Comune di Tornolo – (PR)

Informazioni

  • Codice Catastale: L229
  • Codice Istat: 34040
  • CAP: 43059
  • Numero abitanti: 1145
  • Nome abitanti: tornolesi
  • Altitudine: 617
  • Superficie: 69.34
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 81.0

Storia dello stemma e del comune

Il Comune montano di TORNOLO è un importante territorio di confine, e ha storicamente subito le mire dei potentati sia della parte “padana”, in particolare del Comune di Piacenza (e poi dei principi Landi) che della Repubblica di Genova (conteso tra diverse famiglie dell’aristocrazia feudale ligure).

Non si sa con certezza l’origine del nome. Alcuni propongono una derivazione da “turna”: unità di misura medievale di superficie; altri da “turnus” o “turnius” (tornio da vasaio), mentre lo storico Antonio Emmanuelli lo fa derivare dal fiume Taro da cui TURNULUM, ossia “il giro che gli fa intorno il Taro per la estensione di un vero semicerchio”.

Il capoluogo di TORNOLO si cominciò a raccogliere intorno alla cappella (poi chiesa parrocchiale nel 1560) che era dipendente dalla chiesa di Bedonia in Diocesi di Piacenza.

È nominato in una donazione fatta dal vescovo di Piacenza Sigifredo al monastero benedettino di San Savino della stessa città dell’anno 1000.

Fu inizialmente feudo dei Luxardo di Montarsiccio (in seguito Luxardi, e poi anche come Lusardi) che lo avevano avuto in eredità dagli Obertenghi. Nel XIII secolo fu dei signori di Granello (della dinastia Luxardiana) ma nello stesso periodo parte del territorio fu acquistato da Ubertino Landi a spese dei Luxardo e del Comune di Piacenza, iniziando così il grande feudo dei Landi della Val Taro, che comprenderà ampi territori tra le valli del Taro e del Ceno, fino ad essere elevata al rango di Principato da Carlo V.

Nel 1682, in seguito alla vendita fatta da Gian Andrea III Doria, nipote dell’ultima principessa della Val Taro, Polissena Landi, Tornolo, con Bedonia e Compiano furono ceduti al Duca di Parma.

Dal 1805 al 1814 il territorio venne assegnato al Dipartimento degli Appennini, con Prefettura a Chiavari (Sottoprefettura di Borgo Taro). Alla Restaurazione tornò al Ducato di Parma, per seguirne le sorti fino all’Unità d’Italia.

Lo stemma del Comune di Tornolo riassume le complesse vicende feudali del territorio: “Tagliato da una sbarra scaccata d’argento e di rosso di sei pezzi [che è dei Luxardo]; il primo di rosso a tre spighe d’oro poste a ventaglio [che è dei Granello]; il secondo d’azzurro a tre corone d’oro di tre punte visibili disposte 1.2 [che è preso dall’arma dell’ “Albergo dei Franchi” che aveva filiazioni in alta Val Taro] il tutto abbassato ad un capo dell’Impero che è d’oro caricato dell’aquila bicipite spiegata di nero coronata d’oro” (Decreto del Presidente della Repubblica Antonio Segni del 2 novembre 1964.); il “capo dell’Impero”, ripreso dai Luxardo e dai Landi, ricorda come il feudo fu sempre investito a famiglie della fazione “ghibellina” (ovvero filo-imperiale).

TARSOGNO

Antico centro dominante dell’attuale territorio, più abitato del capoluogo, è l’antichissimo TARSOGNO è nominato come pagus TURSUNEO all’epoca di Traiano. Secondo la tradizione deriva da “tertium lapidem” (letteralmente “alla terza pietra [miliare]”) o “terzo segno” lungo una derivazione della Via Claudia che andava dalla Val Padana verso Luni.

L’11 aprile 1202 è nominato per la prima volta come soggetto ai Malaspina che lo contesero ai Fieschi di Lavagna e al Comune di Piacenza. Per un certo periodo i Fischi ebbero il sopravvento.

Fu centro principale del feudo, comprendente anche l’attuale Comune di Bedonia, dei Granello-Luxardo, vassalli della Repubblica di Genova, ma tornò ai Fieschi che lo compresero nel feudo di Varese Ligure.

Passò quindi ai Landi per matrimonio di Maria Antonia Fieschi nel XVI secolo, ma alla morte di questa la famiglia contestò al marito Manfredo Landi il possesso del feudo, per cui fu rinforzato il castello di Sant’Andrea, dove si stanziarono le truppe milanesi in appoggio ai Landi.

L’ 8 maggio 1552 la Comunità di TARSOGNO si diede propri statuti che confluiranno nel Corpus degli Statuti raccolti da Federico Landi.

SANTA MARIA DEL TARO

L’attuale circoscrizione amministrativa di Tornolo comprende anche l’importante centro di SANTA MARIA DEL TARO, che fu in antico un insediamento fondato dai monaci dell’abbazia di S. Colombano di Bobbio, che però il vescovo Dionigi di Piacenza donò al monastero di Santa Vittoria di Sestri (oggi Sestri Levante), indi all’abate di Borzone.
Fu antichissimo feudo di Galvano Landi (o Lando) dal 1379, nel 1458 passò per qualche tempo ai Ravaschieri di Lavagna, per tornare ai Landi quasi subito nel 1466 e definitivamente nel 1552, allorché Agostino Landi acquisì il prestigioso titolo di Principe della Val Taro.

Le complesse vicende del territorio sono tutt’ora evidenti nella divisione delle parrocchie tra le Diocesi di Piacenza, Bobbio, Pontremoli e Brugnato.

Note di Massimo Ghirardi
Si ringraziano Alessandro Neri e Alessandro Savorelli per la gentile collaborazione.
Per maggiori informazioni vedi i Comuni di: Bardi, Compiano, Borgo Val di Taro, Bedonia.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Tagliato da una sbarra scaccata d’argento e di rosso di sei pezzi; il primo di rosso a tre spighe d’oro poste a ventaglio; il secondo d’azzurro a tre corone d’oro di tre punte visibili disposte 1.2 il tutto abbassato ad un capo dell’Impero che è d’oro caricato dell’aquila bicipite spiegata di nero coronata d’oro”.

D.P.R. Antonio Segni del 2 novembre 1964

Colori dello scudo:
azzurro, oro, rosso
Partizioni:
capo, tagliato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    2 Novembre 1964