Articoli correlati
Info
- Codice Catastale: L063
- Codice Istat: 80093
- CAP: 0
- Numero abitanti: 15824
- Altitudine: 0
- Superficie: 47.85
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il nome deriverebbe da Nuova Taurianum, toponimo derivante dai bruzi della colonia Tauriana (o Taureana), quest’ultima distrutta intorno al 950 d.C. quando la più feroce delle incursioni saracene rase al suolo l’antica e florida città costiera di Taureana, disperdendone gli abitanti.
L’avvento dei Normanni nel secolo XI, segna un importante svolta nella storia della Piana, in quanto furono proprio loro ad introdurre il feudalesimo.
Nel 1058, Ruggiero d’Altavilla saccheggiò e devastò San Martino e l’anno successivo nel 1059 represse presso la cittadina le ultime resistenze degli abitanti. San Martino perse la sua importanza, in particolare, quando dall’altra parte del torrente Marro sorse un altro borgo che i profughi di Taureana chiamarono con il nome della loro patria, “Tauriana Nova” poi “Terranova”. La località, ritenuta dai Normanni più sicura, fu promossa a Contea e successivamente a Ducato. Così Radicena, Iatrinoli e San Martino ne diventarono casali seguendone le sorti.
Con la sconfitta di Manfredi a Benevento, ai Normanni subentrarono i Francesi Angioini che si preoccuparono soltanto di depredare le terre conquistate. Ad accrescere lo stato di prostrazione del popolo della Piana, sopraggiunsero gli Spagnoli Aragonesi che iniziarono a contendersi il dominio delle regioni meridionali agli Angioini.
Pertanto il territorio della piana di Gioia Tauro, si trasformò spesso in campo di battaglia e, a causa del perdurare di tale situazione di depressione, si sviluppò il fenomeno del Brigantaggio, come sorta di ritorsione criminosa nei confronti di quello sfruttamento che veniva esercitato dai Feudatari della zona.
Furono sottoposti a vari feudatari, tra cui il più lungo fu il dominio feudale dei Lauria, venendo poi acquistati dalla famiglia Grimaldi di Gerace nel 1574.
Nel 1738, per effetto del trattato di Vienna, si insedia a Napoli Carlo III di Borbone, dando inizio ad una nuova dinastia che dovrà durare, salvo la breve parentesi napoleonica, fino all’Unità d’Italia. Nel febbraio 1783, il più terribile evento storico colpisce la zona della Piana, un tremendo terremoto sconvolge il territorio e la frazione di San Martino viene spazzata via e analoga sorte tocca a tutte le altre città della zona.
Nel 1808, Napoleone Buonaparte nomina Gioacchino Murat Re di Napoli, il quale abolisce definitivamente il sistema feudale.
Nel 1908, la situazione si ripete. Il terremoto e maremoto di Messina e Reggio Calabria provoca oltre 77.000 vittime. Iatrinoli e Radicena vedono sorgere rapidamente ai margini dell’abitato baraccamenti per profughi che diventano ben presto dei veri e propri quartieri e la nuova ferrovia, entrata in funzione nel 1924, contribuisce con la stazione comune, a saldarne i reciproci vincoli.
La città di Taurianova nasce ufficialmente come macro-comune il 12 marzo 1928, dal preesistente comune di Terranova unito alle località di Radicena e Jatrinoli.
Il DPR del 16 ottobre 1954 ha concesso uno stemma al Comune così blasonato: «Troncato, la parte superiore d’oro con la figura armata al naturale di San Martino a cavallo che porge al povero la metà del suo mantello tagliato con la spada; la parte inferiore divisa in due con la figura a destra d’azzurro al pino al naturale radicoso, sulla terrazza di verde attraversata in palo da un fiume sinuoso d’argento; la parte sinistra di argento alla fenice nella sua immortalità, fissante un sole nel canton sinistro, il tutto al naturale. Innestato in punta: fusato d’argento e di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Mentre il gonfalone è un «Drappo di colore azzurro al palo di giallo, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Taurianova. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.»