Comune di Taipana – (UD)

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Info
  • Codice Catastale: G736
  • Codice Istat: 30113
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 699
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 65.58
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il nome TAIPANA (in sloveno TIPANA) è antico: come indica il suffisso “-ana” (“-anus”) deriverebbe dalla corruzione del latino [fundus] OCTAVIANUS, poi OCTAIVUS, quindi OCTAIPUS, che il 20 luglio 1320 è documentato come TEYPANA che nel tempo divenne sede della Vicinia, cioè della rappresentanza dei villaggi circonvicini, antesignana del Comune attuale.

Nel Medioevo era indicata come TAIPANA IN MONTI e dipendeva dalla Gastaldia di Tricesimo.

Eretto in Comune dall’amministrazione napoleonica nel 1807; nel 1816 con la dominazione asburgica, fu aggregato come frazione al Comune “di terza classe” di Platischis nel Distretto di Faedis, Provincia del Friuli.

Nel 1866 il Comune di Platischis entrò a far parte del Regno d’Italia. Con Regio Decreto n. 1382 del 15 ottobre 1931 il Comune di PLATISCHIS assume la denominazione di TAIPANA e Platischis diviene frazione, assieme a Cornappo, Debellis, Monteaperta, Monte Maggiore e Prossenicco.

Lo stemma comunale presenta un orso bruno, rappresentante tipico della fauna delle Alpi Giulie, ce tiene con una zampa un ramo di tiglio. Come per la vicina Lusevera il tiglio, secondo la tradizione slovena (etnia maggiormente rappresentata nel territorio), è l’albero sacro nonché simbolo della vita. Era uso in antico di piantarlo all’atto della fondazione al centro di quello che sarebbe diventato un villaggio, sotto ad esso si riunivano i residenti per prendere decisioni relative a tutta la comunità. Un uso certamente pagano e condiviso con molte popolazioni non solo europee. Il tiglio è anche simbolo di amicizia, fedeltà e ospitalità. Quest’ultima simbologia deriva dal mito di Filemone e Bauci: il cui mito è tramandato nelle “Metamorfosi” di Ovidio, dove si racconta la storia di una coppia di anziani coniugi, il contadino Filemone e la moglie Bauci, legati da un grande amore. Una sera due pellegrini si presentarono alla loro porta e, pur essendo loro poverissimi, li accolsero nella loro casupole e gli diedero il poco cibo che avevano. I due viandanti erano in realtà Zeus e Hermes, e il padre degli dei, per premiare i due gentili ospiti, volle esaudire un loro desiderio: essi scelsero di rimanere uniti anche dopo la morte e che questa avvenisse contemporaneamente per entrambi. Giunta la loro ora Filemone venne trasformato in quercia e Bauci in tiglio affiancati affinché potessero congiungersi con i loro rami. Pianta salutare e medicamentosa è simbolo altresì di buona salute e prosperità, dai suoi fiori le api ricavano un miele particolarmente pregiato, produzione tipica della zona.

Il tiglio è anche legato al leggendario re Matjaž che, durante il suo mitico regno, garantì al popolo sloveno una “Età dell’Oro”, ma peccò di superbia e sfidò le divinità in una vana battaglia. Sconfitto, venne imprigionato per punizione in una grotta, insieme alle sue armate, dove sta dormendo sul suo trono, fino al giorno in cui verrà risvegliato dal profumo del tiglio in fiore, per riportare la pace, giustizia e prosperità.

Formalmente lo stemma Comunale si può intendere come uno scudo rosso sula quale è applicata una pezza triangolare d’argento simbolica dei monti alpini, da dire rosso e argento sono i colori dell’Austria, alla quale è stato lungamente soggetto il territorio, sulla quale si staglia l’orso levato. La figura triangolare richiama anche lo “scaglione” dello stemma di Udine, storico capoluogo del Friuli.

L’orso è altresì animale totemico della cultura alpina, non solo slovena, e simboleggia la forza e l’indipendenza degli abitanti. “Valli dell’orso” è una denominazione popolare del territorio del Comune di Taipana.


Nota di Massimo Ghirardi

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BLASONATURA

“Drappo palato di nero, di bianco e di rosso…”

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    13 Marzo 1989

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