Comune di Turano Lodigiano – (LO)
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Info
- Codice Catastale: L469
- Codice Istat: 98058
- CAP: 0
- Numero abitanti: 1576
- Altitudine: 0
- Superficie: 16.15
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il centro di Tuiranum o Turanum si è sviluppato probabilmente intorno ad una statio lungo una diramazione della via che collegava Mediolanum (Milano) con Placentia (Piacenza), che si distaccava da Laus Pompeja (Lodi Vecchio) per raggiungere Cremona. È attestato dalla cronaca del viaggio che il vescovo Siro (poi santo), fece per raggiungere la propria sede vescovile di Pavia nell’anno 69. In un altro documento del 924, relativo a beni ceduti dal nobile Pietro Sommariva ai Vignati di Lodi, e fa riferimento ai resti di un Castri de Turano, il castello probabilmente devastato dagli Ungari discesi nella penisola.
Il toponimo è stato ricollegato con “turris amnis“, un fortilizio o torrione dominante l’Adda e la vasta distesa paludosa dell’allora esistente lago Gerundo.
Nel X secolo Turano apparteneva al monastero di Santa Cristina.
Nel XVI secolo il feudatario, conte Lorenzo Mozzanica, fece erigere a Turano il convento di San Lorenzo (oggi non più esistente), affidandolo ai Servi di Maria. I beni del feudo passarono nel corso dei secoli a varie famiglie nobili, fino a giungere nelle disposizioni dei Calderari che, sull’area nella quale sorgeva il castello, costruirono il palazzo Palazzo Calderari.
In età napoleonica (1809-1816) Turano fu frazione di Melegnanello, recuperando l’autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1869 furono annessi a Turano i territori dei comuni di Melegnanello e Robecco Lodigiano.
Nel 1928 il Comune di Turano assunse la denominazione di Turano Lodigiano (R.D. 20 dicembre 1928, n. 3175), per distinguersi da altre località omonime sul territorio nazionale.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 agosto 1978. Lo stemma si blasona: “Troncato: nel 1º d’argento, al castello di rosso, murato, chiuso e finestrato di nero, merlato alla ghibellina e sormontato da un ramo d’edera al naturale, ondeggiante in fascia; nel 2º d’azzurro, alla mucca d’oro ferma, sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.” La coltivazione di cereali e foraggi e l’allevamento bovino e suino costituiscono le principali fonti di reddito e confermano la vocazione agricola dell’economia locale mentre il castello si riferisce al Castrum Turanum, poi trasformato nell’attuale palazzo Calderari.
Contestualmente allo stemma è stato concesso anche il gonfalone: «Drappo in seta moella con ricamo a mano diviso in due colori: nella parte in alto, di colore azzurro, sotto la scritta “Comune di Turano Lodigiano” è disegnata la parte superiore dello stemma; nella parte in basso, di colore bianco, è raffigurata la parte inferiore dello stemma oltre ad un intreccio di rami di quercia e di bacche ed a un decoro ascendente argentato.»
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
Statuto comunale, Art. 3, § 2.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Troncato: nel 1º d’argento, al castello di rosso, murato, chiuso e finestrato di nero, merlato alla ghibellina e sormontato da un ramo d’edera al naturale, ondeggiante in fascia; nel 2º d’azzurro, alla mucca d’oro ferma, sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.”
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune