Comune di Vernasca – (PC)

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Info
  • Codice Catastale: L772
  • Codice Istat: 33044
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2313
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 72.65
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Vernasca è erede dell’antica Lavernasco e deriva il nome, probabilmente, dal celtico “verna” (ontano). Fu un importante castello dipendente dalla vicina Abbazia di San Salvatore e San Gallo in Val Tolla (corrispondente all’Alta Val d’Arda) a dominio della media valle dell’Ongina e dell’Arda, lungo la via del Passo del Pelizzone. Nel 1029 fu acquistato dal marchese Ugo di Provenza, passò quindi ai Malaspina (del ramo “dello Spino Secco”) dal 1073, ma ritornò in possesso dell’abbazia nel 1148, il cui patrimonio passò al Comune di Piacenza nel 1220. Successivamente fu dei Rossi di San Secondo e degli Sforza di Santa Fiora, i quali ne fecero il centro amministrativo della Val Tolla, governata attraverso un delegato che risiedeva nel castello di Sperongia. Allorché il centro feudale fu trasferito a Lugagnano (Val d’Arda), Vernasca conobbe un inesorabile decadimento, pur restando feudo nominale dei Cesarini-Sforza.

Nel 1815 venne costituito dall’amministrazione Napoleonica la Mairie di Vigoleno, il cui territorio corrispondeva approssimativamente all’attuale circoscrizione comunale di Vernasca; a quel tempo, infatti, Vigoleno era divenuto il centro abitato più popoloso del territorio.

Nel 1851 il duca di Parma e Piacenza, Carlo III di Borbone, decretò il trasferimento del capoluogo comunale in Vernasca e la conseguente modifica della denominazione.

Vigoleno è un antico centro fortificato che si affaccia da una scenografica balconata naturale sulla valle dello Stirone a controllo della via per Bardi e la Liguria, ancora oggi caratterizzato dall’aspetto medioevale e dalle poderose mura difensive del XII secolo.

Fondato nel X secolo come fortilizio del vescovo di Piacenza, dal 1141 fu presidio del Comune di Piacenza poi, dal 1290, feudo dei guelfi Scotti che se ne impadronirono durante la loro lotta contro l’egemonia del Comune piacentino, che lo attaccò più volte, alla fine distruggendolo nel corso del XIV secolo. Lo stesso Comune però lo ricostruì, fortificandolo ulteriormente, perché avamposto prezioso per il controllo della zona.

Tra alterne vicende nel 1389 i Visconti di Milano (dal 1336 signori anche di Piacenza) ne investirono gli Scotti con il rango di Contea; la dinastia degli Scotti di Vigoleno ricostruì le strutture difensive e mantenne il feudo fino alla soppressione napoleonica, continuando però ad abitare il castello fino al 1908. Ancora oggi la famiglia Scotti-Douglas mantiene una residenza all’interno del borgo.

L’attuale stemma del Comune di Vernasca deriva, con molta probabilità, dal sigillo del Comune di Vigoleno, in uso sotto l’amministrazione napoleonica: l’aquila coi fulmini era infatti l’emblema dell’Impero francese.  È curiosamente molto simile a quello del Comune di Candidoni (RC).

Lo stemma è stato formalmente concesso con Decreto del Presidente della Repubblica del 6 febbraio 1978, e si blasona: “D’argento all’aquila rivolta di nero, coronata dello stesso, impugnante con gli artigli un fulmine fiammante”. Il fulmine o, più propriamente, le folgori sulle quali appoggia l’aquila, hanno assunto nel tempo una curiosa forma di “trave” fiammeggiante, derivazione del caratteristico fascio di fulmini dell’aquila imperiale (aquila di Giove) dell’epoca napoleonica, del quale mantiene anche i raggi saettanti nel campo; sebbene, seguendo alla lettera il blasone, tutta la figurazione dovrebbe essere rappresentata in nero, le “folgori” vengono abitualmente disegnate in rosso.

Note di Massimo Ghirardi

Si ringraziano Alessandro Neri e Stefano Sampaolo per la gentile collaborazione prestata

Bibliografia:

AA.VV. ARMOIRIES DES VILLES sous le Premier Empire et la Restauration. Somogy-Archives Nationales. Paris 2010.
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’ Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.
Cafferini (Leonardo). PIACENZA E LA SUA PROVINCIA. Guida turistica. Provincia di Piacenza, 2005.
Casanova (Maria Letizia, a cura di). MUSEO ITALIA. Vol. 4 Emilia-Romagna. Curcio, Roma 1984.

BLASONATURA

“D’argento all’aquila rivolta di nero, coronata dello stesso, impugnante con gli artigli un fulmine fiammante”.

D.P.R. 6 febbraio 1978

SMALTI
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BLASONATURA

“Drappo troncato di rosso e di bianco…”

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    6 Febbraio 1968

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