Città di Stradella – (PV)

Informazioni

  • Codice Catastale: I968
  • Codice Istat: 18153
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 11674
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 18.77
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

La zona è certamente stata sede di un insediamento preistorico, per poi diventare un villaggio celtico che successivamente passa sotto il dominio di Roma diventando un importante stazione lungo la via Postumia che collegava Genova con la Pianura Danubiana.

Lo stesso toponimo STRADELLA è un evidente derivazione da “strada”: un piccolo centro lungo una via di comunicazione importante, al punto da dare il nome alla località.

Già dal I secolo d.C. però il centro principale è MONTALINO sede della pieve di San Marcello, poi basilica nell’XI secolo, dove viene anche costruito il castello (intorno al IX secolo) che verrà assegnata al vescovo-conte di Pavia, titolare del feudo per otto secoli.

Nel 1029 si ha il primo documento che nomina Stradella, legata al vicino Montalino, come “borgo vescovile” legata al vescovo pavese filo-imperiale. Appartenenza politica che esporrà Stradella nel 1214 alle incursioni dei Piacentini in lotta contro i Pavesi alleati di Federico Barbarossa.

Il borgo venne quindi fortificato dal vescovo Langosco nel 1300 con grandi muraglie comprendenti anche Montalino, in seguito rinforzate dal successore Centuario nel 1390 dopo l’esperienza del feroce episodio del saccheggio delle truppo di Jhon Akwood (Giovanni Acuto) del 1373, e da Gian Galeazzo Visconti che pervenne a dominare anche l’Oltrepò Pavese come Duca di Milano: questi fece edificare la Rocca Inferiore dentro al perimetro delle mura cittadine.

Stradella quindi seguì le sorti della Lombardia, passando dai Visconti agli Sforza, quindi subendo la pesante dominazione dei Francesi nel 1510 e 1518, degli Spagnoli e degli Austriaci.

Nel 1544 nei pressi di Stradella l’esercito francese di Francesco I sconfisse quello imperiale di Carlo V.

Dal 1714 quindi Stradella è amministrata in nome di Maria Teresa d’Asburgo, imperatrice d’Austria (dopo la lunga e sanguinosa guerra di successione austriaca) fino al 1743, quando col trattato di Worms è assegnata al Regno di Sardegna.

Nel 1798 si rifugia a Stradella Carlo Emanuele IV di Savoia, dopo aver abdicato di fronte all’avanzata delle armate napoleoniche, da dove partirà poco tempo dopo il suo arrivo per raggiungere Livorno e andare in esilio. All’arrivo dei Francesi alcuni cittadini abbatterono la Rocca Vescovile simbolo del potere oscurantista, ma già nel 1800 il maresciallo Suvorof occupa Stradella per conto degli Austriaci. La tiene per poco, quasi subito ripassa nelle mani dei Francesi che istituiscono il Comune di Stradella.

Nel 1815 torna in possesso dei Savoia, che mantengono alcune istituzioni francesi.

Nel 1829 il Comune acquista la Rocca e la abbatte nel 1847 (salvando solo la torre merlata) per aprire Piazza del Mercato. Furono abbattute le mura e le porte per sostenere lo sviluppo del centro abitato che ottiene dal Re il titolo di “città” alla metà dell’1800 grazie all’interessamento del ministro Agostino Depretis.

Lo stemma del Comune di Stradella si compone di uno scudo ovato azzurro alla croce piana d’argento (emblema diffuso come bandiera di guerra delle truppe piemontesi) incorniciato da una collana di perle (o bullette d’oro) su supporto accartocciato, con due rami d’alloro al naturale fruttiferi d’oro, timbrato dalla corona regolamentare italiana d’oro per le città.

Un vecchio testo (P. Pavesi “Stemmi e sigilli comunali usati nella Provincia di Pavia”) del Bollettino della Società Storica Pavese (1904) si chiede anch’esso [a proposito delle armi del Comune di Stradella]: -Perché l’azzurro?- e dà la risposta che sarebbero i colori di una certa famiglia: ipotesi però poco pertinente. Il problema è capire che fonti si hanno a disposizione: secondo questo testo, nel 1711, lo stemma era “d’azzurro alla croce rossa” e sarebbe stato “ripristinato” con i colori esatti nel 1777.

Stradella era in passato feudo dei vescovi di Pavia, da qui la croce [di quella città] con i colori variati? Oppure bisognerebbe cercare tra le armi dei vescovi ticinesi. Il colore azzurro potrebbe anche essere stato imposto dai Savoia che si presero la Provincia di Pavia nel 1713: l’azzurro infatti era il loro colore di livrea.

Nota di Alessandro Savorelli

  • Altre informazioni:

    Rappresentato con una croce bianca in campo azzurro sormontata da una corona di merli dorati e circondata da un ramo di alloro e uno di quercia. Lo stemma risale al tempo dei liberi comuni e solo nel 1711 si ha una descrizione completa che descrive lo stemma a forma di scudo ovale con croce bianca e argento in campo azzurro sorretta da una corona murale d’oro, fogliata in cerchio con quattro porte e quattro finestre semicircolari d’argento sostenute da otto torri merlate. Nella corona vi è il concetto delle antiche glorie derivate dalla potente Rocca a guardia del Po. Nel 1852 lo stemma viene confermato con deliberazione della consulta araldica e confermato dalla Procura Generale della Regia camera dei conti nel 1877

Stemma Ridisegnato


Fonte: Carletto Genovese

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro alla croce d’argento”

Stemma usato di fatto

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
croce

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Fonte: Carletto Genovese

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo troncato di bianco e di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: troncato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    1351
    concessione
    25 Maggio 1885