Comune di Spigno Monferrato – (AL)
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Info
- Codice Catastale: I901
- Codice Istat: 6165
- CAP: 0
- Numero abitanti: 1148
- Altitudine: 0
- Superficie: 54.98
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Dego (SV), Giusvalla (SV), Malvicino, Merana, Mombaldone (AT), Montechiaro d'Acqui, Pareto, Piana Crixia (SV), Roccaverano (AT), Serole (AT)
- Santo Patrono: sant'Ambrogio
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il blasone del Comune di Spigno Monferrato, come dichiarato nel D.R. di concessione del 5 novembre 1925, recita: “D’oro alla spina di verde fiorita di tre fiori d’argento, col capo di rosso, caricato della impresa del carretto, cioè di una biga romana, tirata da due leoni, il tutto d’oro”.
La pianta di spino è stata adottata in funzione parlate in riferimento al toponimo, forse derivato dal Spinus, luogo caratterizzato dall’abbondanza di spini o rovi. Nel capo compare un riferimento alla famiglia Del Carretto che nella realtà aveva uno stemma “d’oro, a cinque bande di rosso” al quale era associata una “impresa araldica” in forma di carro trainato da due leoni coronati, che col tempo entrerà anche in alcune versioni dello stemma. Il significato è da collegare simbolicamente alla capacità di domare la forza per scopi utili, come un leone ammansito che traina un carro, o come in questo caso, una biga (forma più nobile del carretto, che richiama il cognome della dinastia). Il determinante toponomastico derivato dalla regione storica del Monferrato venne adottato in epoca antica per differenziarsi dalle altre località omonime.
Il gonfalone si presenta come un “… drappo di rosso” caricato dallo stemma.
Nell’uso corrente però ci sono alcune differenze tra blasone ufficiale e stemma in uso:
Stemma come da blasone
- In quello in uso il leone del capo è solo uno, invece di due
- Lo spino è formato da tre rami fioriti e non solo di tre fiori
Stemma in uso
I Del Carretto ebbero la signoria su questo territorio che il 3 febbraio 1300 Alberto Del Carretto
Stemma della famiglia Del Carretto
comprò dai Marchesi di Ponzone (Tommaso, Enrico e Manfredino) due terzi del mandamento di Spigno: che comprendeva Merana, Serole, Rocchetta e Malvicino.
Stemma della famiglia Ponzone
Alla morte di Alberto la vedova Tubirgia Fieschi, tutrice del figlio Francesco, nel 1314 vendette i territori acquistati dal marito a Giacomo Del Carretto, figlio del primo marchese di Novello, Enrico. Questi completò il possesso del mandamento di Spigno acquistando nel 1332 l’altro terzo di territorio dai marchesi di Ponzone (Raimondo, Oddino e Corradino).
Manfredo, quinto figlio di Giacomo, consolidò il possesso di Spigno, lasciando suo figlio Francesco come capostipite del ramo della famiglia dei signori di Spigno, Merana, Malvicino e parte del castello di Dego ma sempre sotto il dominio della Repubblica di Genova dalla quale i signori di Spigno continuarono a prendere l’investitura formale sino al 1419, anno in cui i genovesi cedettero al marchese Giovanni Giacomo del Monferrato, appena succeduto al padre Teodoro II, tutti i diritti sulle terre al di qua dei Giovi col patto “che non potesse trovarvi asilo nessun bandito genovese”.
Stemma degli Aleramici
I signori di Spigno divennero così vassalli dei marchesi del Monferrato, ma l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, poiché Giangiacomo marchese di Monferrato aveva partecipato alla Lega ghibellina antiviscontea di Venezia e Firenze del 1426, nominò suo vicario imperiale il duca di Milano ed obbligò anche i signori di Spigno a prendere da questi l’investitura, non più dai monferrini.
Nel 1467 Amedeo IX di Savoia prese al marchese di Monferrato le terre di Spigno e Cremolino, che fu però costretto a restituire per interposizione di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano.
Stemma della casa Savoia
Morto senza prole il marchese Tommaso Del Carretto, la signoria di Spigno venne devoluta a Luigi Asinari figlio di Marco e di Caterina, sorella di Tommaso, col benestare re Filippo II di Spagna e del duca di Milano.
Stemma della famiglia Asinari
A Luigi successe il figlio Marco Antonio, che ne prese l’investitura dalla Camera ducale di Milano nel 1612 ed un’altra nel 1615 dal re Filippo III di Spagna, il quale eresse il feudo di Spigno in marchesato.
Federico, successore di Marco Antonio, entrò in conflitto con i Savoia, i quali attaccarono e distrussero il castello. Federico ne progettò la ricostruzione nel 1669 ed impose per questo delle contribuzioni ai suoi sudditi che si rivoltarono, subendo le rappresaglie del marchese, il quale per i suoi eccessi fu proscritto e privato dei feudi dalla Camera ducale di Milano che, dopo la morte di Federico, ne investì comunque il figlio adottivo Lelio Invrea della nobile famiglia piemontese.
Nel 1687 Lelio Invrea-Asinari-Del Carretto, erede ma senza prole, cedette il marchesato al fratello Ippolito riservandosene il frutto a vita.
Stemma della famiglia Invrea
L’imperatore Carlo VI d’Asburgo richiamò al fisco imperiale il marchesato di Spigno e nel 1724 lo vendette al re Vittorio Amedeo II di Savoia per la somma di 350 000 fiorini.
Nel 1731 il feudo venne assegnato alla contessa Anna Canalis di Cumiana, vedova Novarina di San Sebastiano, moglie morganatica del re, che lo passò nel 1769 a Pietro Novarina, suo figlio.
Stemma della famiglia Novarina
Dal 1789 al 1814 Spigno, come tutto il Piemonte, restò sotto l’amministrazione francese.
Nel 1928 il comune di Spigno Monferrato assorbì il territorio del soppresso comune di Merana, che però riacquistò la propria autonomia nel 1947.
Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’oro alla spina di verde fiorita di tre fiori d’argento, col capo di rosso, caricato della impresa del carretto, cioè di una biga romana, tirata da due leoni, il tutto d’oro. Ornamenti esteriori da Comuni”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma ridisegnato come da blasone

Stemma con due leoni a tirare la biga e due rami con tre soli fiori, come da blasone, mentre lo stemma comunale riporta un leone solo e rami completamente fioriti.

GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di rosso…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune

