest’atto fu in seguito modificato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 9 agosto 1965, su richiesta del Comune; la modifica riguardò le «le disposizioni relative alla soppressione del Partito Nazionale Fascista», con tutta probabilità in relazione al Capo del Littorio istituito nel 1933.

L’emblema civico è comunque molto più antico, infatti compare nel secondo volume dei Consegnamenti d’arme gentilizie del 1687 presente presso l’Archivio di Stato di Torino; è su un estratto ufficiale di questo documento storico, datato 4 marzo 1935, si basò l’istanza del Podestà di Volpiano per il riconoscimento dello stemma, istanza a cui la Commissione Araldica Piemontese diede – su relazione conforme del suo componente prof. Pivano – parere favorevole il 28 dicembre 1935; l’arme si presentava «d’azzurro alla fascia d’argento, caricata di una volpe corrente di nero, ed accompagnata in capo da un sole d’oro ed in punta da un fascio di saette d’oro, legate di rosso, attraversato da un nastro d’argento col motto “vigilantia et virtute”». La blasonatura contenuta nel decreto ufficiale riprende, praticamente, parola per parola quella presente nella relazione del prof. Pivano.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Bibliografia

Comuni del Piemonte, pp. 690.691, Vol. V Tomo 2 «Comuni della provincia di Torino», Stampa Arti Grafiche Giacone Srl, Chieri 2009.
Archivio di Stato di Torino, fondo Commissione Araldica Piemontese, Mazzo 2 e Mazzo 7.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini


Non ci sono altre immagini

Profilo araldico


“D’azzurro alla fascia d’argento, caricata di una volpe corrente di nero, ed accompagnata in capo da un sole d’oro ed in punta da un fascio di saette d’oro, legate di rosso, attraversata da un nastro d’argento col motto VIGILANTIA ET VIRTUTE”.

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    16 Maggio 1940

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    17 Gennaio 2000