Comune di Sissa Trecasali – (PR)

Informazioni

  • Numero abitanti: 40690
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 71.95
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il Comune di Sissa-Trecasali è stato istituito con Legge della Regione Emilia-Romagna del 07 novembre 2013, n. 20 (in ottemperanza al Decreto Legislativo del 18 agosto 2000 n. 267), in base alla quale dal 1° gennaio 2014 è stata creata la nuova circoscrizione amministrativa unendo il territorio del Comune di Sissa con quello di Trecasali. La sede del Municipio è stata mantenuta nella (oggi) frazione di Sissa, mentre nella frazione di Trecasali rimangono gli uffici decentrati con i principali servizi.

 

La scelta dell’Amministrazione Comunale, per dotarsi di un nuovo emblema araldico che rappresenti le due comunità riunite, è quella di fondere alcuni elementi dei due stemmi precedenti: in particolare l’aquila (elemento comune ai due emblemi) verrebbe mantenuta, così come la torre d’argento (del blasone ufficiale di Sissa) e la campagna rossa (dello stemma di Trecasali). Si otterrebbe: “D’azzurro alla torre d’argento, murata di nero e fondata sulla campagna di rosso, all’aquila di nero, dal volo abbassato, coronata di cinque punte d’oro e poggiante tra i merli della torre”.

 

Da notare che, nel bozzetto ufficiale allegato al Decreto di Concessione, l’aquila è stata rappresentata dal bozzettista al volo “spiegato” (cioè ad ali aperte), com’era nel vecchio stemma di Trecasali, mentre il blasone ufficiale specifica esattamente “dal volo abbassato” (cioè con le punte delle ali verso il basso).

 

 

SISSA

 

La località di SISIA (che alcuni propongono derivare da SIXA, cioè “scissa” per via dei confini resi instabili dalle frequenti alluvioni dei corsi d’acqua locali; mentre, secondo altri, deriverebbe dal personale latino Seccius, un oscuro possidente locale di epoca tardo-imperiale) è nominata nel 945 tra i possedimenti del vescovo di Parma.

Nel 1195 l’imperatore Enrico IV ne conferma il possesso al vescovo di Parma Obizzo Fieschi, di famiglia di origine ligure che aveva estesi possedimenti nella zona del Parmense.
Resterà alla dipendenza dei presuli parmigiani fino al 1300 quando verrà ceduta ai conti Terzi.

Nel 1440 il Duca di Milano ne confermò il feudo ai fratelli Giberto, Nicolò e Guido Terzi che faranno ricostruire ed ampliare la Rocca che da loro prende nome, e simboleggiata dalla torre dello stemma comunale.

La famiglia dei Terzi manterrà la signoria su Sissa e i territori circonvicini fino al XVIII secolo. lo stemma originario dei conti Terzi consiste in una scudo troncato d’oro e di rosso, nel campo superiore, intorno al XVII secolo, venne aggiunta l’aquila imperiale. In seguito “Gli ignari disegnatori andarono sempre più riducendo nello scudo la balzana, sino a farne un semplice appoggio dell’aquila, che gli amministratori del Comune di Sissa fecero addirittura sparire sostituendola con il solito castello, comune alla maggior parte dei piccoli municipi italiani” (sito istituzionale del Comune di Sissa).

Stemma: “D’azzurro alla torre d’argento, murata di nero, all’aquila di nero dal volo spiegato coronata di cinque punte d’oro poggiante tra i merli della torre” concessione del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Decreto del 10 febbraio 1953.

Contestualmente venne concesso anche il gonfalone: “Drappo partito d’azzurro e di bianco ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopradescritto con l’iscrizione centrata in argento “Comune di Sissa”. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori azzurro e bianco con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

Nota: nonostante il Decreto di Concessione indichi (come riportato nello Statuto del Comune) uno scudo azzurro, alla torre d’argento a sormontata da un’aquila nera, attualmente il Comune fa uso di uno scudo argento, con torre di rosso (aperta del campo) e aquila al naturale; tutti smalti relativi alla figurazione dello stemma precedente la concessione formale. Il gonfalone in uso, invece, è correttamente partito d’azzurro e di argento come previsto dal blasone di concessione ma caricato dello stemma “vecchio”.

TRECASALI

 

Nel 1032 tale Lamerga da Palasone (località presso Sissa) vende a Ospizone alcuni terreni posti “in loco et fundo TRES CASALI” che lascia intuire la derivazione dell’insediamento dall’unione di diversi complessi rurali dei quali si sa che il principale era detto TRESCASALI SUPERIUS.

Nell’antica toponomastica “casalis” poteva avere il significato generico di “caseggiato” o “casa rurale con terreni annessi” (cioè case abitate da coloni o gruppo di case coloniche), nel Medioevo il significato si restringe quindi a “aggregato di case coloniche”.

Nel 1187 la maggior parte dei terreni appartiene alla badessa del monastero benedettino di San Paolo di Parma, unitamente ad altri possedimenti vicini posti negli attuali confini amministrativi di Sissa e San Secondo (Parmense).

Nel 1440 Filippo Maria Visconti concede il feudo ai fratelli Bertramino e Gherardino Terzi (ad altri tre fratelli della stessa famiglia concede il feudi attiguo di Sissa). Poco dopo Trecasali Superiore viene staccato e dato ai Simonetta di Parma, mentre Trecasali Inferiore viene assegnato al ramo dei Simonetta di Castelbarco.

Solo nel 1805 tutto il territorio viene unificato nella “Mairie” di Trecasali istituita dall’Amministrazione Francese come circoscrizione amministrativa del Dipartimento del Taro.

 

Lo stemma del Comune di Trecasali, concesso dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 5 marzo 1959, è così blasonato: “D’azzurro all’aquila di nero con volo abbassato sulla campagna di rosso; col capo bandato d’argento e d’oro. Per inchiesta” ornamenti esteriori di Comune.

La frase “per inchiesta” è una locuzione tecnica tipicamente araldica: si dice anche “enigmatica” perché pone all’osservatore un interrogativo, discostandosi (senza che se ne conosca il motivo) dalla regola principale dell’Araldica che è quella che prescrive di “non sovrapporre metallo a metallo [oro o argento], né colore su colore [rosso, azzurro, verde, porpora, nero]. Lo stemma del Comune di Trecasali ha un’aquila nera su azzurro e bande d’argento e oro.

 

Note di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso

 

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

AA.VV. STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori, Bologna 2003.

Romolotti (Giuseppe) a cura di. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972.

Regione Emilia-Romagna. BOLLETTINO UFFICIALE n. 326 del 7 novembre 2013.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro alla torre d’argento, murata di nero e fondata sulla campagna di rosso, all’aquila di nero,dal volo abbassato, coronata di cinque punte d’oro e poggiante tra i merli della torre. Elementi esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito d’azzurro e di bianco riccamente ornato di ricami d’argento e caricato del sopradescritto stemma sormontato dall’iscrizione centrata in argento “Comune di Sissa Trecasali”. Le parti di metallo e i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta da velluto dei colori azzurro e bianco, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dei colori nazionali frangiati d’argento”.

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    10 Dicembre 2014

    Delibera del Consiglio Comunale (DCC)
    43
    concessione
    16 Ottobre 2014