Comune di Tollo – (CH)
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Info
- Codice Catastale: L194
- Codice Istat: 69090
- CAP: 0
- Numero abitanti: 4183
- Altitudine: 0
- Superficie: 14.88
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il centro di Tollo è attestato per alcune fonti per la prima volta nel 1308 anche se l’esistenza di un atto di donazione del Conte Attone al Vescovo di Chieti, datato 1062, in cui si fa riferimento al Castrum Tullum porterebbe ad anticipare la sua fondazione. Il toponimo potrebbe aver origine dai nomi Tullus o Tullius, collegato alla base *tul(l) con il significato di ‘limite, confine’ forse in relazione ad un antico confine settentrionale; un’altra ipotesi lo ricollega alla forma gotica del nome longobardo Zollo.
Varie sono leggende sulla sua fondazione, una vedrebbe il suo iniziatore nel terzo re di Roma Tullio Ostilio mentre secondo un’altra sarebbe stato fondato da un capitano angioino di nome Toulet che vi avrebbe fatto costruire un castello, l’Oppidum Tulli; la terza e ultima ipotesi farebbe risalire il locale popolamento all’epoca della Prima Crociata quando un gruppo di crociati francesi, originari della città di Tulle e capitanati da Simone Dimanche, durante la loro marcia verso la Terra Santa ebbero diversi scontri armati: stremati e decimati non arrivarono a destinazione ma furono costretti ad imbarcarsi dalla Dalmazia verso il litorale abruzzese, approdando sulla riva destra del Moro, dove il fiume abbraccia l’Adriatico. Dopo un iniziale residenza su una collina posta a circa 200 metri di distanza dal mare, da loro chiamata La Defense, si diressero verso l’interno alla ricerca di zone più fertili; quella loro migrazione sarebbe testimoniata dalla toponomastica locale con chiari riferimenti alla lingua francese: Plan-Moisson (Piane Mozzone), Sabat-Ville (Sabatiniello), La Vienn (Venna), Plan De Tont (Piana De Titta), Col-Isseuc (Collesecco), Col De Tulle (Colle di Tollo), Col des Chevaliers (Colle Cavalieri). Alla fine, per difendere il territorio colonizzato dalle incursioni saracene i crociati costruirono su uno dei colli centrali un castello, formato da sette torri e circondato da un bastione, a cui diedero il nome di della loro città d’origine, nome che col tempo divenne Tollo.
Storicamente collegata alle origini romane è il rinvenimento delle rovine di alcune “villae rusticae” (la più importante quella di Vassarella, a Crecchio), cioè delle aziende agricole che producevano vino e olio, il che dimostra l’antica vocazione agricola del territorio di Tollo.
Entrato a far parte del Regno di Sicilia a Tollo, nel XV secolo, vi si stabilirono dei Cavalieri Teutonici e vi rimasero per circa 400 anni e che costruirono la Chiesa di Santa Marina, in cui si venerava anche Santa Lucia; il culto delle due sante, molto praticato a Venezia, porta a pensare che i Cavalieri fossero originari proprio della città lagunare.
Nel 1566 Tollo subì gli attacchi della pirateria turca, che in quegli anni flagellava il litorale adriatico ed i centri immediatamente all’interno; durante questo episodio sarebbe avvenuto il “Miracolo dell’Apparizione della Madonna del Rosario”, che avrebbe così salvato Tollo dall’orda saracena; l’episodio è oggetto ogni anno, in un mix di storia, religione e leggenda, di una rievocazione storica (una delle più antiche d’Abruzzo e d’Italia) che si tiene la prima domenica di agosto.
Nel 1738 Tollo passò sotto il dominio dei Borbone, entrando a far parte del Regno di Napoli; nella seconda metà del XVIII secolo fu infeudato ai Baroni Nolli, che diedero a Tollo un grande impulso economico: lo sviluppo divenne così rilevante che la cittadina divenne capoluogo di circondario e sede della pretura.
Il Barone Antonio Nolli, personalità del regno, fu centrale nello sviluppo urbanistico del centro: a lui si devono infatti la prima urbanizzazione, la costruzione delle strade e l’edificazione della chiesa parrocchiale. La famiglia Nolli rimase signora di Tollo fino al 1806 quando l’abolizione della feudalità portò all’indipendenza del comune.
Con l’Unità d’Italia anche Tollo fu funestata dal brigantaggio causato dalle nuove tasse, che colpivano gli abitanti più poveri, e dalla coscrizione di leva, che costringeva molti giovani contadini ad abbandonare i campi; i rappresentanti del nuovo governo unitario furono così visti come invasori e sfruttatori da cui bisognava difendersi e da ciò le efferate violenze dei briganti della zona alle quali seguirono repressioni sanguinose.
La Seconda guerra mondiale colpì in maniera catastrofica il paese: da Tollo passava infatti il fronte di guerra, su una linea che comprendeva anche Ortona, Crecchio e Orsogna, e che i tedeschi difesero strenuamente per impedire l’avanzata delle forse alleate verso le importanti città di Chieti e Pescara. Tollo subì vari bombardamenti, una prima volta il 5 dicembre 1943, da parte tedesca, in seguito, il 14 e il 15 dello stesso mese la popolazione venne allontanata: alcuni andarono via volontariamente, altri vennero deportati nel nord Italia, mentre chi rimase perì in seguito sotto il fuoco dei successivi violenti scontri.
Il 4 marzo 1944 Tollo subì un secondo bombardamento, questa volta ad opera degli Alleati, che con l’obiettivo della distruzione di una postazione tedesca centrarono un quadrilatero di 200 metri per 100: la devastazione che ne derivò fu inevitabile, tanto che per la gravità dei danni Tollo si guadagnò il titolo di “Cassino d’Abruzzo”, poiché subì la stessa sorte del monastero laziale. Il comune ha anche ricevuto la medaglia d’argento al merito civile con la seguente motivazione: «Piccolo centro sulla linea Bernhard, occupato dalle truppe tedesche, durante l’ultimo conflitto mondiale subì violente rappresaglie e rastrellamenti che provocarono numerose vittime civili. I cittadini, costretti a vivere in rifugi improvvisati, resistettero con fierissimo contegno agli stenti e alle più dure sofferenze, contribuendo alla costituzione dei primi nuclei partigiani».
Nel dopoguerra, con l’arrivo della pace e il ritorno degli sfollati, Tollo iniziò la lunga e difficile ricostruzione morale e strutturale del Paese; nel corso degli anni sessanta e settanta la comunità ebbe un notevole sviluppo economico, grazie soprattutto alla fondazione delle due cooperative agricole (1960-1962) che permisero ai tollesi e ai cittadini delle realtà limitrofe, un graduale miglioramento economico e favorirono la diffusione dei prodotti agricoli e soprattutto dei vini, tra i quali il Montepulciano e il Trebbiano d’Abruzzo, apprezzati dapprima in Italia e successivamente nel mondo: ad oggi il vino di Tollo è sinonimo di eccellenza, qualità e garanzia del prodotto.
Lo stemma di Tollo si può blasonare: “D’oro al castello merlato alla ghibellina di quattro, torricellato di uno e merlata anch’essa di quattro alla ghibellina, il tutto di azzurro e chiuso di nero”, è stato concesso con D.P.R. del 27 aprile 1994; il castello raffigurato fa probabilmente riferimento alle leggendarie fortificazioni costruite dai crociati di Simone Dimanche o da Toulet e all’antico nome di Castrum Tullum; la raffigurazione presente in una cromolitografia del 1901 rappresenta sempre una castello con torre, di colore arancio al naturale, merlato alla guelfa e posto su una campagna verde mentre lo scudo ha il fondo d’argento.
Nota di Giovanni Giovinazzo
Sitografia e bibliografia
Storia di Tollo, http://www.ilcavalierebeb.com/da-visitare/6-storia-di-tollo.html, visitato il 5 dicembre 2015
Storia su comune.tollo.ch.it, http://www.comune.tollo.ch.it/section/il-paese/storia/, consultato il 5 dicembre 2015
Nomi d’Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, a cura di Renzo Ambrogio, p. 659, Novara, Istituto geografico De Agostini 2006
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’oro, alla torre di due palchi, fondata in punta, di azzurro, murata e chiusa di nero, merlata alla ghibellina, il palco superiore di tre, quello inferiore di cinque. Ornamenti esteriori da Comune”.
D.P.R. 27 aprile 1994
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Altra rappresentazione dello stemma comunale con diversa merlatura.
Disegno di Giovanni Giovinazzo

Altra rappresentazione dello stemma ufficiale con diversa merlatura

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune