Comune di Villa Latina – (FR)

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Info
  • Codice Catastale: A081
  • Codice Istat: 60088
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1240
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 17.02
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il comune di Villa Latina si è reso autonomo dal vicino centro di Atina nel 1832 con l’antico nome di Agnone, tanto che ancora oggi gli abitanti si chiamano agnonesi.

Il nome attuale è stato assunto nel 1862 per sottolineare la presenza di importanti resti archeologici di epoca romana; reperti di una villa, resti di terme, un acquedotto.

Villa Latina fu edificata intorno al 770 d.C con il nome di Anglone in un luogo che era stato di accampamento per i Sanniti sopravvissuti alla battaglia di Aquilonia vinta dai Romani.

Nel corso del IX secolo un gruppo di monaci di San Vincenzo al Volturno giunse nella località di Anglone e si sistemò lungo le rive del Mollarino costruendo la chiesetta di San Mauro. Pochi anni più tardi un nuovo gruppo di monaci edificò, nello stesso luogo, la chiesa di San Pietro e il piccolo monastero di San Valentino. Nell’881 a causa delle incursioni saracene, queste tre chiesette furono distrutte e vennero ricostruite alcuni anni più tardi.

Il 20 marzo 1049, papa Leone IX consacrò la chiesa del San Salvatore di Agnone e fu la prima volta che un pontefice visitò la Valle di Comino.

Dopo il mille sorsero due castelli: l’uno, nell’attuale paese, l’altro, Rocca Malacucchiara, sopra un colle, facente parte del territorio e del comune atinate.

I conti dei Marsi decisero di costruire una rete di borghi fortificati tra cui quello di Agnone. I pochi abitanti agnonesi, per volontà dei conti dei Marsi, abbandonarono le proprie case per costruire sopra un’altura un centro fortificato che si chiamerà Rocca Malacucchiara

Intorno alla fine del secolo XII, Agnone e Malacucchiara dipendevano dai monaci cassinesi.

Divennero, ai tempi di Federico Il, feudi dei signori di Aquino; successivamente appartennero ai Cantelmo e ai signori del feudo di Sora e Alvito.

Nel 1422, la Rocca fu assaltata dalle milizie angioine e venne distrutta definitivamente nel 1435 dal Riccio di Montechiaro e non fu più ricostruita. Gli abitanti della Rocca si rifugiarono nella vicina Atina e ritornarono ad Agnone solo quando si placarono gli animi.

Altre vicende storiche di notevole rilievo avvennero solo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento con l’arrivo dei francesi. Proprio tale fatto spinse alla ribellione gli agnonesi che, guidati da Benedetto Panetta detto Pitt noto brigante paesano, diedero vita ad una guerriglia antifrancese.

Nel secolo XIX Agnone-Villa Latina divenne comune autonomo per seguire poi le vicende dell’unificazione nazionale e quelle della formazione del nuovo stato.

Solo la seconda guerra mondiale coinvolse in prima persona l’intero paese: i tedeschi occuparono Villa Latina, posta alle spalle del fronte cassinese, facendone un paese di retrovia. Poi, a causa dei bombardamenti e dell’avanzata alleata, fecero sfollare la popolazione che tornò solo a guerra conclusa. Il paese, fu infine liberato il 29 Maggio 1944 dal Corpo Italiano di Liberazione.

Il 7 Maggio 1984 Villa Latina, come altri paesi della Valle di Comino, fu colpita da un violento terremoto di magnitudo 5.9 che distrusse parte del paese.

L’emigrazione da Villa Latina è stata molto consistente sin dalla fine dell’Ottocento: in un solo anno emigrò più del 6% della popolazione; la flessione demografica è durata fino alla industrializzazione del Sud.

La comunità di Villa Latina non ha un vero e proprio centro storico poiché è costituita da un capoluogo e da una serie di piccole borgate che si snodano lungo la strada statale della Vandra e altre vie interne.

Villa Latina è uno dei pochi centri dove ancora si fabbricano le zampogne.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratte dal sito istituzionale e da wikipedia

Fonte: Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“Di rosso ad un campo di grano d’oro sormontato nel canton sinistro del capo da una torre d’argento, murata di nero, merlata di due alla guelfa, diruta a sinistra; sulla campagna di verde un uomo di carnagione barbuto sdraiato e appoggiato con il braccio destro ad un orcio che riversa acqua su di un fiume d’azzurro. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Altra rappresentazione dello stemma.

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Luigi Ferrara

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    17 Maggio 1983

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