Comune di Vergato – (BO)

Informazioni

  • Codice Catastale: L762
  • Codice Istat: 37059
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 7854
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 59.92
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il  toponimo del Comune di Vergato deriva forse dall’industria del panno:  un particolare tipo di tessuto era detto appunto “vergato” o  “vergati­no“, la cui produzione era fiorente nella zona a partire dal XIII secolo.

Il capoluogo si è sviluppato attorno ad alcune taverne sorte lungo la via per la Toscana presso un guado del Reno (secondo alcuni il toponimo deriverebbe quindi dal latino Varegatum, che significa ‘guado’), documentate infatti negli Statuti Bolognesi del 1288 come “Hospitia Vergati”, coincidente con un piccolo borgo nella parrocchia di Liserna.

Nell’XI secolo il territorio è suddiviso tra diverse signorie alcune solo formalmente vassalle del vescovo di Bologna, altre investite dall’imperatore tra le quali i signori del Frignano, i conti Alberti di Prato, i conti di Panico. Successivamente compreso nella Marca di Toscana, che pervenne alla contessa Matilde “di Canossa”, alla morte di questa venne conquistata dal potente Comune di Bologna, che fece di Casio la sede amministrativa per il governo della valle del Reno.

Nel 1376 il Comune di Bologna creò i Vicariati territoriali e nelle valle vennero istituiti quelli di:

  • Caprara sopra Panico (comprendente Capriglia, Sanguineta e Liserna; corrispondente all’attuale Marzabotto),
  • Savigno (con Tolè e Prunarolo),
  • Rocca Pitigliana  (con Cereglio, Lissano, Montecavalloro, Pieve Roffeno e  Castelnuovo).

Nel 1447 la sede del Capitano della Montagna, sorta governatore nominato da Bologna (magistratura istituita nel 1265), venne trasferito da Casio a Vergato contribuendo allo sviluppo della località che nel 1578 divenne una parrocchia autonoma da Liserna. Mantenne una posizione di preminenza sulle località circostanti anche dopo la conquista napoleonica alla fine del XVIII secolo. In quel frangente  divenne capoluogo di Distretto, nel Dipartimento del Reno, che vide la creazione nel territorio di tre Comuni distinti:

  • Vergato: con le frazioni di Cereglio, Susano, Pieve di Roffeno, Sanguineta e Liserna;
  • Castelnuovo: con Lissano e Montecavalloro;
  • Tolè: con Prunarolo e Rodiano.

Nel 1810, tutte queste località ed i relativi territori (con l’esclusione di Rodiano ceduto al Comune di Savigno) confluirono nel nuovo comune di Vergato, che a sua volta divenne, dopo pochi anni, territorio dello Stato Pontificio e nel 1859 Comune con sede di Mandamento del Regno d’Italia.

Ha adottato come proprio emblema quello della Comunità di Casio (che si trova scolpito su una lapide in pietra del 1483 conservata nel palazzo dei Capitani di Vergato) allorché questa località divenne la sede del Capitano della Montagna (1447) adottò anch’essa lo stemma di Casio in segno di continuità amministrativa.

Un’altra delle etimologie proposte per il toponimo VERGATO è dal latino “Virgatus” che significa “[munito di un] intreccio di verghe” (a sua volta da “virga“: ramoscello verde), che ha certamente influito nell’adozione della figura del cinghiale (o “cignale” come recita il blasone) del Decreto del Capo del Governo del 9 luglio 1937 che riconosce formalmente a Vergato lo stemma (pur già in uso da tempo): – D’azzurro, al cignale passante su terreno paludoso contornato il corpo da una treccia di spighe, il tutto da due rami di quercia fiorita annodati in punta da un nastro rosso -.

Interessante notare come la figurazione, secondo alcuni antropologi, ricorda molto la figura del maiale sacrificale, che veniva agghindato appunto con serti vegetali prima di essere immolato alle divinità sugli altari pagani (la zona è di antichissimo insediamento, con particolari emergenze del periodo etrusco).

Note di Massimo Ghirardi

Si ringraziano Giannandrea Andreoli e Alessandro Neri per la gentile collaborazione.

Bibliografia:

AA.VV. GLI STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA. Compositori, Bologna 2003.

AA.VV. Nomi d’Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i Comuni. Istituto Geografico De Agostini, Novara 2009

AA.VV. Dizionario di Toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Anceschi A. GEOGRAFIA DEGLI STATI ESTENSI. I confini dell’Emilia e dell’alta Toscana e le strade del Ducato. Incontri Editrice, Sassuolo 2016.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, al cignale passante su terreno paludoso contornato il corpo da una treccia di spighe, e il tutto da due rami di quercia fiorita annodati in punta da un nastro di rosso”.

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di giallo…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    9 Luglio 1937