Città di Venezia – (VE)

Informazioni

  • Codice Catastale: L736
  • Codice Istat: 27042
  • CAP: 30100
  • Numero abitanti: 270884
  • Nome abitanti: veneziani
  • Altitudine: 1
  • Superficie: 415.94
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

L’emblema della città di Venezia, che la Repubblica Veneta non ha mai sentito il bisogno di codificare, fu formalmente concesso solo nel 1825 dall’Imperatore d’Austria (e del regno Lombardo Veneto). Presentava un campo d’azzurro al leone di San Marco “in maestà” (in veneto si dice “in moleca”)1 al naturale tenente il libro del Vangelo aperto sul quale era scritto PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, timbrato dalla corona ducale a fioroni e accollato all’aquila imperiale austro-ungarica.

Il 15 dicembre 1879 il Consiglio Comunale di Venezia approvò uno scudo azzurro al leone di San Marco d’oro senza corona, riconosciuto poi dal Capo del Governo i 1 maggio 1942.
Lo stemma fu “aggiornato” attraverso un’accurata ricerca che il Comune affidò a Marco de Biasi (della Deputazione di Storia Patria di Venezia) e Giorgio Aldrighetti (della Società Italiana di Studi Araldici) e poi adottata dal Consiglio Municipale all’unanimità il 24/25 giugno 1996 e concesso dal Presidente della Repubblica il 6 novembre 1996.

D’azzurro, al leone d’oro, alato e nimbato dello stesso, con testa posta di fronte, accovacciato, tenente tra le zampe anteriori avanti al petto il libro d’argento aperto dell’Evangelo scritto delle parole a lettere maiuscole romane di nero PAX TIBI MARCE [la pace sia con te Marco…] nella prima facciata in quattro righe ed EVANGELISTA MEUS […mio evangelista] nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Lo scudo di forma veneta sarà timbrato dal corno dogale”.

La corona tipica del doge di Venezia o “corno dogale”, composta da una corona d’oro gemmata racchiudente un berretto di broccato rosso o bianco/argento, deriva dal berretto frigio simbolo di libertà, ricorda la millenaria storia della Repubblica di San Marco; mentre lo scudo, che si vuole di tipo veneto (o “venetico”, ma usato anche altrove) ricorda lo scudo usato di preferenza nell’araldica veneziata.

 

Il sigillo della città è composto da un punzone metallico circolare recante al centro lo stemma della città di Venezia, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica 6 novembre 1996 e nella bordatura l’iscrizione convessa Città di Venezia, posta nella parte superiore della bordatura.

 

La bandiera cittadina è un drappo alto cm. 100, lungo cm 200 comprese le strisce del battente, di rosso, seminato di fiamme d’oro, con la bordatura di rosso, orlata da filetti d’oro interni ed esterni incrociantisi negli angoli e ornata da ricami d’oro, caricata da otto quadretti di rosso, posti tre in alto, tre in basso, due nei fianchi, recanti i seguenti emblemi: in alto verso l’asta, l’arcangelo Gabriele, centralmente la Sacra Colomba, attigua alle strisce, la Beata Vergine Annunziata; in basso verso l’asta, il simbolo di San Matteo Evangelista, centralmente la Beata Vergine con il Divin Figlio, attiguo alle strisce, il simbolo di San Luca Evangelista; nei fianchi, verso l’asta, il simbolo di San Marco Evangelista: attiguo alle strisce, il simbolo di San Giovanni Evangelista; tutti i detti simboli e le dette figure al naturale. Il drappo sarà caricato dal leone marciano, passante, sostenuto dal ristretto recante a sinistra la fascia desinente a punta, simboleggiante il mare ondoso, sostenente a destra il monticello cimato dal castello torricellato di tre pezzi, la torre centrale sostenente il vessillo con il drappo sventolante a sinistra, il leone tenente con la zampa anteriore destra il libro aperto recante le parole nella prima facciata in quattro righe PAX TIBI MARCE, nella seconda facciata, similmente in quattro righe, EVANGELISTA MEUS: il tutto d’oro, con la scritta in lettere maiuscole romane di nero. Il drappo sarà ornato da sei strisce orizzontali, rettangolari, di rosso, ornate da ricami d’oro e centralmente dalla rotella d’azzurro, caricata centralmente dalla sfera armillare d’oro. Le strisce saranno lunghe circa la metà dell’intero drappo. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto di rosso, con bullette dorate poste a spirale, e sarà cimata dalla sfera armillare d’oro.

Il Gonfalone, derivato dalla bandierea (vedi sopra), si differenzia da quella per essere posto in verticale, attaccato ad un bilico, e recante lo stemma comunale, in luogo del leone della Repubblica.

 

Il territorio urbano di Venezia è oggi divisa in 6 circoscrizioni dette “Sestrieri”, tre per ogni sponda del Canal Grande: CASTELLO, SAN MARCO, CANNAREGIO, SAN POLO, SANTA CROCE e DORSODURO.

 

Dorsoduro comprende le isole della Giudecca, di San Giorgio Maggiore e Pellestrina (già Comune autonomo).

 

Fino al 1271 Murano era parte di Cannaregio, in quell’anno venne istituito il Comune omonimo e solo di recente ne è tornato a far parte.

Le abitazioni di ogni Sestriere sono numerate a partire da 1.

Il territorio del Comune di Venezia è suddiviso attualmente il 6 circoscrizioni amministrative, che prendono il nome di “Municipalità”:

  • Chirignago-Zelarino (che unisce i territori dei due comuni soppressi)
  • FavaroVeneto (già comune autonomo)
  • LidoPellestrina (che unisce il territorio dei soppressi comuni di Malamocco e di Pellestrina)
  • Marghera (territorio distaccato da Mestre)
  • MestreCarpenedo (che unisce il territorio dei soppressi comuni di Carpenedo e della città  di Mestre)
  • VeneziaMuranoBurano (con i territori dei tre comuni, un tempo indipendenti)

 

 

Note di Massimo Ghirardi e Alessandro Neri, integrate da Giorgio Aldrighetti dal sito dello I.a.g.i. (per vedere il bozzetto originale di Giorgio Aldrighetti, cliccare sul link).

 

 

1): “moleca” è la denominazione veneta del granchio comune (Carcinus maenas) pescato e venduto subito dopo la muta, quando è “molliccio” e perciò più pregiato. Viene popolarmente affibbiato al leone marciano quando è raffigurato con il solo capo circondato dalle ali, forma che ricorda vagamente quella di un granchio.

 

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: collaborazione 62681

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, al leone d’oro, alato e nimbato dello stesso, con testa posta di fronte, accovacciato, tenente tra le zampe anteriori avanti al petto il libro d’argento aperto dell’Evangelo scritto delle parole a lettere maiuscole romane di nero PAX TIBI MARCE [la pace sia con te Marco…] nella prima facciata in quattro righe ed EVANGELISTA MEUS […mio evangelista] nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Lo scudo di forma veneta sarà timbrato dal corno dogale”

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
leone
Attributi araldici:
accovacciato, alato, nimbato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di rosso con la bordatura dello stesso, bordata da filetti d’oro interni ed esterni incrociantisi negli angoli, e caricata da ricami d’oro e da quattro sfere armillari, d’azzurro e d’oro, una in capo, una in punta, due nei fianchi; il drappo sarà caricato dallo stemma della città con la iscrizione centrata in oro: CITTÀ DI VENEZIA. Il drappo sarà ornato nella parte inferiore da sei strisce rettangolari di rosso, orlate da filetti d’oro, caricate da ricami dello stesso, alte circa un terzo dell’intero drappo. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro”.

Gonfalone ridisegnato da Pasquale Fiumanò

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    8 Gennaio 1997

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    6 Novembre 1996

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    1 Maggio 1942

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Regno Lombardo Veneto 1815.