Città di Viadana – (MN)
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Info
- Codice Catastale: L826
- Codice Istat: 20066
- CAP: 46019
- Numero abitanti: 19785
- Nome abitanti: viadanesi
- Altitudine: 26
- Superficie: 102.16
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Viadana è un centro di antichissima origine risalente, almeno al 2000 a.C., con un toponimo del quale è difficile stabilire l’origine: secondo la maggior parte degli autori sarebbe legato al nome gentilizio latino Vitellius, secondo alcuni altri invece deriverebbe dal termine longobardo “wadia”, da cui Vadiana o Guadiana. Nel 942 è nominato il “castro et curte Vidaliana”, mentre nel 1029 è detta Videliana.
Secondo una dotta leggenda locale, durante la guerra per il trono imperiale, Aulo Vitellio Germanico pose il suo quartier generale in queste zone, in preparazione della decisiva battaglia contro il rivale Marco Salvio Otone (noto anche come Ottone), al quale sconfitto non rimase che il suicidio (storicamente avvenuto a Brescello, sulla riva opposta del Po nel 69 d.C.); si vuole che la città sia sorta nel luogo dove era posto il campo del vittorioso Vitellio, da cui Castra Vitelliana. Secondo alcuni commentatori il bastone “gigliato” tenuto dal leone dello stemma civico sarebbe un “bastone da generale” in ricordo di questo storico episodio.
Alla fine dell’Impero Romano divenne dipendente dal contado di Brescia, ma soggetta al vescovo di Cremona, per esser poi assegnata ai parmensi Pallavicino, successivamente fu dei Malaspina e poi dei Cavalcabò (dal 1158) i quali (nel 1352) concessero gli Statuti al Comune. Ai primi del XV secolo divenne signoria personale del primo marchese di Mantova Gianfrancesco Gonzaga. Fino alla fine del XVIII secolo però conservò una propria autonomia amministrativa basata sugli Statuti del 1352.
Nel 1815 venne assegnata al Regno Lombardo-Veneto.
Con l’unità d’Italia, dal 1859, fece parte della Provincia di Cremona. Nel 1868 venne assegnata alla provincia di Mantova.
Lo stemma della città è stato formalmente riconosciuto con Decreto del Capo del Governo Mussolini il 2 giugno 1934 (e prevedeva anche il Capo del Littorio), dove è blasonato: “Campo di verde, al leone d’oro rivoltato e seduto sopra un cuscino di rosso con nappe d’oro agli angoli, tenente con la zampa uno scettro gigliato d’oro”; quest’emblema è molto antico, compare infatti su una placchetta, il cui originale è conservato nel Museo Civico, dov’è accompagnato dalla scritta COE VIT, al foglio 88 del Libro rosso e scolpito su un capitello del Palazzo Comunale, tutte queste testimonianze risalgono al ‘500; lo stemma compare – accompagnato dalla scritta Communitas Viteliane – anche sul frontespizio delle Croniche della città di Viadana raccolte da Alessandro Battaglia, composte nel gennaio 1640 e conservate presso la Biblioteca comunale di Viadana. Quest’emblema, dal punto di vista simbolico, è ritenuto un segno di omaggio alla dinastia dei Gonzaga, ai quali Viadana apparteneva, ma che garantirono sempre una certa autonomia alla città la quale, per la posizione strategica tra Po e Oglio, fu trattata “con riguardo” dai signori di Mantova.
Da ricordare che l’8 Aprile 1530 l’imperatore Carlo V, nell’insignire il marchese Federico II del titolo di Duca di Mantova, concesse che ogni primogenito maschio si fregiasse del titolo di Marchese di Viadana, appannaggio dell’erede al trono ducale mantovano.
Con decreto regio di Vittorio Emanuele III del 22 febbraio 1940 è stata concesso al Comune di Viadana anche il gonfalone, un drappo verde su cui è riportato lo stemma anzidetto. Il blasone però si differenzia da quello dello stemma, in quanto afferma che si tratta di un “…drappo di verde, caricato centralmente dal leone d’oro, seduto su un cuscino di rosso, afferrante con le zampe anteriori due gigli d’oro, posti in palo, uniti, quello inferiore capovolto…” quindi, a rigore, nella bandiera il leone non dovrebbe essere “rivoltato” (cioè girato verso la sinistra araldica, che è la destra di chi guarda, anziché dall’altra parte come d’ordinario) ne’ inscritto entro uno scudo. Attualmente l’Amministrazione sembra utilizzare due gonfaloni: uno più antico, di panno verde, con il leone al centro “non rivoltato” e senza scudo (ma con corona e serto vegetale!), e uno giallo/oro con scudo e fregi ordinari, successivo alla concessione del titolo di città, così descritto nello Statuto del Comune: “Il gonfalone è costituito da un drappo giallo rettangolare, riccamente ornato di ricami d’argento, bordato e frangiato d’oro, caricato al centro dello stemma comunale, sormontato da corona di città d’oro e recante in capo la denominazione di Città di Viadana; contornato a sinistra da una fronda di alloro di verde con le bacche d’oro e a destra da una fronda di quercia di verde con le ghiande d’oro annodati da un nastro tricolore”.
Inoltre lo stesso Statuto stabilisce la foggia della bandiera “…che lo rappresenti, come Ente territoriale, da posizionarsi su edifici pubblici e/o privati, a fianco di quella Europea, nazionale e regionale” che deve avere “…la parte all’asta caricata dal palo, [re]interzato in palo, di verde, di rosso, di giallo…”.
La discrepanza tra i due blasoni sembra frutto di una svista, il leone in tutte le versioni “storiche” non mostra che una zampa tenente lo “scettro gigliato”, il blasonista del vessillo forse glielo ha fatto tenere con le due branche per simboleggiare la saldezza del potere. Da notare che, di norma, le figure tengono gli oggetti con la zampa destra, nello stemma di Viadana il leone tiene lo scettro con la zampa sinistra (forse nascondendo la destra) ma questo andrebbe blasonato (cioè “descritto” specificamente).
Con decreto del Presidente della Repubblica del il 16 Gennaio 1995 a Viadana è stato concesso il titolo di “Città”.
L’attuale Circoscrizione amministrativa comprende i territori dei soppressi Comuni di Cavallara, Cicognara-Cogozzo, Cizzolo e Montesauro.
Note di Massimo Ghirardi, Giovanni Giovinazzo e Giancarlo Scarpitta
Si ringraziano Alessandro Neri, Paolo Gelati, Niccolò Righetti per la gentile collaborazione prestata.
Bibliografia
Gino Sollazzi, Gli statuti di Viadana del secolo XIV in Bollettino Storico Cremonese, vol. XVIII, Cremona, 1952-1953, pp. 8-9.
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Anna Bertola
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di verde, al leone d’oro, sedente su un cuscino di rosso, e tenente con le branche anteriori un doppio giglio. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma ridisegnato con gli attributi da comune, come precedentemente in uso.

Sigillo cinquecentesco.

L’attuale frazione di Cavallara, già Villa Cavallara ed entrata a far parte del Comune di Viadana nel 1306, risulterebbe aver avuto un proprio stemma, identificabile con quello del “Popolo di Cavallara” o della parrocchia come riportato da don Stefano Faveri in un manoscritto 1 del 1778, dove si legge:
“… un feroce Cavallo senza freno con le gambe d’avanti innalzate in atto di correre, e con la chioma tutta rabuffata al vento. Il campo dello stesso Cavallo, ed il fondo dello scudo medesimo è di color d’Argento. Questo stemma con tutte quelle parti da me poch’anzi descritte l’ho veduto essere posto dalli nostri antichi di Cavallara, e sopra il Finestrone ovale dell’atterrata, e non meno antica Facciata delle Chiesa, e sopra dell’atterrato e men’antico Coro, e finalmente sopra la Pietra di marmo sepolcrale che serviva per gli defunti sacerdoti dell’altra antichissima Chiesa fuori dell’Argine di Degagna, la quale poscia all’altra meno moderna trasportata nell’1596 nel luogo di mezzo della presentanea Chiesa…”.
La lastra con incisa la data MCCLI pare portasse lo scudo accollato a “… la Croce parrocchiale, con un Bastone parmato del tutto incrocichiato”, nonché altre tre piccole croci, forse un semplice ornamento o forse “…partecipazione dei nostri terrazzani di Cavalleria alla Lega dei Crocesegnati per la Terra Santa con Sicardo, Vescovo di Cremona nel 1202”.
Si blasona dunque: “D’argento, al cavallo allegro e animato di rosso”2.
Da riportare che un gruppo di cavallaresi, tra i quali Alberto Panicali, ha proposto “A ricordo di quanto sopra e dato il triplice ricorrente nome di S. Stefano titolare della Basilica3, Don Stefano Zoppi attuale parroco di Cavallara e il già citato Don Stefano Faveri, pare giusto caricare lo stemma con il capo araldico proprio di S. Stefano istituito da Cosimo I de’Medici nel 1561, sempre che ciò non sia di danno a nessuno o con unanime consenso e superiore approvazione…”.
Dobbiamo però ricordare che Cavallara ha dato origine anche all’agnome della nobile famiglia mantovana dei (Da) Cavallara o Cavallaria e lo stemma potrebbe essere più precisamente quello della stirpe, in funzione “parlante”4, il che comunque non impedirebbe di adottarlo, informalmente, come simbolo della attuale comunità di Cavallara.
Sulla lapide della sepoltura del nobile Giovan Battista Cavallara, nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Piubega (MN) sono rappresentati due stemmi: quello della famiglia con con un cavallo alato, e quello suo personale con il cavallo alato inalberato tenente con le zampe anteriori una lucerna accesa con il motto SIC SIC AD SUPEROS (“Così, così fino agli dei”) con un riferimento al vangelo di san Luca (12,35: “… sint lucernae ardentes in manibus vestris”) Entrambi gli stemmi alludono all’agnome di famiglia e al mitico Pegaso, ma è al secondo che Torquato Tasso dedicò un sonetto:
Quell’alato destrier che fingi in carte
sott’alcun velo te forse figura
che voli oltre i confin de la natura
e le stelle di Venere e di Marte;
ma quella face che con chiome sparte
par che fiammeggi ne la notte oscura
ove s’accende così bella e pura,
già non par foco che da terra parte.
Dal ciel, credo, discese e colà riede,
e dal suo lume scorto al cielo aspiri,
Cavallara immortale, e ‘l mondo sdegni;
e per le vie che tu m’indori e segni
fia ch’io m’innalzi sovra gli alti giri,
ov’abbia teco eterna e stabil sede.5
Il cavallo alato starebbe quindi riportando agli dei il fuoco rubato da Prometeo. Un allusione al ritorno alle “origini” sia per un letterato (gli Antichi) che per un uomo di fede (Dio).
(1): “CRONICHE UNIVERSALI divise in tanti fioretti quanti saranno spettanti all’antico-moderno luogo, ed alla Parrochiale Basilica di Cavallara” di don Stefano Faveri, Fioretto n. 112; pubblicato da Alfio e Paolo Lucchini in, Cavallara 2011.
(2): A. Panicali propone, in realtà: “D’argento al feroce Cavallo di rosso senza freno in atto di correre e con la chioma al vento. Capo di Santo Stefano”. Dato però che l’Ordine di Santo Stefano è ancora vivo non crediamo che, senza regolare concessione, si possa usarne il “Capo di Religione”. Il termine tecnico “allegro” indica, in Araldica, il cavallo senza finimenti mentre “animato” indica che “… coll’azione e collo sguardo esso dimostra ardire e desiderio di libertà” (P. Guelfi Camajani, DIZIONARIO ARALDICO, Milano 1940).
(3): assieme a sant’Anna.
(4): Parlante (anche Cantante o Agalmonica) è quello stemma che, attraverso gli smalti o alle figure, allude al nome della famiglia o della città che le porta. Oppure vi allude giocando sull’assonanza o sulla similitudine con il nome.
(5): “Al dott. Cavallara, medico illustre, sulla sua impresa di un cavallo alata e una face”. In Torquato Tasso – Opere – Rime – vol. III, Parte Seconda: Rime eroiche – n. 193. Niccolò Capurro – Pisa, 1822.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringraziano Davide Montanari e Alberto Panicali (al quale si deve la ricerca sullo stemma di Cavallara) per la gentile collaborazione.

Stemma proposto come stemma della frazione

Stemma come da blasone: “Campo di verde, al leone d’oro rivoltato e seduto sopra un cuscino di rosso con nappe d’oro agli angoli, tenente con la zampa uno scettro gigliato d’oro”.
Decreto del Capo del Governo Mussolini il 2 giugno 1934

GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo giallo rettangolare, riccamente ornato di ricami d’argento, bordato e frangiato d’oro, caricato al centro dello stemma comunale, sormontato da corona di città d’oro e recante in capo la denominazione di Città di Viadana; contornato a sinistra da una fronda di alloro di verde con le bacche d’oro e a destra da una fronda di quercia di verde con le ghiande d’oro annodati da un nastro tricolore”.
COLORI
ALTRE IMMAGINI
BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Massimo Ghirardi
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di verde, caricato centralmente dal leone d’oro, seduto sul cuscino di rosso, afferrante con le zampe anteriori i due gigli d’oro, posti in palo, uniti, quello inferiore capovolto; la parte all’asta caricata dal palo, interzato in palo, di verde, di rosso, di giallo. L’asta della bandiera sarà ornata dalla cravatta tricolorata dai colori nazionali.”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune