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Info
- Codice Catastale: I726
- Codice Istat: 52032
- CAP: 0
- Numero abitanti: 54543
- Nome abitanti: senesi
- Altitudine: 0
- Superficie: 118.71
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo stemma di Siena, detto popolarmente “balzana” (termine mutuato anche dall’Araldica), è uno dei più antichi d’Italia e, secondo la leggenda, ricorda il colore dei cavalli, uno bianco e uno nero, con i quali i figli di Remo, Senio e Aschio, fuggirono da Roma dopo che lo zio Romolo uccise il loro padre.
La fuga ebbe termine nel luogo dove poi i due fratelli fondarono la città che prese il nome da uno dei due, SENA.
Questa leggenda, in realtà, vuole ricollegare l’origine del capoluogo toscano con la capitale dell’Impero per nobilitarne l’origine.
Storicamente la città è stata fondata dai Romani nella tarda età Repubblicana come SENA JULIA, su un insediamento etrusco: denominato SEINA, un nome personale dei Tirreni (altra denominazione di Etruschi).
Con i Longobardi nel VI-VII sec. divenne importante centro della Marca di Tuscia, poi Contea con i Franchi nell’VIII. Nel X-XI secolo il potere venne attribuito ai vescovi-conti e nel XII si eresse in Comune retto da Consoli, che Federico Barbarossa nel 1180, come premio alla fedeltà ghibellina della città, concesse di eleggere autonomamente.
In quel periodo si svilupparono i Terzieri di Città (il più antico), di San Martino e di Camollia; dai quali si svilupparono in seguito le Contrade.
Dopo brevi signorie (Gian Galeazzo Visconti dal 1399 al 1402, Alfonso Duca di Calabria nel 1480, la famiglia Petrucci dal 1497 al 1524) nel 1555 viene definitivamente sottomessa dalla storica rivale: Firenze; alla quale resterà legata fino al 1859.
Precedentemente la città aveva come simbolo la lupa capitolina (come si può vedere ancor’oggi negli stemmi marmorei del pavimento della cattedrale e, all’esterno della stessa, su una colonna al culmine della scalinata di accesso). La “balzana” fu adottata anche dalla Fabbrica del Duomo di Siena che caricò nel campo d’argento l’acrostico OPA (il piede della P è spesso attraversato da un segno di abbreviazione); mentre l’imperatore Federico II Hoenstaufen la sostituì con l’aquila imperiale in campo azzurro (simbolo che la città abbandonò ben presto per ritornare all’antico).
Il “Popolo” di Siena (i membri del Comune non appartenenti alla nobiltà) avevano come simbolo il leone d’oro in campo rosso (oggi emblema della Provincia, mentre i due simboli sono ancora oggi insieme nello stemma di Radicofani).
Il Comune di Siena usa dal 1262 uno scudo gotico semplice “troncato d’argento e di nero” senza ornamentazioni. Anche il gonfalone della città è un semplice panno dei due colori (che, in occasione della corsa del Palio, viene issato sul “Carroccio”).
Popolarmente rappresenta la pacificazione tra le fazioni dei “bianchi” e dei “neri” (guelfi e ghibellini) della città.
(vedi anche Roma e Radicofani)
Note di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Troncato d’argento e di nero. [Capo del Littorio]. Ornamenti esteriori da Città”.
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo troncato di argento e di nero…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Legge del Granducato di Toscana.

