Comune di Subiaco – (RM)
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Info
- Codice Catastale: I992
- Codice Istat: 58103
- CAP: 0
- Numero abitanti: 9406
- Altitudine: 0
- Superficie: 63.44
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo stemma del Comune di Subiaco è stato riconosciuto con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 maggio 1954, dove si blasona (con qualche imperfezione): “Partito: al 1º di rosso al vento di carnagione uscente da una nuvola d’argento, posta nel canton destro, in alto, e soffiante verso una pianta di giglio curva a sinistra nodrita su terreno erboso; il tutto al naturale: col capo d’argento carico di tre stelle d’oro; al 2º d’azzurro al monte dal quale scaturisce un fiume che forma successivamente tre laghi digradanti nella campagna, il tutto al naturale”.
Il primo campo riproduce lo stemma della famiglia dei conti Braschi1 di Cesena, che fu concesso da papa Pio VI (al secolo Giovanni Angelo Braschi), il quale promosse importanti ricostruzioni nella città, tra le quali quella della chiesa dedicata a sant’Andrea, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1776 e terminarono nel 1789.
Mentre il secondo campo allude alla etimologia di Subiaco dalla locuzione latina “sub laqueum” (“sotto i laghi”), ovvero i Simbruina Stagna, i tre laghi ai piedi dei Monti Simbruini, artificialmente creati dall’imperatore Nerone, sbarrando il corso del fiume Aniene, a cornice della sua fastosa residenza di campagna.
Il più antico “segno” della località consiste in un sigillo rotondo riportante San Benedetto da Norcia nell’atto di benedire quattro persone; in seguito (XVII e XVIII secolo) sul sigillo rimassero solo le insegne del Santo (mitria e pastorale) mentre nel 1789, in occasione di una visita di Pio VI, fu adottato uno stemma troncato, in cui nella parte superiore furono poste le insegne dei Braschi mentre nella parte inferiore erano presenti i simboli sambenedettini. A fine ‘800 lo stemma prese la forma poi ufficializzata nel 1954; negli ultimi anni il Comune fa uso di un’insegna in cui sono presenti solo i tre laghi.
La presenza di San Benedetto è dovuta al fatto che, in una grotta dei pressi, sulle pendici del monte Teleo, si rifugiò, alla fine del V secolo, il Santo, padre del monachesimo occidentale, fondandovi dodici 2 piccoli cenobi che si svilupparono nel corso del Medioevo, quello inizialmente dedicato a San Silvestro papa, e oggi noto come Monastero di Santa Scolastica (dedicato alla sorella del santo), è l’unico superstite (e conserva perciò il titolo di Protocenobio, in quanto il più antico monastero d’Italia).
Con la bolla del 12 agosto 937 papa Leone VII concesse il castello e il feudo all’abate di Santa Scolastica. L’abbazia, largamente favorita dai papi, raggiunse il suo massimo splendore tra l’XI e il XII secolo. Oggi è la casa madre della Congregazione Sublacense dell’Ordine Benedettino (che ha, come emblema principale, un monte di tre colli, cimato dalla croce latina attraversata dalla parola PAX, e alludente all’altra casa madre dell’Ordine: Montecassino).
Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Amarilli Marcovecchio, PROVINCIA DI ROMA – STEMMI, p. 25, linea editrice, Roma (dopo il 1985)
REGIONE LAZIO – STEMMI E SIGILLI, a cura di Corrado Lampe, p. 326, linea edtrice, Roma (dopo il 1988).
Note:
1): stemma di origine: “Di rosso alla pianta di giglio di tre gambi posti in sbarra, fioriti e fogliati al naturale, movente da una terrazza di verde, accantonata a destra da Aquilone , soffiante sulla pianta con soffio d’argento posto in banda; il capo d’argento caricato di tre stelle di otto punte d’oro”.
2): secondo altre fonti, tredici.
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma come da bozzetto

Stemma come da blasone

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune