Comune di Termoli – (CB)

Informazioni

  • Codice Catastale: L113
  • Codice Istat: 70078
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 32873
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 55.10
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma di Termoli testimonia la posizione di città costiera, posta su di un promontorio sul Mare Adriatico delimitato da un muraglione a picco sui flutti, fondata da popolazioni greche tra i fiumi Biferno e Sinarca presso la precedente Bucadei frentani (dalla quale la primitiva denominazione della Diocesi: Dioecesis Bucana). Il castello richiama anche il castello svevo, testimonianza dell’attenzione e del progetto di Federico II di farne un centro importante del Regno.

Lo stemma risale almeno al XVI secolo, ed è solitamente descritto come “Una torre che insiste su due scogli nel mare” (Statuto, art. 4, c. 1) ma sarebbe più corretto “d’azzurro, al castello d’oro, torricellato di due, aperto del campo; fondato sulla scogliera d’argento movente dal mare al naturale”.

Di fatto il castello è il simbolo della città: è un monumentale e spoglio edificio in pietra calcarea e arenaria, sviluppatosi nell’XI secolo intorno a una preesistente torre dell’epoca longobarda e successivamente ristrutturato dall’imperatore Federico II di Svevia nel 1240 (da cui l’appellativo di “Svevo”) dopo i pesanti danni provocati dai veneziani. Successivamente fu rimaneggiato nel 1456, dopo un terremoto, e ancora nel 1566 per riparare i danni dell’incendio appiccato dai turchi di Pialì Pasha, su ordine del sultano Solimano, che intendeva conquistare l’Adriatico. Altri pesanti interventi risalgono al XIX secolo e al periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Data la sua ubicazione, era il fulcro di un più ampio sistema di difesa, costituito da un robusto muro che cingeva l’intero perimetro della città e da diverse torrette merlate, di cui una si è conservata intatta ed è situata all’ingresso del Borgo antico.

Il borgo cinto da mura ha limitato la città fino al 1847 quando, con l’assenso del re Ferdinando II delle Due Sicilie, la città si espanse oltre i bastioni.

Il Castello rappresenta, oggi nell’immaginario collettivo di Termoli l’”icona” più nota e riconoscibile: viene anche utilizzato spesso come logo nelle insegne di ristoranti e bar, per identificare prodotti commerciali e associazioni, per segnalare manifestazioni turistiche e culturali.

 

Quanto al toponimo Termoli non ci sono accordi tra gli studiosi. Esistono infatti diverse ipotesi sull’origine del nome della città:

  • secondo l’arcidiacono Tommaso da Termoli il nome deriva da Tres Moles (nel senso di “grandi edifici”) per la presenza di antiche terme o per la presenza di tre torri che dominavano la città; l’ipotesi delle terme è ripresa dallo storico Lorenzo Pignorio, che fa derivare il toponimo da Termulæ, cioè “piccole terme” (mai attestate);
  • un’altra ipotesi è quella che vorrebbe Termoli come corruzione di Interamnia, cioè “posta tra i fiumi”, in questo caso il Biferno e il Sinarca, analogamente a Terni;
  • secondo Gennaro De Rubertis, durante il dominio sulla città da parte del monastero di Cassino, la città prese la denominazione di Termolantes parola che denoterebbe terre appartenenti alla chiesa, libere e immuni quindi dal potere secolare;
  • altra ipotesi ancora vuole l’origine della parola Termoli comune a Tremiti per la frequenza di terremoti che caratterizzano il territorio; collegata a questa una denominazione antica di Ter Molitus, ossia “Tre volta distrutta”;
  • studi redenti propongono origini greche per via della desinenza “-oli” riconducibile a polis come nei nomi di Napoli (Neapolis) o Gallipoli (Kalopolis) e la radice invece deriverebbe da Terma, limite o confine e quindi città di confine come Termapolis.

 

Il Comune usa solitamente due bandiere:

  1. una troncata di giallo e rosso, considerata la più antica (lo Statuto comunale, art. 4 c. 3, stabilisce che “il giallo e il rosso, in bande orizzontali, sono i colori tradizionali…”) con lo stemma civico al centro, comunemente esposta presso il Municipio.
  2. Una seconda partita di giallo e di rosso, senza lo stemma civico al centro.

Alle quali se ne aggiunge una terza, pur commercializzata, ma poco usata:

  1. azzurra con lo stemma civico al centro.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Luigi Ferrara

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro
Profilo Araldico

“Drappo troncato di giallo e di rosso…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini




LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
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  • istituzione nuovo comune