Comune di Silanus – (NU)

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Info
  • Codice Catastale: I730
  • Codice Istat: 91083
  • CAP: 8017
  • Numero abitanti: 2210
  • Nome abitanti: silanesi
  • Altitudine: 432
  • Superficie: 48.04
  • Prefisso telefonico: 785
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Bortigali, Bolotana, Lei, Noragugume, Dualchi

  • Santo Patrono: S. Antonio Abate - 17 gennaio
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Silanus è un centro abitato che sorge in prossimità della Strada Statale 129 Macomer-Nuoro a circa 430 metri di altitudine in un’area compresa nella sezione centrale della Catena del Marghine. Il suo territorio, particolarmente fertile e coltivato a cereali, legumi, uva e alberi da frutta, presenta notevolissimo interesse storico in quanto annovera un gran numero di monumenti del periodo pre-nuragico e nuragico come domus de janas, menhir e tombe dei giganti, oltre naturalmente a nuraghi, a testimonianza della presenza umana nell’area fin da epoca molto antica. Sono presenti anche tracce della dominazione romana; secondo la tradizione, la cava di calce sul monte Arbu (697 metri) che domina l’abitato di Silanus, fu utilizzata per sottoporre ai lavori forzati alcuni Cristiani costretti in esilio in Sardegna.
Durante il Medioevo, nel XI secolo il borgo fece parte della curatoria del Montiferro, compresa nel Giudicato del Logudoro, fino al XIV secolo, quando passò nel Giudicato di Arborea. Dal 1410 fu compreso nel Marchesato di Oristano; dopo la battaglia di Macomer (1478) divenne dominio degli Aragonesi. Successivamente, dopo il passaggio nel Marchesato del Marghine, durante il XVIII secolo fu concesso dai Savoia in feudo ai Pimentel, dai quali passò ai Tellez Giron d’Alcantara che lo mantennero fino all’abolizione dei feudi in Sardegna decretata nel 1839.
Ai nostri giorni Silanus è celebrato per l’artigianato, che annovera la lavorazione di tappeti tradizionali e tessuti, accanto alla produzione di pane e dolci tipici (biscotti, tilicche con sapa e miele).

Lo stemma del Comune di Silanus
Lo stemma del Comune di Silanus, troncato, reca nella metà superiore l’effige della chiesa di Santa Sabina su un prato verde e con il cielo azzurro sullo sfondo, affiancata sul lato sinistro dall’omonimo nuraghe. Nella metà inferiore, su sfondo rosso compaiono sette spighe d’oro annodate con nastro azzurro.

La chiesa di San Lorenzo
La chiesa di San Lorenzo, edificata nella parte alta del paese, risale probabilmente al XII secolo ed è da attribuire per i suoi caratteri architettonici alle maestranze cistercensi dell’abbazia di Santa Maria di Cabbuabbas nel territorio di Sindia (NU).
L’edificio, interamente realizzato in blocchi scuri di pietra vulcanica, è ad aula unica, con l’abside semicircolare dotata di copertura lignea. L’interno è illuminato da una serie di monofore e da una finestrella cruciforme aperta al di sopra dell’abside.
La facciata, sulla cui sommità è posto il campanile a vela con doppia cella campanaria, ha il portale con architrave sormontato da un arco a sesto acuto. Sopra quest’ultimo vi è una cornice orizzontale con una fila di sette archetti pensili muniti di peducci; altri archetti della stessa fattura si trovano anche lungo i lati della chiesa e nell’abside. All’interno si conservano lacerti di affreschi risalenti alla prima metà del XIII secolo.
Nel giardino intorno alla chiesa sono stati innalzati cinque bètili (piccoli menhir d’epoca nuragica) provenienti dalla tomba dei giganti di sa Pedra Longa (purtroppo distrutta) sita presso il nuraghe Corbos. I bètili si caratterizzano per la presenza di connotazioni sessuali di natura sia femminile (mammelle) che maschile (membro virile), in quanto raffigurano simboli di divinità di entrambi i sessi.

La chiesa di Santa Sabina
La chiesa campestre di Santa Sabina, che si trova a breve distanza dall’abitato di Silanus sul lato opposto della strada tra Macomer e Nuoro, è una costruzione di grande interesse storico ed architettonico, che si contraddistingue per l’impianto arcaico ed armonioso, di impronta romana/bizantina.
L’edificio, realizzato in blocchi di calcare e basalto, presenta una pianta originale, fatto questo che induce a presumere la preesistenza di un impianto bizantino sottoposto successivamente a modifiche nel corso del XI secolo. Vi è la parte centrale a pianta circolare, coperta da una cupola e dotata di abside, alla quale sono affiancate due camere rettangolari con copertura in legno e anch’esse concluse da absidi. Al suo interno, l’edificio si presenta di una essenziale e scarna semplicità.
La camera a sinistra è dotata di un proprio accesso con stipiti in pietra scura di trachite su cui poggia un arco a tutto sesto in calcare bianco; la camera a destra è invece accessibile unicamente dalla parte rotonda centrale con la quale è comunicante internamente.

Il nuraghe di Santa Sabina
Presso la chiesa di Santa Sabina è il nuraghe omonimo, dalla cui sommità si ammira il bel panorama sulla valle del Tirso e sulla Catena del Marghine. Il nuraghe di Santa Sabina è del tipo a torre unica con copertura a tholos, edificato utilizzando pietre di basalto perfettamente squadrate con la mazza in blocchi di eguali dimensioni disposti in fila con grande perizia tecnica. L’edificio presenta tre nicchie disposte a croce, nicchia d’andito a destra, e scala elicoidale a sinistra. Il corridoio d’accesso è affiancato a destra da una piccola cella, mentre sulla sinistra si apre ingresso alla scala. La stanza centrale, a pianta circolare, è dotata di tre piccole celle dalla forma allungata.

Il nuraghe s’Ulivera
Edificato nei pressi del Rio Murtatzolu, il monumento, secondo gli studiosi, fu originariamente costruito durante il periodo dell’Età del rame (2700 a.C. circa) come protonuraghe a corridoio. Successivamente, in epoca nuragica, fu trasformato in nuraghe a torre unica con cupola.

Il Nuraghe Corbos
Sulla strada che da Silanus conduce a Dualchi, ad alcune centinaia di metri dal ponte sul Rio Murtatzolu, si trova il nuraghe Corbos. L’edificio è del tipo a torre unica e si presenta molto ben conservato. Nei pressi del monumento si trovano alcuni bètili che, al pari di quelli presenti all’interno del recinto della chiesa di San Lorenzo, si ritiene provengano dalla vicina tomba dei giganti di Sa Pedra Longa.

Nuraghe Madrone
Il nuraghe Madrone, edificato su una sommità nei pressi della vecchia strada di collegamento tra Silanus e Nuoro, è un edificio che si presenta esternamente ben conservato, con pianta circolare. Gli archeologi ritengono che in origine, vicino al nuraghe, dovevano essere presenti alcune costruzioni accessorie. Il corridoio di ingresso presenta sulla destra una celletta e sulla sinistra una scala realizzata nello spessore del muro. La stanza circolare presenta tre piccole celle, mentre sul piano superiore vi è una camera dotata di due cellette e una finestra rivolta verso la valle del Tirso.

La festa di S. Antonio Abate
La sera del 16 gennaio è consuetudine tradizionale a Silanus, al pari di altri centri abitati della Sardegna, celebrare anticipatamente la festività in onore di S. Antonio Abate con il rito di “Su Fogulone”, ossia il grande falò. Per l’occasione viene acceso, sullo spiazzo nei pressi della chiesa parrocchiale intitolata al santo patrono, un imponente fuoco alimentato da una grande catasta di legno appositamente raccolto nei giorni che precedono la ricorrenza. Il rito si riferisce ad un’antica tradizione, secondo cui il santo avrebbe portato il fuoco dall’inferno per offrirlo quale prezioso dono all’umanità.

I festeggiamenti in onore di S. Antonio Abate precedono l’inizio del periodo di Carnevale ed a Silanus è consuetudine per l’occasione preparare alcuni piatti come la tipica minestra a base di fave e lardo ed il maialetto arrosto, accompagnati da buon vino rosso.

Note di Iuno Ghisu

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BLASONATURA

“Drappo di giallo bordato di azzurro…”

COLORI
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bordato
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Aprile 2000

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