Comune di Villa Cortese – (MI)

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Info
  • Codice Catastale: L928
  • Codice Istat: 15248
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6216
  • Nome abitanti: villacortesini
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 3.56
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 32.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il Comune di Villa Cortese era già un Comune autonomo fino al XIX secolo che con l’arrivo dei napoleonici venne soppresso una prima volta e unito a Dairago, con la Restaurazione venne ripristinato, ma soppresso una seconda volta dopo l’Unità d’Italia nel 1866 e unito a Busto Garolfo, dal quale riottenne l’autonomia dal 13 ottobre 1966.

 

Il toponimo unisce il termine latino “vicus” (piccolo villaggio) formato da una “curtis” (corte agricola), attraverso Vilcortex, Villacortexia, si è giunti al toponimo attuale. Secondo alcuni sarebbe da connettere alla nobile famiglia dei Cortesi, che avrebbero avuto possedimenti estesi nella zona in epoca remota (analogamente a Corte de’Cortesi).

 

Lo stemma del Comune ha un blasone che riporta qualche inesattezza: “D’azzurro al tronco d’albero al naturale, sradicato e terrazzato1 di verde; ad un germoglio fogliato dello stesso nascente dalle radici del tronco. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d’azzurro, il motto: Ingenio Nostro Vivere. Inoltre nelle figurazioni in uso il germoglio è anche fruttato, si vedono infatti alcune ghiande che, assieme alle foglie, identificano il ceppo un residuo di quercia.

 

Lo stemma è stato regolarmente concesso con DPR del 28 agosto 1971, ed è stato adottato con apposita consultazione popolare, attraverso referendum, nel 1968. La figurazione allude al germogliare della nuova entità comunale come rinascente da un grosso ceppo simbolo, con le sue radici, della storia antica e della fermezza dei principi della Comunità.

 

È solitamente accompagnato dal un motto prescritto (il cui significato si può tradurre con: “l’ingegno è il nostro vivere”) che, contrariamente alla tradizione e alla regolamentazione araldica2, anziché su lista svolazzante posta sotto lo scudo è riportato sul nastro che lega il serto di alloro e quercia che circonda lo scudo.

 

 

(1): tecnicamente se un tronco è “sradicato” difficilmente può essere anche “terrazzato”… sarebbe più corretto dire “nodrito dalla” campagna. Potrebbe essere anche un errore di scrittura, basterebbe scrivere “radicato” in luogo di “sradicato”.

 

(2): I motti araldici – così come specificato dal Regolamento tecnico-araldico del 1906 – andrebbe riportato su liste svolazzanti e bifide in fascia (ossia in direzione orizzontale), sotto la punta dello scudo.

 

 

Note di Massimo Ghirardi

 

 

Bibliografia:

 

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia  significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 828.

 

Statuto del Comune di Villa Cortese, Del. N. 31 del 19 novembre 2002, art. 4.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro al tronco d’albero al naturale, sradicato e terrazzato di verde; ad un germoglio fogliato dello stesso nascente dalle radici del tronco. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d’azzuro, il motto: “ingenio nostro vivere”. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 28 agosto 1971

SMALTI
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Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    28 Agosto 1971

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