Comune di Vidracco – (TO)

Informazioni

  • Codice Catastale: L857
  • Codice Istat: 1298
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 499
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 3.16
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Vidracco, si trova nella Valle di Chy, connessa alla Valchiusella, antico possedimento dei vescovi di Vercelli. Nell’882, viene ceduta all’abbazia di Fruttuaria dal conte Ottone Guglielmo, nipote di re Berengario II.

Una prima citazione della zona risale al 1003 quando il Re Arduino dona alla Chiesa di Ivrea la “Valle que Clivis dicitur”.

Nel 1171, il territorio viene donato da Ermengarda, figlia di Costanzo di Gauna, al monastero di Santo Stefano d’Ivrea. Nel documento di cessione vengono dettagliatamente descritti 21 appezzamenti di terreno formati da varie colture, intersecati da strade rivi e canali. Questo documento fa capire come, già nel XII secolo, il territorio della Valchiusella fosse abitato e adeguatamente parcellizzato.

Nell’anno 1223, il Vescovo Oberto d’Ivrea ottiene dal papa Onorio III i diritti su chiese, monasteri e castelli compreso il “castra Arundellum cum Valle Cluina”. Pochi anni dopo, nel 1227, il Vescovo Oberto procede a una minuziosa ricognizione dei feudi della Chiesa di Ivrea, suddivisi per importanza in “maiora”, “media” e “minora”. Si capisce dal documento la predominanza feudale del Vescovo di Ivrea sul territorio, predominanza minacciata però dalle turbolenze politiche del XIII secolo.

Nel 1313, la Diocesi di Ivrea entrerà in crisi quando, con la dedizione formale del Comune di Ivrea ad Amedeo V di Savoia e Filippo d’Acaja, il centro di governo degli interessi politici eporediesi non sarà più il palazzo del vescovo.

Nel 1323, dopo vari passaggi di alcune terre, gran parte della Val di Chy risulta ancora sotto il dominio vescovile. Nello stesso anno il Vescovo Uberto cede il feudo ai fratelli Leone e Rufino di Castelnuovo dei Conti di San Martino. Nel 1327 il nuovo vescovo di Ivrea, Palaino Avogadro, riconferma le investiture ai propri vassalli dove troviamo il Conte Martino di Agliè della famiglia dei San Martino e il Conte Aimone di Brosso dei Conti di Castellamonte.

Verso la seconda metà del 1300, il luogo dove sorgeva il castello di Arondello era uno dei centri giurisdizionali più conosciuti della Valle di Chy, gestito dai Signori di Arondello, ramo dei Conti di San Martino di Loranzè. Nel XIV, le fortune della famiglia Arondello cambiano e la rivolta popolare detta “tuchina” porta alla distruzione del loro castello. Le terre della valle di Chy vengono così inglobate nei possedimenti dei Savoia.

Dopo una tregua in cui i Savoia dominano il territorio, il Canavese è nuovamente teatro di scontri destinati a durare un ventennio tra le truppe dello spagnolo Cristoforo Morales, che governa Ivrea dal 1543, e quelle francesi comandate dal francese Cossé de Brissac, che già dal 1554 risulta controllare tutto l’alto Canavese. Dopo la conquista da parte di quest’ultimo, nel 1556, anche Ivrea ed il suo territorio vengono annesse alla Francia.

Il paese di Vidracco compare in alcuni scritti del 1560 quando Alessio I di Parella risulta possessore di beni feudali in questo luogo, e poi ancora nel 1654 quando Alessio II di Parella giura fedeltà ai Savoia.

Nel 1559, con la pace di Cateau-Cambresis il Piemonte viene restituito al Duca Emanuele Filiberto di Savoia. Nel 1563 Torino diventa capitale del Regno Sabaudo e il Duca provvede a risanare le terre. L’intero territorio viene diviso in province e la Val di Brosso è assegnata alla provincia di Ivrea.

Già dalla metà del 1500, la valle è un’importante fonte di ricchezza sia per i numerosi giacimenti minerari sia per la grande presenza di alpeggi e pascoli.

Alla fine del XVI secolo, l’antica comunità di Valchiusella era già composta da una dozzina di agglomerati abitativi, chiamati “cantoni”, aventi per centro il cantone di Fondo dove erano situati i punti aggregativi più significativi: la Chiesa e la Confraternita di Santo Spirito.

Per quanto riguarda le famiglie nobili con giurisdizione sulla valle, nel 1654 in un atto di investitura dei Signori dei Contadi di San Martino e di Castellamonte, il Conte Alessio II San Martino di Parella risulta fregiato dei titoli, oltre che delle altre terre, anche del titolo di “Signore di Vidracco”. Nello stesso atto, il “Contado di Castellamonte” è costituito dai feudi di Castellamonte, Strambinello, l’intera Val di Brosso (Brosso, Vico, Drusacco, Traversella, Meugliano, Novareglia, Valchiusella e Trausella) e di Lessolo.

Dal XIV secolo al XVIII secolo, quando con i rivoluzionari verranno aboliti i “diritti feudali”, sono ancora gli esponenti della famiglia dei Conti San Martino di Loranzè e dei San Martino di Parella a tenere la giurisdizione sulle terre della Valle di Chy.

Lo stemma civico, concesso con DPR del 4 novembre 1960, rappresenta la torre di San Silvestro, nota anche come “Torre Cives” (prima dei recenti restauri), una antica torre di osservazione diroccata a pianta quadrata risalente al XII secolo, dalla quale si ha una ampia visuale su tutta la valle.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo troncato di bianco e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: troncato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    4 Novembre 1960