Comune di Vignanello – (VT)

Informazioni

  • Codice Catastale: L882
  • Codice Istat: 56058
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 4823
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 20.53
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Sebbene il centro sia situato in una zona pregiata di produzione vinicola il toponimo non ha un riferimento al vino, ma è derivato da un nominativo di un fondo agrico di proprietà di tale Vinius, da cui “Vinianus fundus” e il diminutivo “Vinianellus”; alcuni propongono una derivazione da Julianus, con analogo esito, attraverso “Julianellus”.

 

È documentato dal 604, quando papa Gregorio Magno dona alla basilica Vaticana un “olivetum in feudo Julianelli”, nel 1081 è noto come “castrum”, quindi un borgo fortificato, possesso dei benedettini.

 

Nel 1169 Federico Barbarossa, incluse Vignanello tra i possedimenti imperiali di Viterbo, quindi venne a lungo conteso tra gli Aldobrandini, Orsini e i Prefetti di Vico.

Di nuovo tra i possessi della Chiesa nel 1456 venne ceduto all’Ospedale di Santo Spirito, e nel 1534 a Beatrice Farnese, per pervenire tra i possedimenti dei principi Ruspoli-Marescotti.

 

Pio VII nel 1816 abolì il governo di tipo feudale dei principi e i territori governati direttamente dallo Stato Pontificio, fino alla creazione del Regno d’Italia nel 1870.

 

Lo stemma, liberamente adottato dal Comune, è antico: il grappolo d’uva nel capo azzurro è un richiamo al toponimo e alla tradizione vinicola già fiorente nel IV a.C., come suggerisce il ritrovamento nella necropoli della località di Molesino. Il grappolo è d’oro perché il vino tradizionale Vignanello (oggi compreso nella DOC “Colli Cimini”) è un bianco secco e asciutto.

 

Nella parte inferiore rossa è ripreso l’emblema dello stemma Chigi: un monte di sei colli sormontati da una stella d’oro (a cinque punte anziché otto come tradizionale).

 

L’acronimo VNC non è mai stato chiarito definitivamente: popolarmente si propongono

 

 

– Vignanello nel Cimino

Vignanello Nobilis Communitas,

Vino, Nocciole e Castagne

 

È rappresentato, in intaglio ligneo, nel soffitto della sala consiliare del Municipio nella forma “a testa di cavallo”, con la vite rappresentata per intero nella tradizionale forma della “pergola” divisa in due rami asimmetrici con foglie e due grappoli.

 

Il documento più vecchio nel quale è visibile lo stemma di Vignanello è datato 10 dicembre 1899: un atto comunale presente un timbro stemmato con una versione molto simile a quella dell’aula consiliare con la legenda MUNICIPIO DI VIGNANELLO. Questo stemma ha sostituito quello sabaudo, presente nei sigilli precedenti.

 

Negli Statuti del Comune del XV secolo non si fa menzione dello stemma, ma nelle missive spedite dai Priori della Terra di Vignanello fino all’inizio del XIX secolo si trova il sigillo (a secco) della COMMVNITAS IVLIANELLI, con l’immagine un santo vescovo: certamente San Biagio, patrono di Vignanello, identificato dal suo attributo: il pettine da cardatore (sorta di piccolo rastrello metallico) con il quale venne martirizzato. La figura del patrono è presente già nel XVIII secolo, unitamente agli stemmi dei principi Ruspoli e quello cardinalizio dei Marescotti, in alcuni “fogli di Riconoscimento” (lasciapassare) del Comune datati 1730.

 

Sulle architravi cinquecentesche di alcune porte della sede municipale, si vede una stemma scolpito, con lo scudo a “testa di cavallo”, col rastrello affiancato da un sole caricato dall’acronimo IHS, associate alla data 1564.

 

Il solo pettine stilizzato campeggia anche entro uno scudo sul fonte battesimale risalente al 1549 secolo, epoca nella quale il paese era feudo di Beatrice Farnese (i cui gigli compaiono contestualmente nello stesso manufatto). Quindi, condividendo le conclusioni dello storico Vincenzo Pacelli, possiamo affermare che lo stemma più antico di Vignanello era un pettine da cardatore.

 

Il Comune di Vignanello è gemellato con il Comune polacco di Jabłonna (Voivodato di Masovia).

 

 

Note di Massimo Ghirardi

 

Bibiografia:

 

Pacelli (Vincenzo). Lo stemma dimenticato. In “Cronos” anno II, n.3 – luglio 2009.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
tagliato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo troncato di azzurro e di rosso…”

Colori del gonfalone: azzurro, rosso
Partizioni del gonfalone: troncato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • istituzione nuovo comune